Per la prima volta dopo lo scandalo che lo aveva travolto, l’ex fisioterapista di Jannik Sinner ha rotto il silenzio. Le sue parole arrivano a valle di mesi di polemiche e offfrono un punto di vista personale su una vicenda che ha segnato il mondo del tennis italiano.
Il caso Clostebol: cronologia essenziale e scelte legali
La controversia legata al caso Clostebol ha avuto inizio nella primavera del 2024. Nonostante i risultati sportivi eccellenti, Sinner si è trovato coinvolto in un procedimento antidoping. L’ITIA aveva assolto il campione poco prima degli US Open 2024.
La WADA però ha impugnato quella sentenza. La disputa è stata trasferita al TAS di Losanna. Prima dell’udienza definitiva è stato raggiunto un accordo tra le parti. Sinner ha accettato una sospensione concordata di tre mesi.
- Periodo di stop: febbraio–maggio.
- Rientro in campo: agli Internazionali BNL d’Italia.
- Obiettivo del giocatore: voltare pagina il prima possibile.
Ristrutturazione dello staff: chi è rimasto e chi è arrivato
La vicenda ha determinato cambi nel gruppo che circonda Sinner. Alcune figure sono state allontanate. Altre sono tornate o sono state ingaggiate.
- Umberto Ferrara: inizialmente fuori, poi reintegrato come preparatore atletico.
- Giacomo Naldi: ha perso il ruolo di fisioterapista ed è uscito dallo staff.
- Alejandro Resnicoff: il nuovo fisioterapista, argentino, ha seguito Sinner anche in Cina.
- Lo staff tecnico ha mantenuto una struttura di supporto per gestire il rientro agonistico.
Le parole di Giacomo Naldi: la prima intervista dopo lo scandalo
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Naldi ha spiegato la sua scelta di non parlare fino ad ora. Ha sottolineato che il caso lo ha colpito sul piano professionale e personale. E ha ribadito di non nutrire risentimenti verso Sinner o gli altri componenti del team.
Ha definito la sua dichiarazione come la prima pubblica dall’esplosione della vicenda. Ha scelto un tono equilibrato e privo di ricerca di visibilità.
Il rapporto umano resta solido
Naldi ha raccontato di aver incontrato Sinner agli US Open 2025. L’incontro è stato cordiale. Si sono scambiate parole di natura privata. Secondo lui, il rapporto personale non si è rotto.
Ha anche incrociato altri componenti dello staff, come Patrick Cahill e Ferrara. Ha ribadito che non ci sono rancori. Ha invitato a considerare la vicenda come una serie di sfortunate coincidenze.
La nuova strada professionale di Naldi
Dopo la separazione, Naldi ha riorientato la propria carriera nel circuito. Oggi lavora con Francesco Passaro. Questo passaggio segna la volontà di restare nel tennis, mantenendo la professionalità che lo contraddistingue.
- Ripresa dell’attività quotidiana nel circuito.
- Collaborazione con nuovi atleti per rilanciare il profilo professionale.
- Impegno a non usare il caso per fini mediatici.
Impatto mediatico e gestione dell’immagine
La vicenda ha avuto ampia risonanza sui media nazionali e internazionali. Per gli atleti di vertice, le questioni giudiziarie si intrecciano sempre con l’immagine pubblica. Sinner ha preferito risolvere la questione con un accordo e tornare rapidamente in campo.
Secondo Naldi, la correttezza e la trasparenza nel comportamento personale sono state apprezzate. Ha raccontato che a New York non ha percepito atteggiamenti ostili nei suoi confronti.
Cosa resta della vicenda per il mondo del tennis
Il caso ha sollevato dubbi e discussioni tecniche sul tema antidoping. Ha però anche mostrato come le relazioni umane possano sopravvivere a momenti difficili. Il ritorno in campo di Sinner e la ripresa lavorativa di Naldi testimoniano la capacità di ricostruzione.
Resta aperto il dibattito sulla gestione delle crisi nei team sportivi e sull’equilibrio tra responsabilità legali e reputazione personale.
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Matteo Conti è giornalista tennis. Da cinque anni segue i Grandi Slam, i circuiti ATP e WTA. I suoi articoli offrono analisi tattiche e reportage esclusivi con i protagonisti. Il suo stile conciso ti porta nel vivo di ogni match.