Si chiude Gusti.a.Mo22 con le visite nei luoghi di produzione

Gusti.a.Mo22 ha preso il via venerdì al Castello di Spezzano, introducendo con il talk show dal titolo “Innovazione e future generazioni gli asset strategici per tramandare la tradizione produttiva del territorio”, il main theme che è anche il fil rouge dell’edizione numero sei della manifestazione enogastronomica dedicata alle eccellenze del territorio modenese, organizzata da Piacere Modena con il patrocinio del Comune di Modena, della Provincia di Modena, del Comune di Fiorano Modenese, del Comune di Carpi, della Regione Emilia Romagna e della Camera di Commercio di Modena, ed il contributo di F.A.M.O.Fondazione Agroalimentare Modenese.

Talk show che si è aperto con i saluti istituzionali dell’Assessora alla Città smart, Politiche economiche, Turismo e promozione della città, Servizi demografici del Comune di Modena Ludovica Carla Ferrari, del Sindaco di Fiorano Modenese Francesco Tosi, del Presidente di Piacere Modena Enrico Corsini e del membro dello staff dell’Assessore Regionale all’Agricoltura Mammi Alberto Pighini, che ha portato dati interessanti circa l’impegno della Regione sui temi dell’incontro.

“L’agricoltura per l’Emilia Romagna – ha spiegato Pighini – riveste un ruolo fondamentale, sia in termini di quantità, con un valore alla produzione che nel 2021 ha raggiunto la cifra record di 5,38 miliardi di euro, sia in termini di qualità. Siamo la culla di ben 44 DOP e IGP, per un valore complessivo di 2,7 miliardi di euro, che salgono a 3,5 con la produzione vitivinicola e la provincia di Modena con le sue 27 denominazioni è la prima in Europa. Il Piano di Sviluppo Rurale approvato dalla Regione prevede un finanziamento complessivo al settore agricolo e agroindustriale di oltre 900 milioni di euro, di cui oltre il 44% investiti in sostenibilità ambientale e il 31% sulla competitività. In questo contesto, esperienze come quella di Piacere Modena permettono di creare rete in un’ottica di filiera riconosciuta e sostenuta perché foriera di un equilibrio reddituale all’interno della catena di produzione. Aggiungo due dati, in linea con il tema del talk show: per confermare quanto sia importante per l’Emilia Romagna investire in ricerca e innovazione ogni anno viene investito il 4% delle risorse disponibili del PSR per sostenere attività di ricerca, contro una media nazionale dell’1,5%. Una scelta che ci permette di essere ai primi posti a livello europeo. Vogliamo continuare a investire in tal senso, affinché si possa continuare a produrre con qualità, nonostante le sfide del contesto attuale. Siamo profondamente convinti che la tradizione si conserva nel tempo se è capace di tramandarsi alle nuove generazioni. Nel PSR 2021/22 sono stati stanziati oltre 50 milioni di euro per sostenere i giovani imprenditori che si avvicinano al mondo agricolo”.

Presenti anche il Consigliere Regionale dell’Emilia Romagna Luca Sabattini, il Presidente della Provincia di Modena Gian Domenico Tomei e l’Assessora al Turismo del Comune di Fiorano Modenese Morena Silingardi. L’incontro è poi entrato nel vivo con gli interventi degli ospiti, a partire dal biografo della terra dei motori, giornalista e scrittore, opinionista Sky Leo Turrini, la fondatrice e presidente del “Future Food Institute” Sara Roversi, la Dirigente Scolastica dell’IIS Spallanzani Maura Zini, l’allevatore e produttore di Parmigiano Reggiano Giovanni Minelli nonché la stessa Direttrice del Museo della Ceramica del Castello di Spezzano Stefania Spaggiari.

Focus dell’incontro, è stata dunque la riflessione che si è aperta attorno alla necessità di un coinvolgimento delle future generazioni nella progettazione e nello sviluppo dell’economia locale, non solo in un’ottica di creare consumatori consapevoli ma anche di poter dare un fattivo contributo nel perpetrare nel tempo il patrimonio valoriale, culturale e gastronomico dei territori, divenendone di fatto ambasciatori sfruttando le opportunità offerte dall’innovazione. Innovazione che non rappresenta un elemento fondamentale soltanto per l’evoluzione e la modernizzazione del processo produttivo – pur mantenendo intatta ed inalterata la tradizione – ma altresì nel modo di comunicare tali eccellenze al mondo attraverso i canali più opportuni e, in questo caso, facendo ricerca su nuovi cibi, nuovi processi culinari e nuove combinazioni. Un invito a innovare che, come ha suggerito anche la Dirigente Scolastica dell’IIS Spallanzani Maura Zini nel suo intervento, “deve necessariamente partire dalla formazione – soprattutto in termini di aspetti nutritivi, economicità, sostenibilità e ambiente – già dai banchi di scuola e questo processo richiede inevitabilmente il coinvolgimento di aziende, professionisti, enti e organizzazioni, quali testimoni in grado di mostrare e costruire insieme un futuro possibile”.

