In Consiglio Comunale l’ottava variazione di bilancio

Nella seduta di giovedì 6 ottobre, trasmessa in diretta streaming sul sito web dell’Amministrazione, anche due interrogazioni e alcune mozioni

Una variazione di bilancio, l’ottava da inizio anno, rappresenta uno degli argomenti principali della seduta di giovedì 6 ottobre del Consiglio comunale di Modena. I lavori dell’Assemblea, che ha in programma anche due interrogazioni e la discussione di alcune mozioni. sono convocati nell’aula consiliare, come di consueto nel rispetto delle disposizioni di sicurezza sanitaria anti-Coronavirus, e sono trasmessi in diretta streaming sul sito web istituzionale dell’ente (www.comune.modena.it/il-governo-della-citta).

La seduta si apre alle 15 con la trattazione delle interrogazioni che riguardano la “movida” in centro storico, anche dal punto di vista dei residenti e dei commercianti (proposta da Fratelli d’Italia e Lega Modena), e la situazione del negozio di viale Gramsci 327 – 329 (Pd).

I lavori continuano con l’appello, alle 15.30, e a seguire è prevista la votazione di due delibere. Il provvedimento sulla variazione al Previsionale 2022 e sull’aggiornamento del programma biennale degli acquisti di forniture e servizi 2022-2023 e del programma triennale dei lavori pubblici 2022-2024 riguarda anche le Dogali: uno dei punti della manovra finanziaria, infatti, riguarda la presa in carico degli impianti termici ed elettrici della piscina da parte del Comune, nell’ambito del contratto con la società Ase di Hera spa, consentendo a Dogali Ssd di uscire dall’accordo con il precedente gestore. L’altra delibera riguarda l’ampliamento dello spazio all’ex Mercato ortofrutticolo di via Menotti concesso in diritto di superficie all’associazione “Il Tortellante”.

Infine, l’Assemblea ha in programma la discussione di quattro mozioni. “Aree quiete e percorsi casa-scuola” (presentata da Pd, Europa verde – verdi, Sinistra per Modena e Modena civica); “Strade comunali: manutenzione del manto stradale e della segnaletica orizzontale” (Lega Modena); “Impegno scolastico per minori in fuga dall’Ucraina e da altre zone di guerra presenti sul territorio modenese” (Pd); “Intitolazione di una via a Maria Beatrice d’Este – Mary of Modena” (Lega Modena, Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia e Forza Italia) sono i titoli degli ordini del giorno.

OK IN CONSIGLIO COMUNALE AL BILANCIO CONSOLIDATO

Approvato il documento finanziario e presentata la verifica sulle società partecipate per il 2021 e il monitoraggio sul 2022

Via libera del Consiglio comunale al Bilancio consolidato del gruppo Comune di Modena il cui esame ha rappresentato anche l’occasione per la verifica finale sulle società partecipate per l’esercizio 2021 e il per il monitoraggio infrannuale 2022.

Il risultato d’esercizio del bilancio consolidato, illustrato dall’assessore al Bilancio Gianpietro Cavazza, è negativo per 9 milioni e 391 mila euro. Le società che sono comprese in questo strumenti finanziario sono: Cambiamo spa, Amo spa, Formodena, Farmacie comunali di Modena, Lepida spa, Fondazione Cresciamo, Emilia-Romagna Teatro Fondazione, Acer Modena e Aess.

Il provvedimento è stato approvato con il voto di Pd, Sinistra per Modena, Europa verde-Verdi, Modena civica; contrari Lega Modena, Fratelli d’Italia, Movimento 5 stelle, Modena sociale.

Il bilancio consolidato, di cui il Comune è stato ente sperimentatore a livello nazionale, rappresenta, a consuntivo, il risultato economico e la consistenza patrimoniale di un gruppo di enti e società che fanno capo a un’amministrazione pubblica con l’obiettivo di programmare, gestire e controllare l’andamento del complesso delle partecipazioni grazie anche a una visione completa delle consistenze patrimoniali e finanziarie sopperendo così a eventuali carenze informative.

La verifica sulle società partecipate, soggette al regolamento dei controlli interni, è relativa a Cambiamo spa, Formodena, Amo spa, Farmacie comunali, Modena fiere srl, Seta spa e Fondazione Cresciamo.

Aprendo il dibattito, Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) si è soffermata in particolare sulla Fondazione Cresciamo “che utilizza troppo personale interinale e questa è un’anomalia. Se è necessario personale per garantire l’efficienza del servizio, va assunto direttamente anche perché a loro volta gli operatori devono essere garantiti nella stabilità del loro posto di lavoro”. Citando, poi, la filosofia per bambini la consigliera ha detto che “si tratta di una formazione omologata”, e su Acer ha aggiunto che è necessario “analizzare la natura delle morosità che potrebbero coprire degli abusi”.

Giovanni Silingardi (Movimento 5 stelle) è partito dal dato positivo di Farmacie comunali, con entrate in aumento anche per il Comune, per rimarcare “che è stato un errore cedere partecipazioni della società, non solo perché le entrate sarebbero state maggiori, ma perché si tratta di una filiera strategica per la comunità che è bene resti in mano pubblica”. Il consigliere ha commentato anche il dato del trasporto pubblico, “che funziona male e non si capisce cosa ne vogliamo fare”, e di Modena fiere, “per la quale non si vede il piano sfidante annunciato: le fiere in programma sono sempre le stesse che hanno portato a un risultato in negativo”.

Per il Pd, Marco Forghieri ha sottolineato che il sistema delle società partecipate modenesi “contribuisce largamente a dare attuazione agli indirizzi contenuti nel Bilancio di previsione, una per tutte CambiaMo e l’apporto che sta dando alla rigenerazione dell’area nord della città”. Irene Guadagnini ha replicato sulla filosofia per bambini ricordando che si tratta di “un progetto modenese studiato a livello internazionale, una sfida che ha cambiato l’insegnamento e che non riguarda solo Cresciamo ma tutte le scuole d’infanzia modenesi perché la formazione degli insegnanti è gestita in coordinamento”. Vittorio Reggiani ha messo in evidenza che le partecipate si occupano di educazione, sociale, urbanistica “realizzando le strategie definite dall’amministrazione. I numeri sono importanti, ma non dobbiamo dimenticare che questi sono ambiti dove non si va in pareggio perché sono costi che l’amministrazione si accollerebbe comunque per garantire l’educazione, le politiche abitative o il trasporto pubblico”.

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