Aggregazioni di giovani violenti, scattano le denunce

 Aggregazioni di giovani violenti, scattano le denunce

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La squadra mobile di Modena, coordinata dalla Procura per i minori, ha identificato e denunciato a vario titolo diversi ragazzi e ragazze minorenni, facenti parte di aggregazioni giovanili violente locali, baby gang che da febbraio imperversavano in città

Proprio il 5 febbraio scorso, due gruppi contrapposti di minorenni che si riconoscono nelle sigle “Daisan 216” e “Sooz” hanno dato vita in pieno giorno a una rissa tra il centro cittadino e la stazione ferroviaria, e un ragazzo è rimasto lievemente ferito. Ai 12 minori indagati, ripresi dalla videosorveglianza cittadina, sono stati contestati a vario titolo i reati di rissa, minacce e lesioni: hanno dai 14ai 17 anni.

Il giorno seguente, domenica 6 febbraio, al pomeriggio, una ragazza del gruppo “Daisan 216” già presente il giorno prima alla rissa in stazione, nel rincontrare casualmente altre coetanee del gruppo opposto, iniziava con alcune sue amiche a rincorrerle e a minacciarle, costringendole a trovare riparo all’interno di un’attività commerciale in corso Vittorio Emanuele.

A fine mese 5 minori, di cui 4 appartenenti al gruppo “Daisan 216” ed uno al gruppo “Sooz”, sono entrati all’interno dell’Istituto scolastico “San Carlo”, hanno asportato generi alimentari dai distributori automatici, un computer hp e una macchina del caffè e, dopo aver infranto un vetro per introdursi all’interno, avevano imbrattato con bombolette spray alcuni muri dell’istituto scolastico. Anche grazie alle indagini dei carabinieri sono stati tutti identificati e denunciati.

A distanza di qualche giorno, esattamente la notte del 1° marzo, si verificavano altri episodi di danneggiamenti e furti all’interno di alcune autovetture parcheggiate in strada a Modena, in viale Amendola, commessi da un gruppo di ragazzi minorenni, tra cui alcuni risultavano essere già presenti nella rissa avvenuta in stazione. L’intervento della Squadra Volante permetteva di recuperare un cellulare perso da uno degli autori, e di recuperare gli effetti personali sottratti dalle auto. Si procedeva a denunciare alla Procura per i Minorenni di Bologna per furto aggravato in concorso uno degli autori della scorribanda, di anni 16.

L’8 aprile, a seguito dell’acquisizione di alcuni frame di un video pubblicato su “Instagram” relativo ad una lite violenta tra ragazze all’interno dei parcheggi Novi Park, la polizia ha recuperato il video integrale dal quale si notavano 2 ragazze (poi risultate essere minorenni) che si alternavano nel picchiare una ragazza di anni 15. Il tutto veniva ripreso da un cellulare alla presenza di tre minorenni, che non intervenivano. Alla base dell’azione violenta un precedente diverbio per futili motivi avvenuto via social.

Dalla ricostruzione e dalle dichiarazioni rese anche a seguito di interrogatorio, si riusciva a ricostruire quanto accaduto due giorni prima dalla pubblicazione del video, ovvero che le due ragazze entrambe di 14 anni, dopo aver dato appuntamento alla 15enne davanti la stazione delle corriere di Modena, la costringevano a seguirle nei pressi dei parcheggi del parco, iniziando a percuoterla con violenza. Una delle due autrici del gesto (già riconosciuta come partecipante alla rissa in stazione) unitamente ad una sua coetanea colpivano la vittima, sbattendole il capo in terra e procurandole lesioni guaribili in 7 giorni. Le altre tre persone che avevano assistito e ripreso quanto accaduto, venivano anch’esse indagate in concorso per minacce e lesioni aggravate. Sono state indagata 4 ragazze e 1 ragazzo, tutti 14enni.

Gli ultimi episodi si sono verificati in data 5 e 6 luglio, nel quartiere Madonnina, quando rispettivamente alcuni minori sempre appartenenti al gruppo “Daisan 216”, sfruttando la loro nomea di appartenenza, si rendevano responsabili prima del reato di rapina ai danni di un altro minorenne che veniva accerchiato e spintonato in terra dal gruppo, che si impossessava degli effetti personali (70 euro) presenti all’interno delle zaino e il giorno seguente del reato di estorsione ai danni di due ragazzi minorenni costringendoli a versare la somma di euro 50 per riottenere indietro la biciletta sottratta con violenza. Il primo episodio ha visto l’identificazione e la denuncia di 5 minori mentre per il secondo episodio sono stati denunciati 6 minori di cui 4 già responsabili del reato di rapina commesso il giorno precedente, di età compresa tra i 14 e 17 anni.

Le indagini – si legge in una nota della questura – hanno consentito di ricostruire la rete di relazioni tra 21 ragazzi e ragazze minorenni (7 italiani e 14 stranieri) per un totale di 34 denunce, in quanto alcuni di loro si sono resi responsabili più volte dei diversi reati. Gli autori sono tutti minori, che si collocano in un range medio di età che va dai 14 ai 17 anni. Tecnicamente non è stato riconosciuto un elemento associativo comune alle diverse azioni, tipico invece delle baby gang vere e proprie, a conferma che si è trattato di eventi spesso dettati dalla casualità. L’identificazione ha portato a una disarticolazione delle due aggregazioni che stavano iniziando a darsi una parvenza di organizzazione interna, basata su rivalità legate a svariati motivi, dall’appartenenza territoriale, al contenuto di commenti inseriti sui social, a motivi di sfida reciproca.
“Si tratta di un’attività investigativa di sintesi importante, anche in vista dell’inizio dell’anno scolastico, che ha visto nel suo articolato evolversi una proficua collaborazione da parte degli insegnanti di alcuni istituti scolastici frequentati dai minori, oltre che dei servizi sociali che hanno già in carico alcuni ragazzi. Fondamentale il ruolo delle famiglie, sistematicamente convocate in Questura per l’affidamento dei minori, spesso totalmente ignare delle condotte e frequentazioni dei figli”, conclude la nota della polizia.

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