Dal Consiglio Comunale / “Favorire la sicurezza sul lavoro in azienda’, ok a due odg

 Dal Consiglio Comunale / “Favorire la sicurezza sul lavoro in azienda’, ok a due odg

Approvate le mozioni presentate da Moretti (Lega Modena) e De Maio (Modena sociale): “Diffondere la conoscenza sui fondi per rinnovare i macchinari e fare formazione”


(Barbara Moretti, Lega Modena)

Sviluppare nuove strategie per incentivare la sicurezza sul lavoro, coinvolgendo le parti sociali e i soggetti istituzionali attivi sul territorio. È l’invito che rivolge all’Amministrazione l’ordine del giorno presentato da Lega Modena, a prima firma della consigliera Barbara Moretti, approvato all’unanimità dal Consiglio comunale nella seduta di giovedì 17 febbraio. Nella stessa seduta è stata approvata anche una seconda mozione sul tema, presentata da Beatrice De Maio (Modena sociale), che suggerisce di promuovere, assieme alle associazioni imprenditoriali e alle organizzazioni sindacali, azioni di informazione “a favore della cultura della sicurezza in azienda”. Il documento ha ricevuto anche il voto dei gruppi di maggioranza, del Movimento 5 stelle e di Lega Modena (eccetto la consigliera Luigia Santoro, astenuta); astensione per Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia.

Presentando il documento in aula, la consigliera Moretti ha spiegato che il numero di decessi sul lavoro “testimonia una situazione grave, anche alla luce dei livelli di eccellenza raggiunti dal tessuto industriale modenese”: occorre quindi potenziare l’efficacia dei protocolli di sicurezza esistenti, pure applicandoli in maniera circostanziata “in funzione delle specifiche realtà delle singole aziende”. A livello più generale, per assumere piena consapevolezza “del problema della sicurezza nelle aziende” e adeguare i provvedimenti finora adottati, la mozione propone una riflessione approfondita col mondo del lavoro e sindacale: attraverso momenti di confronto sul territorio, anche all’interno di organismi e tavoli già costituiti, si potrà infatti “definire un quadro sulla situazione ed elaborare strategie e azioni per il futuro”.

Anche la mozione presentata dalla consigliera De Maio prende spunto “dalla recente recrudescenza di incidenti mortali sul lavoro avvenuti nella nostra provincia o che hanno coinvolto cittadini modenesi”. L’aumento, ha affermato, dà seguito al trend già emerso nel 2020, quando l’aumento dei casi rispetto al 2019 aveva restituito un quadro “inquietante” anche alla luce “del periodo di fermo quasi totale delle attività produttive tra la metà di marzo e la fine di maggio 2020”. Con queste premesse, dunque, l’ordine del giorno propone di stimolare la cultura imprenditoriale di base nei confronti della sicurezza, pure con l’obiettivo di informare “sull’esistenza di incentivi nazionali e europei, spesso inutilizzati, per il rinnovo dei macchinari e per la formazione del personale che deve essere maggiormente indirizzata verso i controlli tecnici dei macchinari”.

Aprendo il dibattito per Sinistra per Modena, Vincenzo Walter Stella ha affermato che gli incidenti sul lavoro continuano a verificarsi “anche a causa di manomissioni dei dispositivi di sicurezza dei macchinari in favore della maggiore produttività”: questa è una responsabilità “grave, assunta da alcuni imprenditori, a discapito della salute e della vita dei lavoratori”.

Per il Pd, Vincenza Carriero ha suggerito di iniziare a sviluppare azioni di informazione sulla sicurezza sul lavoro “già a partire dalle scuole” e ha invitato la politica ad attivarsi “con l’obiettivo di migliorare la situazione a livello nazionale, fermo restando che la media degli infortuni è più elevata in altri Paesi”. Mara Bergonzoni ha ricordato che in Prefettura è attivo un tavolo permanente sulla sicurezza sul lavoro che coinvolge tutti i soggetti istituzionali e sociali “e questo è un segnale che attesta l’attenzione verso il tema” e ha concordato sull’ipotesi “di portarlo agli studenti”. La consigliera ha poi ricordato il valore “della formazione in azienda”. Citando la sua esperienza professionale, Diego Lenzini ha precisato che è possibile eliminare “del tutto” gli infortuni in azienda: “È una questione culturale e di organizzazione dell’azienda impostata per raggiungere il risultato in sicurezza”, ha dichiarato, sottolineando però che “si tratta di investimenti costosi che non tutte le imprese riescono a sviluppare: aiuterebbe un sostegno pubblico”.

