Mirandola: è attiva la Centrale Operativa Territoriale, raccordo tra i nodi della rete sociale e sanitaria

Così l’integrazione tra servizi e professionisti è realtà. Attiva 7 giorni su 7, la COT rappresenta la chiave per il coordinamento tra ospedale e territorio, garantendo una presa in carico globale del paziente con bisogni complessi: al suo interno operano infermieri formati, insieme all’assistente sociale

È pienamente attiva dai giorni scorsi la Centrale Operativa Territoriale (COT) del Distretto di Mirandola, la seconda ad essere avviata in provincia dopo quella di Carpi.

Il modello organizzativo, che trova le sue radici all’interno del DM77 e che grazie alle risorse del PNRR sarà possibile attivare progressivamente in ogni Distretto, rappresenta la chiave per l’integrazione interna tra la filiera dei servizi e i professionisti coinvolti nei diversi luoghi di cura, assicurando continuità, accessibilità e complementarietà dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria.

Diversi gli obiettivi che si prefigge di raggiungere la COT, la cui attività è stata illustrata dalla Direttrice del Distretto di Mirandola Annamaria Ferraresi ai Sindaci dei Comuni di Area Nord nel corso della scorsa riunione del Comitato di Distretto: grazie all’attivazione di questo nuovo servizio è possibile garantire prossimità e vicinanza al cittadino, attraverso interventi tempestivi nel rispetto dell’appropriatezza delle risorse impiegate, oltre che aumentare la condivisione e l’integrazione con i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e in generale con tutti i nodi della rete territoriale e ospedaliera.

Può essere attivata da tutti i professionisti del territorio e dell’ospedale, sia di ambito sanitario che di ambito sociale: medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, assistenti sociali, Ospedale, Pronto Soccorso, medici di continuità assistenziale, infermieri di Comunità, specialisti, altri professionisti sanitari della rete.

La COT assolve al suo ruolo di raccordo tra i vari servizi attraverso funzioni distinte e specifiche, occupandosi del coordinamento tra i servizi e i professionisti coinvolti nella transizione della persona con bisogni sanitari e socio-sanitari tra i diversi setting assistenziali: rientro a domicilio dal Pronto Soccorso; dimissione da strutture ospedaliere sia verso il domicilio che in altre strutture residenziali e semiresidenziali; ammissione, dimissione o trattamento temporaneo in CRA (Casa Residenza Anziani) o presso gli Ospedali di Comunità.

La Centrale è attiva tutti i giorni (festivi compresi), dalle 8 alle 19, ed è composta da infermieri adeguatamente formati alla risposta telefonica con funzione di triage, e da infermieri e assistente sociale dedicati alle valutazioni multidimensionali d’equipe e alla progettazione degli interventi.

“La stretta collaborazione tra personale sanitario e dei servizi sociali, che coabitano nella COT – dichiara il Presidente dell’Unione dei comuni modenesi Area Nord Alberto Calciolari –, consente di dare una risposta ancora più efficace ai diversi bisogni del cittadino

del territorio, grazie alla forza di questa integrazione. La circolarità delle informazioni e la sinergia tra figure di enti diversi sono fondamentali per poter individuare e attivare i percorsi più appropriati a seconda delle necessità, soprattutto a fronte di pazienti anziani e fragili che necessitano di una presa in carico multidisciplinare”.

“Grazie alla Centrale Operativa Territoriale – aggiunge il Sindaco di Mirandola Alberto Greco – si potenziano i percorsi di collegamento tra l’ospedale e il territorio e viceversa, rafforzando così l’intera rete locale nella sua capacità di prendere in carico il paziente a 360 gradi: l’ospedale di Mirandola con i suoi professionisti, i medici di famiglia, l’assistenza domiciliare, le strutture intermedie, l’offerta di tutti i presidi necessari all’assistenza, la possibilità di utilizzo della telemedicina. Un servizio importante a favore di tutti i cittadini del

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