Dal Consiglio Comunale / Card solidale, ‘misura parziale e dispendiosa”

 Dal Consiglio Comunale / Card solidale, ‘misura parziale e dispendiosa”

Per il Comune sovraccarico degli uffici e 7 mila euro di costi. L’assessora Pinelli ha risposto all’interrogazione di Reggiani (Pd) sul contributo del Governo

Una misura parziale del Governo, i cui beneficiari sono stati stabiliti senza consultare le amministrazioni comunali, coinvolte solo per notificare, con grandi sforzi, la concessione del beneficio. Per essere attivata, infatti, la card “Dedicata a te” ha richiesto la costruzione di un’infrastruttura comunale complessa, con un sovraccarico di lavoro per gli uffici e un costo complessivo di sette mila euro per il Comune, senza previsione di rimborso.

Lo ha spiegato l’assessore alle Politiche sociali Roberta Pinelli (in foto), rispondendo nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 7 settembre all’interrogazione presentata da Vittorio Reggiani del Partito democratico. L’istanza, in particolare, chiedeva di conoscere l’effettiva ricaduta della card sulle famiglie modenesi e sull’operatività degli uffici comunali, e di aggiornare su eventuali future misure integrative del Governo in grado di coinvolgere i Comuni, “al di là di mere competenze attuative”.

“Per il Governo questa misura dovrebbe integrarsi alle politiche di aiuto alle famiglie economicamente fragili, poiché il contributo previsto non è destinato a chi gode di altri aiuti – ha argomentato l’assessora – ma a nostro avviso è insufficiente: sia perché la social card (pari a 382,50 euro) è erogata una tantum sia perché si è scelto di dare tanti piccoli benefici, ma senza politiche strutturali integrate contro la povertà e di lungo respiro”.

Pinelli ha specificato quindi che sono 2.308 a Modena le famiglie che possono usufruire della card “Dedicata a te”, disponibile dal primo agosto e utilizzabile per comprare generi di prima necessità. L’assessora ha precisato che i nuclei familiari sono stati individuati dall’Inps e comunicati a luglio all’Ufficio Anagrafe del Comune, che ne ha verificato in una prima fase la residenza a Modena (tra i requisiti richiesti). Di questi nuclei, 351 sono già seguiti dai servizi Sociali, mentre 26 sono senza fissa dimora. Si tratta dunque di cittadini esclusi dal contributo poiché, ha ricordato Pinelli, appunto, il beneficio non è previsto per chi già gode di altri sostegni economici.

Dopo la verifica della residenza, gli uffici comunali hanno notificato il contributo a ogni nucleo beneficiario, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. A questo scopo, sono stati adibiti sei dipendenti del settore Servizi sociali, momentaneamente distolti da altre attività, ha puntualizzato l’assessora. Il costo complessivo per le spese postali è stato per il Comune di Modena di sette mila euro, per cui non è previsto alcun rimborso.

Rispondendo sulla possibilità di future misure integrative con il coinvolgimento dell’Amministrazione comunale, l’assessora ha chiarito che nulla è attualmente in programma, anche se la complessità dell’invio delle raccomandate (causa periodo di ferie e tempistiche postali) non esclude la necessità di rivedere nuovi interventi. Pinelli ha aggiunto che sono 257 le missive ritornate in sede, per cui sono in corso tentativi di contattare telefonicamente i cittadini. I beneficiari possono comunque verificare anche online l’elenco (www.comune.modena.it) per usufruire della carta, da attivare con un primo acquisto entro il 15 settembre.

Sulla reale ricaduta del beneficio sui cittadini modenesi, l’assessora ha precisato che gli uffici del Comune, a oggi, sono in grado di fornire dati solo sulle procedure di notifica e sulle richieste di informazione dei cittadini, nel rispetto del raggio d’azione concesso dal Governo. Dal primo agosto, giorno di attivazione della misura, al 6 settembre, sono state ben oltre seicento le telefonate dei cittadini a Centro per le famiglie, Urp e Servizio sociale territoriale, per approfondimenti e chiarimenti sul beneficio. Molti, pur avendo i requisiti necessari (tra qui l’Isee non superiore a 15 mila euro), risultavano esclusi dalla lista dei beneficiari, probabilmente per un numero contingentato di card destinate a Modena. Un aspetto di difficile gestione, ha puntualizzato Pinelli, tenuto conto che il Comune non ha partecipato alla scelta dei beneficiari e non dispone di riferimenti presso l’Inps.

IL DIBATTITO

Gli interventi dei consiglieri dopo la trasformazione dell’interrogazione in interpellanza

Diversi consiglieri sono intervenuti nel dibattito sull’interrogazione di Vittorio Reggiani (Pd), che chiedeva di conoscere le ricadute della card solidale “Dedicata a te”, emessa dal Governo, sull’amministrazione comunale e sui cittadini di Modena.