Per Lega Modena, Barbara Moretti ha sottolineato come il dato degli infortuni sul lavoro nel territorio provinciale (“il più alto della regione”) risulti “impressionante visto anche l’aumento dello smart working e il calo delle attività lavorative a causa della crisi economica”. Ha quindi invocando maggiori azioni “per la prevenzione” e ha sollecitato, in merito, interventi della Regione e dello Stato. Giovanni Bertoldi ha sottolineato l’importanza di “tendere a zero sul fronte degli infortuni sul lavoro, cercando di eliminare ogni rischio possibile”. Quindi ha messo l’accento sul carattere di “concretezza delle procedure relative alla sicurezza sul lavoro” spiegando che è indispensabile “dedicare a queste attività il tempo che è necessario per applicarle, senza ‘risparmiarsi’”.

Beatrice De Maio (Modena sociale) ha auspicato una sensibilità comune del Consiglio sul tema, precisando che “questa mozione è una base di partenza per nuove iniziative”, come, per esempio, la richiesta di un potenziamento dei controlli nelle aziende. La consigliera ha fatto presente che “le difficoltà economiche che attraversano molte imprese non devono riflettersi su minori attenzioni verso la tutela della sicurezza sul lavoro”.

La sicurezza sul lavoro si fa insieme: “Continuare a coinvolgere sia l’imprenditore sia i lavoratori” è, infatti, la soluzione suggerita da Elisa Rossini (Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia) con l’obiettivo di sviluppare, appunto, collaborazioni volte a tutelare la sicurezza sui luoghi di lavoro, “come peraltro previsto dalle normative”. In questo percorso condiviso, ha aggiunto, “è importante anche dare valore al ruolo dei sindacati”.

Dopo aver ricordato che la normativa nazionale sulla sicurezza sul lavoro “è giustamente dettagliata”, Giovanni Silingardi (Movimento 5 stelle) ha spiegato che alla base di alcuni incidenti in azienda può esistere un problema di “organizzazione del lavoro”. Quindi, oltre alla prevenzione, ha suggerito “misure per l’inasprimento e la certezza della pena per chi interviene sull’attività produttiva creando appunto le circostanze che favoriscono gli infortuni”.

SI CANDIDA LA RIQUALIFICAZIONE DELL’AREA VERDE DI VIA DONATI

L’assessore Bosi ha risposto all’interrogazione del consigliere Bignardi (Pd): “Chiederemo contributo regionale come intervento di sicurezza integrata”

La riqualificazione dell’area verde di via Donati sarà candidata a finanziamenti regionali volti a recuperare lo spazio pubblico per una maggiore sicurezza integrata. Nel progetto saranno previsti una maggiore illuminazione, videosorveglianza, un’area per attività di mercati, parcheggi aggiuntivi, nuove attrezzature per giochi o fitness e un campo da calcio più fruibile.

Lo ha detto l’assessore ai Lavori pubblici Andrea Bosi nella seduta del Consiglio comunale di giovedì17 febbraio rispondendo all’interrogazione, trasformata in interpellanza, del Pd, illustrata da Alberto Bignardi, sulla sicurezza e rigenerazione urbana dello spazio verde pubblico in via Donati. Il consigliere ha chiesto se l’Amministrazione ha verificato la situazione del verde pubblico, della sicurezza e della mobilità dell’area, quale sia lo stato delle attrezzature sportive e degli arredi, “come considera la possibilità di incrementare i posti auto in via Donati intervenendo sulla rimodulazione del campo sportivo”, se sono previsti “progetti di intervento e di riqualificazione sulla falsariga di altre esperienze simili già sperimentate”, se si sta valutando la possibilità di collegare la ciclabile di via Miglioli e se esistono opportunità di finanziamento utili per il Comune.