“L’innovazione nella filiera agroalimentare è essenziale – ha affermato la fondatrice del Future Food Institute Sara Roversi – ed è di grande supporto alle imprese piccole e grandi ma anche delle istituzioni, per spingere e aiutare le trasformazioni dei sistemi agroalimentari. Ci troviamo nel cuore dell’Italian Food Valley, circondati da un’infinità di preziose risorse che abbiamo sempre considerato come un qualcosa da proteggere. E con esse anche la dimensione culturale che rappresentano: la cultura di questo territorio, la sua storia e quello che racconta, sono parte integrante di quella “dieta” mediterranea che non è semplicisticamente la piramide alimentare, ma appunto cultura, sostenibilità, ecologia, tradizioni. Negli ultimi anni abbiamo capito che se vogliamo proteggerle quelle tradizioni e tramandarle alle generazioni future è necessario portare innovazione.

Ultimamente è cresciuta la consapevolezza mondiale su quelle che sono le nostre scelte alimentari e la salute del pianeta; dall’Expo del 2015 l’innovazione ha avuto un’accelerazione pazzesca dal campo alla tavola ed è importante che innovazione e tradizione vadano avanti di pari passo. Conoscere il cibo e come si tutela riportano al concetto di fiducia, a cui la tecnologia è sempre più strettamente legata, in quanto è il più grande alleato della transizione ecologica che dobbiamo affrontare. Il territorio in cui ci troviamo nei secoli ha regalato al mondo infinite innovazioni: pensiamo al Parmigiano Reggiano, che rappresenta esso stesso un’innovazione in quanto nasce dall’esigenza di capire come conservare il latte”.

E testimone proprio di questo assunto, è Giovanni Minelli, allevatore e produttore di Parmigiano Reggiano di lunga stagionatura, che nel talk show ha ribadito il ruolo quasi sacrale della tradizione che si mantiene inalterata giocando sulla tempistica di stagionatura per dare un messaggio di novità. “Sempre più appassionati vanno alla ricerca di emozioni intriganti – ha spiegato Minelli – ma nei laboratori in cui si produce il Parmigiano Reggiano si lavora ancora con gli stessi ingredienti di oltre nove secoli fa, negli stessi luoghi e compiendo i medesimi gesti in modo rituale, quasi mistico. Questo significa che dal punto di vista produttivo la tradizione è intoccabile, tuttavia abbiamo provato a dare una innovazione concettuale per differenziare la nostra produzione: particolare attenzione nel fare rispettando al massimo la sacralità del prodotto, lasciando che le emozioni si costruissero con le lunghe stagionature che conferiscono al formaggio aromi, profumi e sapori sempre diversi e interessanti per i palati degli appassionati più esigenti. Un modus operandi che ha coinvolto dal punto di vista emozionale anche le giovani generazioni, le quali hanno sposato e condiviso in pieno l’opportunità di avere prodotti unici in grado di dare soddisfazioni estreme”.

Gusti.a.Mo22 è anche il tradizionale appuntamento con le attività di gusto e arte in Piazza Roma nel centro di Modena e nel Cortile d’Onore del Castello dei Pio a Carpi, con degustazioni e laboratori per grandi e piccini, ma anche un momento di incontro tra due narratori delle eccellenze agroalimentari dei territori come Fede & Tinto, conduttori Rai, ed i Consorzi dei prodotti D.O.P. e I.G.P. della provincia di Modena, per uno scambio di idee, aneddoti e racconti del territorio nella cornice di Piazza Roma a Modena. O la performance di Andrea Barbi e Marco Ligabue “E-Risalutami tuo fratello, musica, racconti e degustazioni emiliano-romagnoli” patrocinato dalla Regione Emilia Romagna e organizzato in collaborazione con i prodotti DOP e IGP dell’Emilia Romagna.

Oggi Domenica 9 ottobre, nella giornata conclusiva del week end dedicato a tutto il bello e il buono di Modena, visite nei luoghi di produzione delle eccellenze enogastronomiche che hanno reso la Food Valley modenese una realtà universalmente conosciuta detentrice oltretutto del primato di provincia italiana con il maggior numero di DOP ed IGP registrate, ben 27. Veri e propri percorsi a tema che portano i visitatori a saperne di più attraverso i racconti, le storie, i personaggi che ne incarnano l’essenza. Per le visite nei luoghi di produzione, è richiesta la prenotazione, da effettuare online su www.gustiamodena.it o www.visitmodena.it.

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