Dopo la trasformazione in interpellanza richiesta da Andrea Giordani (Movimento 5 stelle), Barbara Moretti ha parlato di “beneficio complesso da comprendere”. La consigliera ha definito il contributo una “toppa minimale e parziale” del Governo, per aver tolto il reddito di cittadinanza. Moretti ha puntualizzato, infatti, che il beneficio esclude molte categorie fragili (single, coppie senza figli, anziani) e non risponde in maniera strutturale alla questione povertà: “Sarebbe più opportuno aprire a Modena un tavolo permanente su questo problema”. Giovanni Silingardi ha sottolineato la “contraddizione” del Governo “che elimina una misura forte a sostegno degli ultimi, come il reddito di cittadinanza, introducendo un contributo minimo, che addirittura stabilisce quali prodotti acquistare e quali no”. Il consigliere ha dunque affermato che il Governo risponde alla povertà con benefici selettivi e parziali, “ma la povertà è uno status universale, non esistono categorie: a tutti i poveri deve essere garantito un aiuto”.

Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) ha dichiarato che “se il Governo non dispone di abbastanza risorse è perché sono state sprecate con il reddito di cittadinanza, che non ha prodotto occupazione”. La consigliera ha poi invitato a contestualizzare la card all’interno di azioni integrate presenti nella legge finanziaria: “È chiaro che la misura in sé non può risolvere il problema povertà”. Infine, Rossini ha puntualizzato che il Governo prevede di coinvolgere attivamente i Comuni in caso di card residuali: “Potrà essere utilizzato un elenco di nuclei familiari, anche unipersonali, in stato di bisogno, in base alle informazioni fornite proprio dai Servizi sociali locali”.

Paola Aime (Europa Verde-Verdi) ha parlato di una misura “quasi offensiva della dignità delle persone”. Constatando l’incapacità dei governi di affrontare adeguatamente il problema povertà, la consigliera ha precisato che “cifre così basse di contributi non rispondono ai bisogni reali, e non aiutano concretamente quei cittadini in difficoltà economica che preservano la propria integrità, rinunciando per esempio a lavorare in nero”.

Per Federica Venturelli (Pd) “la card è una misura iniqua, che stabilisce chi può meritare il contributo e chi no, non tenendo conto della conoscenza che i servizi comunali hanno del territorio ”. La consigliera ha poi evidenziato la “solitudine” degli enti locali, “lasciati soli a fronteggiare la povertà dei cittadini, aumentata anche della scelte di un Governo che toglie il reddito di cittadinanza, il fondo affitti e resta silente sull’istituzione del salario minimo”. Vittorio Reggiani ha parlato di una misura che lascia all’Amministrazione comunale una complessa e “frustrante” gestione attuativa, senza integrarsi, appunto, a manovre locali di sostegno: “Solidarietà ai dipendenti dei servizi comunali che non riescono a dare risposte ai cittadini”. Il consigliere, infine, ha voluto puntualizzare che “la lotta alla povertà non può essere solo un contributo economico ma un atto di cura”.

A conclusione del dibattito, l’assessora Pinelli ha ricordato che “rispetto alle scelte del Governo, il Comune adotta da tempo una prassi quotidiana di cura delle famiglie in difficoltà, con percorsi strutturati e spendendo ogni anno circa due milioni di euro di contributi economici”.


 

SINTI E ROM, “PROSEGUIRE INTERVENTI DI INCLUSIONE”

Rinnovo del servizio che nel 2022 ha rafforzato anche la frequenza scolastica. L’assessora Pinelli ha risposto all’interrogazione di Reggiani e Di Padova (Pd)

Continuità nelle azioni di inclusione, coesione sociale e responsabilizzazione nei confronti delle comunità sinti e rom, anche per proseguire e consolidare le iniziative di contrasto alla dispersione scolastica dei minori. È la scelta dell’Amministrazione comunale confermata anche dalla riproposizione, nel biennio 2023-2025, del “Servizio finalizzato a interventi socio-educativi e di accompagnamento all’inclusione sociale, con particolare riguardo all’asse abitare, rivolti a nuclei familiari con minori sinti e rom”. Affidato a Open Group in via sperimentale nel 2022, il servizio è stato aggiudicato nuovamente dalla cooperativa sociale onlus con sede a Bologna, ed è finanziato quasi interamente dalla Fondazione di Modena.