L’assessore ha comunicato che, “nei giorni scorsi, è iniziato il percorso di progettazione che si svilupperà sul modello del campo Cesana, area la cui riqualificazione è stata finanziata nel 2019 con lo stesso finanziamento regionale, così come nel 2020 l’area del parchetto in via Primo Maggio. Definiremo il progetto – ha precisato – anche sulla base delle istanze degli abitanti e inseriremo, con un emendamento, la riqualificazione dell’area nel Piano investimenti 2022 contando sul contributo della Regione, che finanzia interventi per incrementare la sicurezza sia in parte capitale che in spesa corrente. Oltre alla riqualificazione, infatti, coinvolgeremo le associazioni del territorio per fare progetti di animazione sociale nell’area. Verificheremo, inoltre, la fattibilità del collegamento della ciclabile Miglioli che costeggia il parco Attiraglio”.

Bosi ha quindi sottolineato che “la decisione di candidare quell’area ai finanziamenti regionali è frutto dell’ascolto delle istanze dei cittadini dei rioni Sacca e Crocetta, in particolare delle persone che vivono in viale Gramsci e via Pio Donati. L’ampia area verde in questione – ha proseguito – circondata da abitazioni, servizi e attività pubbliche e private, fa parte di una zona che è interessata dal più ampio programma di rigenerazione e riqualificazione urbana che la città abbia visto negli ultimi anni: il Piano Periferie, il Pinqua, gli investimenti del pubblico e dei privati stanno cambiando il volto dell’area di Modena nord. Il combinato disposto di manutenzioni di strade e marciapiedi, gli investimenti significativi in servizi strategici come il Data center, il Centro per l’impiego, l’Abitare sociale e la Casa della salute, solo per citarne alcuni – ha aggiunto – ma anche le rotatorie, i nuovi alberi messi a dimore, le piste ciclabili, l’illuminazione a led e le colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici e ibridi, sono la cifra dell’attenzione che l’Amministrazione ha riservato all’area nord di Modena. Si tratta di un’area complessa – ha sottolineato – con dinamiche che richiedono grande attenzione non solo sul versante del contrasto all’illegalità ma anche e soprattutto della riqualificazione degli spazi attraverso gli interventi di socialità. Vivere lo spazio pubblico, viverlo con consapevolezza e rispetto dello spazio e delle persone è la premessa indispensabile per un percorso di qualificazione e vivibilità”.

Dopo aver chiesto la trasformazione in interpellanza, Andrea Giordani (Movimento 5 stelle) ha espresso apprezzamento sul “processo continuativo di riqualificazione di aree abbandonate”, sottolineando, in particolare, il lavoro del comitato dei residenti “che avevano chiesto di riqualificare quell’area partendo da arredi e illuminazione. Dispiace però – ha aggiunto – che il dialogo con i cittadini dipenda sempre dalla buona volontà dell’assessore o del consigliere di turno e che alcune cose non vengano portate a termine”.

In replica, il consigliere Bignardi ha sottolineato che “i progetti proposti hanno l’obiettivo di incrementare la vivibilità di un’area che ha bisogno di interventi costanti. Le trasformazioni ci sono – ha aggiunto – e non mancheremo di sollecitarne di ulteriori, ascoltando i suggerimenti dei cittadini”.

CORSO CANALCHIARO, “ENTRO FINE MESE AL VIA NUOVO INTERVENTO”

L’assessore Bosi ha risposto all’interrogazione della consigliera Parisi (Modena civica) sui danneggiamenti nel tratto già ripavimentato: “Sarà sistemato”

In corso Canalchiaro a Modena, entro fine mese prenderanno il via i lavori di riqualificazione di un nuovo tratto stradale, tra via Bonacorsa e via Della Vite, in continuità con l’intervento effettuato nel 2020 tra corso Duomo e via Bonacorsa.

Lo ha annunciato l’assessore ai Lavori pubblici Andrea Bosi, precisando che i lavori, del valore di 180 mila euro, avranno una durata intorno ai sei mesi e che è in corso l’attività di informazione porta a porta ai residenti. L’assessore Bosi lo ha detto nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 17 febbraio, in risposta all’interrogazione della consigliera Katia Parisi (Modena civica) sulla pavimentazione di corso Canalchiaro. “Durante i lavori relativi al nuovo tratto – ha precisato Bosi – si procederà anche alla sostituzione delle poche lastre di selce rotte nel tratto già riqualificato e verranno riparate le fughe'”.

