Il tennis continua a sorprendere con trionfi che sembrano usciti da un romanzo. L’ultimo capitolo è quello di un giocatore entrato quasi per caso nel tabellone e uscito sollevando un trofeo di primo piano. Storie come questa ricordano quanto lo sport con la racchetta sia capace di capovolgere aspettative e classifiche in poche partite.
Valentin Vacherot: dall’alternate al titolo a Shanghai
Il caso di Valentin Vacherot è uno degli esempi più limpidi di imprevisto nel tennis moderno. Partito come numero 204 del mondo, il monegasco è entrato nelle qualificazioni come alternate. Il ritiro di Joao Fonseca ha aperto una catena di spostamenti che lo ha portato nel tabellone principale.
- Ingresso atypico: entrato per assenza di altri, non per ranking diretto.
- Momenti al limite: quasi eliminato nel secondo turno di qualifica, salvato per pochissimi punti.
- Resistenza mentale: cinque delle sue otto vittorie sono arrivate al terzo set.
- Poca esperienza a livello ATP: prima di Shanghai aveva un solo successo nel circuito maggiore.
Quel singolo titolo precedente risaliva a Montecarlo, contro Jan-Lennard Struff. A Shanghai, invece, Vacherot ha saputo sfruttare ogni occasione per arrivare fino in fondo. La sua impresa diventa così un nuovo tassello tra le vittorie più inaspettate del circuito.
Imprese leggendarie: quando il tennis riscrive i pronostici
Le storie che seguono non vogliono essere esaustive. Offrono però uno sguardo su vittorie che hanno segnato l’immaginario collettivo del tennis.
Emma Raducanu: dagli spareggi allo US Open senza perdere un set
Nel settembre 2021 Emma Raducanu ha scritto una delle pagine più sorprendenti del tennis femminile. Partita dalle qualificazioni, ha vinto lo US Open senza cedere un set. La giovane britannica era molto lontana dalla vetta del ranking prima di New York.
- Ranking di partenza: intorno al numero 150.
- Risultato a New York: trionfo in finale su Leylah Fernandez, 6-4, 6-3.
- Salto in classifica: avanzamento notevole nelle settimane successive allo Slam.
- Prima esperienza WTA: al momento della vittoria non vanta molte vittorie in main draw a quel livello.
Il successo ha avuto anche un prezzo: attenzione mediatica e aspettative enormi hanno complicato il percorso successivo. Tra infortuni e cambi di staff, Raducanu ha dovuto ricostruire passo dopo passo la sua carriera.
Mark Edmondson: il miracolo australiano del 1976
Una delle imprese più antiche rimane quella di Mark Edmondson agli Australian Open del 1976. Con un ranking molto basso, l’australiano si impose in uno Slam ancora particolarmente domestico, ma non meno prestigioso.
- Ranking al via: numero 212 del mondo.
- Curiosità organizzative: pochi giorni prima del torneo non tutti i giocatori avevano la certezza della loro presenza.
- Partite chiave: vittoria in semifinale contro Ken Rosewall e finale vinta su John Newcombe.
- Carriera dopo il trionfo: best ranking alla 15ª posizione e poche altre grandi imprese in singolare.
Il suo exploit resta unico nella storia degli Slam. Edmondson provò a spiegare che la vittoria non trasformò automaticamente la sua vita in una serie di successi continui.
Angelique Widjaja: il record a Bali che resiste
Nel circuito WTA c’è chi ha scritto il proprio nome tra i record in modo quasi inatteso. Nel 2001 Angelique Widjaja, giocando a Bali, conquistò un titolo da numero molto distante dalle posizioni di testa.
- Ranking all’inizio del torneo: numero 579.
- Percorso: lasciò per strada solo due set durante il torneo.
- Scontro di rilievo: quarti di finale vinti contro la n.29 Tamarina Tanasugarn.
- Eredità: rimane la vincitrice di un titolo WTA con il ranking più basso di sempre.
Per Widjaja il successo fu un momento di gloria che non si tradusse in una lunga serie di trionfi. Rimane però un record che testimonia la natura imprevedibile del tennis.
Kim Clijsters e Marin Cilic: ritorni che sembrano favole
Esistono vittorie che raccontano più di una sorpresa. Sono trionfi legati a ritorni e rinascite.
- Kim Clijsters: nel 2009 vinse gli US Open dopo un ritiro e una successiva ricomparsa. Giocò grazie a una wildcard e divenne la prima a trionfare partendo da un invito.
- Percorso di Clijsters: superò avversarie di altissimo livello, tra cui Serena e Venus Williams, fino alla finale vinta su Caroline Wozniacki.
- Marin Cilic: episodio recente e altrettanto sorprendente. A Hangzhou si presentò con il ranking molto basso, numero 777, e conquistò il titolo grazie a una wildcard.
- Contesto di Cilic: giocatore con passato da top 3, ha affrontato interventi chirurgici e una lunga riabilitazione prima del ritorno al successo.
Entrambi i casi dimostrano che il pedigree e la volontà possono ribaltare la classica narrativa del declino.
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Matteo Conti è giornalista tennis. Da cinque anni segue i Grandi Slam, i circuiti ATP e WTA. I suoi articoli offrono analisi tattiche e reportage esclusivi con i protagonisti. Il suo stile conciso ti porta nel vivo di ogni match.