Lo ha spiegato l’assessora alle Politiche sociali Roberta Pinelli rispondendo nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 7 settembre all’interrogazione presentata dai consiglieri Vittorio Reggiani e Federica Di Padova del Partito democratico. L’istanza sul nuovo affidamento del servizio chiedeva, “valutato il suo impatto positivo”, di conoscere l’esito della procedura di aggiudicazione, le condizioni e i contenuti della proposta selezionata, eventuali dati di dispersione scolastica dei minori, e le risorse dedicate al monitoraggio del progetto e le sue prospettive future.

“Soprattutto i buoni risultati ottenuti rispetto alla frequenza scolastica e alla fruizione dei servizi sanitari, ci spingono a proseguire i percorsi di inclusione e avvicinamento ai servizi avviati negli anni – ha chiarito l’assessora – dando continuità, anche attraverso questo servizio, alle attività di dialogo con le comunità e di riordino delle microaree in cui risiedono”.

L’assessora ha quindi spiegato che, tramite gara, l’appalto del servizio è stato affidato per due anni alla ditta Open Group, con un importo netto pari a 260 mila euro, considerando il parametro dell’offerta più vantaggiosa, in base a soli criteri qualitativi. La proposta selezionata, infatti, risulta in linea con gli obiettivi strategici richiesti, presentando un raggio integrato e sistemico di azioni che puntano, in particolare, all’inclusione abitativa e al miglioramento delle condizioni di vita di questi cittadini.

Scambio di informazioni da parte degli operatori coinvolti, conoscenza delle comunità, e poi gestione delle problematiche inerenti alle microaree in cui risiedono, sono alcune delle attività del progetto, che prevede pure assistenza alle famiglie nella costruzione condivisa di regolamenti, concessioni, patti e accordi finalizzati al buon uso e al rispetto delle aree di residenza. Ampio spazio viene dato anche all’avvio di percorsi di formazione e d’inclusione scolastica e sociale, in raccordo con i Servizi sociali e sanitari del Comune.

Sui dati relativi alla dispersione scolastica, l’assessora ha ricordato che nell’anno scolastico 2022-2023 su 53 minori sottoposti all’obbligo scolastico, 44 studenti hanno frequentato regolarmente; gli altri nove sporadicamente, di cui quattro segnalati dalla scuola per evasione dell’obbligo.

Per incentivare e sostenere la presenza a scuola lo scorso anno, Open Group ha svolto diverse azioni in accordo con le famiglie, grazie anche all’esperienza maturata dalla cooperativa all’interno di specifici progetti europei. Lavoro di rete con soggetti istituzionali, per intercettare presunte situazioni di fragilità, accompagnamento a scuola dei minori tramite trasporto pubblico, supporto allo studio in orario extrascolastico e aiuto alle famiglie negli adempimenti burocratici, sono alcune attività condotte allo scopo di rafforzare la piena partecipazione dello studente e delle famiglie alla vita scolastica.

Rispondendo, infine, sul monitoraggio del servizio e sulle sue prospettive future, Pinelli ha spiegato che è il personale del settore Servizi sociali, sanitari e per l’integrazione del Comune a occuparsi del mantenimento e del monitoraggio degli interventi, al fine di dare continuità e potenziare le azioni sull’asse della formazione, dell’istruzione e soprattutto dell’abitare, dove permangono in alcune microaree situazioni gestionali critiche. L’assessora, a questo proposito, ha ricordato che si sta lavorando alla stesura di un regolamento, basato su un’assunzione di responsabilità degli stessi residenti per garantirne una corretta manutenzione e gestione.

Dopo aver chiesto la trasformazione in interpellanza, Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) è intervenuta sul tema della dispersione scolastica: “Sono due anni che chiedo a Ufficio scolastico provinciale e Giunta i dati degli abbandoni scolastici a Modena, e mi è stato risposto che i dati non ci sono: invece oggi l’assessora ha dato esattamente i dati di ciò che io vorrei sapere anche sul resto della popolazione”. Rossini, quindi, ha affermato di voler presentare una nuova interrogazione “per capire come mai non è possibile avere un dato complessivo: è importante,infatti, che la questione emerga nella sua interezza”.

Vittorio Reggiani (Pd) ha espresso soddisfazione per il rinnovamento di un “progetto complesso che ci permetterà di vedere anche in maniera diversa queste comunità e le parti di città in cui risiedono”. Il consigliere, infatti, ha specificato che il miglioramento qualitativo del servizio potenzierà la strada per una convivenza civile, “rendendo questi cittadini sempre più partecipi della vita cittadina”. Infine, Reggiani ha sottolineato l’importanza del lavoro della cooperativa sui minori: “La scuola è uno dei maggiori presidi di inclusione e di conoscenza reciproca che aiuta ad abbattere le differenze e le diffidenze”.

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