La consigliera aveva chiesto chiesto quali valutazioni sono state fatte dall’Amministrazione “sul transito dei mezzi pesanti come causa delle rotture verificatisi” in alcune lastre della nuova pavimentazione, “se la sistemazione ‘sic et simpliciter’ delle lastre rotte viene considerata la strategia per la risoluzione del problema che, preme precisarlo, continuerà a riproporsi fintanto che continueranno a verificarsi le cause che costruiscono il problema”. Parisi ha inoltre chiesto se anche in altre strade oggetto di riqualificazione in centro storico si è verificata analoga situazione.

L’assessore ha ricordato che “esiste un Protocollo di intesa sottoscritto tra il Comune di Modena e la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Ferrara e Reggio Emilia per l’attuazione del Piano di riqualificazione degli spazi pubblici del Centro Storico di Modena. Questa valorizzazione comprende naturalmente le strade e i marciapiedi del centro – ha proseguito – in particolare con l’obiettivo di impreziosire le pavimentazioni rispetto all’asfalto spesso presente. Abbiamo concordato e definito in un accordo dunque, strada per strada, vicolo per vicolo, quale pavimentazione sia possibile sostituire una volta che l’Amministrazione e l’azienda che si occupa delle reti, nel nostro caso Hera, procedano negli interventi”. Bosi ha quindi sottolineato come negli ultimi anni l’Amministrazione abbia dato avvio “a un ampio programma di riqualificazione della città storica, che credo sia sotto gli occhi di tutti”, ha detto portando a esempio corso Canalchiaro, via Canalino, via San Giacomo, corso Duomo, via Selmi, via Università, via Mondatora. “E credo che sia evidente anche il generale apprezzamento da parte di residenti, operatori economici e turisti che questi interventi hanno portato pur con disagi nella fase di esecuzione”.

L’assessore ha convenuto sul fatto che il transito del trasporto pubblico locale impatti sui carichi e determini l’usura della pavimentazione, fenomeno però “amplificato, nel caso di corso Canalchiaro, dalla presenza nel sottosuolo del canale tombato, che crea vibrazioni. La prova di ciò – ha precisato – è fornita dal fatto che in nessun altro tratto riqualificato si sia manifestato un così evidente ammaloramento della selce”. Bosi ha quindi chiarito che “il Tpl non è in discussione: è un servizio fondamentale e oggetto di grande attenzione da parte dell’Amministrazione, dell’Agenzia per la mobilità e della società partecipata che gestisce il servizio. Nell’ambito degli indirizzi del Piano urbano della mobilità sostenibile e delle politiche per la mobilità – ha continuato – si stanno facendo ragionamenti sul numero di passaggi e sulla definizione dei percorsi, ma nel frattempo continuiamo a investire in bellezza, riqualificazione e abbattimento delle barriere architettoniche e proviamo a sperimentare ulteriori accorgimenti tecnici per ovviare alle criticità emerse”.

Dopo aver chiesto la trasformazione in interpellanza, Giovanni Bertoldi (Lega Modena) ha ricordato che “il deterioramento si è verificato quasi subito” chiedendosi “se ci siano stati errori di progettazione o di realizzazione: penso che la valutazione potesse essere fatta preventivamente e non credo che la comunità debba farsi carico dei costi per una nuova pavimentazione”.

Per il Pd, Irene Guadagnini ha sottolineato “il lavoro continuo per la riqualificazione del centro storico”, evidenziando “la difficoltà di conciliarla con il trasporto pubblico, che è indispensabile e da incentivare. Forse – ha concluso – si potrebbe fare un ragionamento sulla ridefinizione degli spazi e di alcuni interventi”.

In replica, la consigliera Parisi ha concordato sulla valorizzazione del centro storico “che deve rimanere una priorità”. Auspicando che la pavimentazione venga ripristinata nel più breve tempo possibile, ha affermato che “sarebbe opportuno anche valutare il transito in quest’area di mezzi di massa inferiore, vista la delicatezza del fondo stradale”.

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