Politiche abitative, in tribunale lo sportello anti sfratti (video)

Lo strumento è sostenuto in via sperimentale dal Comune di Modena e attivato nell’ambito del Protocollo promosso dalla Prefettura e firmato col Tavolo Territoriale

(Da sinistra: Il presidente del tribunale Pasquale Liccardo, la prefetta Alessandra Camporota, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, la pres del Tavolo territoriale Politiche abitative Tamara Calzolari, il pres dell’Ordine Avvocati Roberto Mariani

Aprirà all’interno dei locali del Tribunale di Modena lo Sportello informativo unico per orientare e informare i cittadini sulle opportunità di contributi esistenti per contenere le difficoltà in ambito abitativo e, in particolare, per prevenire le azioni di sfratto.

Lo Sportello nasce nell’ambito del “Protocollo d’intesa per la riduzione del disagio abitativo”, promosso dalla Prefettura, tra Tribunale, Comune di Modena, Ordine degli Avvocati di Modena e Tavolo Territoriale di concertazione delle Politiche abitative della provincia di Modena.

Il Protocollo d’intesa è stato firmato giovedì 2 dicembre nella Sala di Rappresentanza del Municipio di piazza Grande dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli, dalla prefetta Alessandra Camporota, dal presidente del Tribunale Pasquale Liccardo, dal presidente dell’Ordine degli avvocati di Modena Roberto Mariani e dalla presidente del Tavolo provinciale per le Politiche abitative Tamara Calzolari in rappresentanza dei Comuni e delle Unioni del territorio.

Erano inoltre presenti l’assessora alle Politiche Sociali del Comune di Modena Roberta Pinelli, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali inquilini (Sunia, Sicet, Uniat) e le Associazioni dei Proprietari (APE Confedilizia, Asppi, Uppi, Confabitare, Confappi) promotori dell’accordo. In collegamento on line anche l’assessora a Urbanistica e Politiche abitative Anna Maria Vandelli e Marco Giubilini referente Area Governo del Territorio di Anci Emilia Romagna.

Punto di partenza dell’intesa è la consapevolezza del permanere su tutto il territorio provinciale di un significativo numero di procedimenti di sfratto avviati, oltre a quelli già definiti con convalida, con conseguenti disagi abitativi e possibili effetti di carattere sociale che rischiano di crescere ulteriormente a causa del blocco di oltre 18 mesi dell’esecuzione degli sfratti, attuata come strumento emergenziale in conseguenza alla pandemia e ora in corso di progressiva revoca.

Un numero rilevante di procedure esecutive è riconducibile a casi di morosità dell’inquilino dovuta spesso alla perdita o alla diminuzione della capacità reddituale subita dalle famiglie direttamente o indirettamente per la crisi economica e la situazione di molti nuclei familiari si è ulteriormente aggravata a causa dell’emergenza sanitaria.

Dall’altra parte desta preoccupazione anche la situazione di quei piccoli proprietari immobiliari per i quali il canone di locazione rappresenta una parte significativa del reddito e che, per il blocco dell’esecuzione dello sfratto, da due anni non percepiscono alcuna entrata dall’immobile, né relativi ristori da parte del Governo, se non per quanto riguarda il ristoro dell’Imu 2021.

Il Protocollo d’Intesa, sottoscritto dai diversi soggetti coinvolti a vario titolo, intende pertanto attuare misure straordinarie d’intervento per la riduzione del disagio abitativo e in particolare la creazione di uno Sportello informativo unico presso il Tribunale che nella fase sperimentale della durata di un anno sarà sostenuto dal Comune di Modena. La Giunta comunale nei giorni scorsi ha approvato la delibera, presentata dal Settore Politiche sociali, con cui si dà atto che le risorse necessarie in termini di personale e strumentazione sono comprese in affidamenti già attivi; sarà invece il Tribunale a mettere a disposizione gli spazi.

Lo Sportello, la cui efficacia presuppone la collaborazione di una serie di soggetti – associazioni dei proprietari, sindacati degli inquilini oltre che, in primo luogo, degli avvocati – nasce proprio per mitigare l’impatto degli sfratti sul territorio e intercettare le persone interessate da un procedimento prima dell’udienza di convalida per evitare, se possibile, l’esecutività sfruttando le opportunità offerte dai fondi di morosità incolpevole o altre contribuzioni e, non ultimo, favorire la conciliazione tra le parti.

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