A Fiorano nasce l’Hospice di Area Sud dedicato alle cure palliative.

 A Fiorano nasce l’Hospice di Area Sud dedicato alle cure palliative.

Pubblicato il bando di gara, lavori al via in estate. La struttura sarà dotata di 14 posti letto a disposizione dei Distretti di Sassuolo, Pavullo e Vignola

Previsto un investimento di quasi 3,7 milioni di euro

È stato pubblicato il bando di gara per la realizzazione dell’Hospice di Area Sud. Il progetto nasce dalla collaborazione tra Azienda USL di Modena, Comune di Fiorano e l’associazione di volontariato ‘Amici per la vita’. In particolare, l’associazione ha acquistato e donato all’Ausl il terreno di oltre 12mila metri quadrati su cui sorgerà la struttura, situato in Via Ghiarella nella frazione di Spezzano, grazie anche ad un significativo sostegno della Fondazione di Modena e a diverse donazioni di imprese locali.

 

Il progetto dell’Hospice di Area Sud è stato presentato questa mattina, venerdì 22 marzo, presso la Sala delle Vedute al Castello di Spezzano: presenti il sindaco di Fiorano Modenese, Francesco Tosi; la Direttrice Generale dell’Azienda USL di Modena, Anna Maria Petrini; la Direttrice del Distretto di Sassuolo, Federica Ronchetti; il Coordinatore della Rete cure palliative provinciale, Paolo Vacondio; il Direttore Servizio unico attività tecniche Ausl di Modena, Pasquale Romio; il Presidente Associazione ‘Amici per la Vita’, Christian Barbieri; e Silvana Borsari, Fondazione di Modena.

 

L’Hospice territoriale – dotato di 14 posti letto a disposizione dei Distretti di Pavullo, Sassuolo e Vignola – sarà dedicato alle cure palliative, tipologia di cura erogata solitamente a domicilio e in ambiente ambulatoriale, ma che per alcune situazioni delicate, di fragilità e difficoltà nella gestione familiare del malato, richiede pertanto il supporto di una struttura di cure intermedie che disponga di tecnologia ed esperienze appropriate.

L’assetto demografico del territorio dell’area sud della provincia di Modena registra una progressiva riduzione dei componenti del nucleo familiare ed un aumento delle persone che vivono sole. Di conseguenza, vengono meno i caregiver naturali costituiti dalla famiglia e di conseguenza di contesti familiari tutelati. Questa quota sempre maggiore di pazienti fragili, rappresenta la tipologia di paziente per il quale è appropriato proporre le cure palliative.

 

La struttura, che si svilupperà su un unico livello di 1300 metri quadrati, prevede un investimento di quasi 3,7 milioni di euro, di cui 2,6 milioni da fondi regionali (V Fase 1°Stralcio e risorse stanziate dal DGR 112 del 2021) e il restante provenienti dall’Azienda USL di Modena.

Dopo la pubblicazione della gara avvenuta negli scorsi giorni, la road-map del progetto prevede l’affidamento dell’appalto integrato entro l’estate 2024 con successivo avvio della progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori; l’attivazione della struttura avverrà nella primavera del 2027.

 

Il modello organizzativo della struttura prevede tutte le funzioni e caratteristiche previste dalla Regione Emilia-Romagna per la rete delle cure palliative di cui l’Hospice rappresenta uno dei nodi fondamentali. Attraverso la realizzazione della struttura si completerà la rete di cure palliative dell’Area sud della provincia di Modena che già si compone di tre nodi: un servizio di assistenza domiciliare fornito da un medico palliativista e un infermiere; un ambulatorio dedicato alla Casa della Comunità di Sassuolo; un ambulatorio dedicato all’Ospedale di Sassuolo.

 

“Quando prende corpo il progetto di un Hospice, un Amministratore pubblico ha la certezza di essersi impegnato per qualcosa di assolutamente valido per tante famiglie e per il bene comune – dichiara il sindaco di Fiorano, Francesco Tosi -. In un momento in cui la sanità pubblica subisce quasi una contrazione, varare un simile progetto significa guardare al futuro e mettere la persona sofferente al primo posto. Una parte importante in tutto questo è stata svolta dall’Associazione Amici per la Vita, impegnata anche a mobilitare risorse finanziarie non indifferenti, oltre all’appassionato apporto della propria esperienza e azione. È servita molta tenacia, ma ce l’abbiamo fatta. Fra poche settimane terminerò il mio servizio da sindaco: il percorso irreversibile di questo progetto, insieme ad altri investimenti di sicuro valore, mi dà conforto, un conforto dovuto alla certezza di aver lavorato per il bene comune.

 

“Con l’Hospice di Area Sud nascerà una casa per accogliere i malati e le loro famiglie al cui centro ci sarà la dignità della persona e la qualità di vita fino all’ultimo istante – afferma Anna Maria Petrini, Direttrice Generale dell’Azienda USL di Modena -. Fondamentale, in questo percorso, è il contributo dell’Associazione ‘Amici per la Vita’, che rappresenta un perno nella sensibilizzazione sui temi della fine vita e delle cure palliative, oltre che una realtà capace di essere sia espressione di cura per i pazienti fragili che di portavoce delle esigenze delle famiglie in un percorso a cui va garantita la massima attenzione sanitaria e il sostegno umano. Ringrazio inoltre il Comune di Fiorano per la grande collaborazione e gli altri donatori, tra cui la Fondazione di Modena, da sempre vicina ai bisogni del territorio”.

 

“L’Associazione ‘Amici per la Vita Odv’ ha da sempre perseguito l’obiettivo di realizzare una struttura Hospice territoriale così da completare la rete dell’assistenza domiciliare rivolta a persone affette da malattia grave che vivono un momento delicato della propria vita – sottolinea il presidente dell’associazione, Christian Barbieri -. Grazie all’aiuto della Fondazione di Modena ed agli imprenditori locali siamo riusciti ad acquistare il terreno su cui sorgerà la struttura ed a donarlo all’Azienda Usl di Modena che si occuperà della costruzione e della gestione della struttura. Il nostro impegno adesso sarà quello di far sì che questa struttura, grazie anche alla cura degli arredi, sia accogliente e soprattutto possa accostarsi sempre di più al domicilio di ogni persona perché dovrà essere un luogo di vita dove ci si prende cura della persona e non solo della malattia”.

 

“L’hospice – spiega Paolo Vacondio, coordinatore della Rete locale Cure palliative della provincia di Modena – è un tassello importante dell’assistenza al paziente che ha bisogno di cure palliative, che di norma vengono erogate a casa. A fronte dell’aumento dei casi in cui ciò non è possibile, serve una struttura capace di proporre un ambiente accogliente e favorevole alle relazioni umane e familiari che permetta alla persona di trascorrere in modo dignitoso un periodo estremamente delicato. Un luogo nel quale affrontare la condizione di inguaribilità con uno stile di assistenza centrato sulle necessità della persona e dei suoi cari. Tale patto tra i curanti e le persone ammalate viene esplicitato con la gradualità e la delicatezza maturata in mezzo secolo di esperienza. Il grado di civiltà di una società si misura anche da come si prende cura dei suoi fratelli più in difficoltà, quindi l’hospice rappresenta anche un luogo dello spirito e una occasione per accrescere il nostro benessere collettivo attraverso una concreta azione della comunità intera dedicata ai suoi membri più deboli e fragili. L’hospice e le cure palliative sono per vocazione epifania del limite e possono dunque diventare un piccolo mattoncino nella costruzione di una civiltà dell’amore”.

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