Gli appuntamenti di oggi lunedi 18 a Modena e provincia

 Gli appuntamenti di oggi lunedi 18 a Modena e provincia

A MODENA

Visita al cantiere dello stadio del baseball in via Minutara, finanziato dal Pnrr, insieme al presidente della Federazione nazionale Andrea Marcon

Proseguono i lavori di riqualificazione energetica e potenziamento strutturale dello stadio del baseball di Modena, finanziati dal Pnrr con quattro milioni di euro. In occasione della visita all’impianto sportivo del presidente nazionale della Fibs (Federazione italiana baseball softball) Andrea Marcon, lunedì 18 marzo, alle 11.30, i giornalisti sono invitati a un incontro in cui si farà il punto sull’andamento del cantiere.

Partecipano anche il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, gli assessori Grazia Baracchi (Sport) e Andrea Bosi (Lavori pubblici), i vertici del Modena Baseball club, con il presidente Claudio Campioli e la vice Ofelia Vitale Paradisi, i tecnici. L’appuntamento è nella palestra dell’impianto sportivo in strada Minutara 24 a Modena

IN PROVINCIA

Un doppio appuntamento per dare il benvenuto alla Casa della Comunità di Carpi in Piazzale Allende, lungo via Peruzzi. Lunedì 18 marzo è in programma l’inaugurazione ufficiale, con il taglio del nastro alla presenza delle autorità locali e regionali; pochi giorni più tardi, sabato 23, dalle 10 alle 17, un open day aperto alla cittadinanza, con il contributo del mondo della scuola e di quello del volontariato, per presentare la nuova importante struttura che farà da polo di riferimento per l’assistenza territoriale sul Distretto di Carpi.
La Casa della Comunità di Carpi rappresenterà infatti l’hub distrettuale, in un sistema a rete che vedrà la presenza di tre Case della Comunità spoke, a Novi-Rovereto (già esistente), Soliera (di prossima inaugurazione) e Campogalliano (in progettazione).
Ad essere inaugurata sarà anche la Centrale Operativa Territoriale (COT) carpigiana, attiva già da tempo ma la cui sede definitiva è proprio all’interno della Casa della Comunità accanto ad altri servizi, in un’ottica di presa in carico integrata, dalla gestione assistenziale sul territorio alla prevenzione e promozione della salute e di sani stili di vita, passando per la collaborazione con il mondo del sociale e del volontariato. Collaborazione che parte da lontano, con un lungo percorso partecipato che ha accompagnato tutte le fasi di progettazione e realizzazione dell’opera.

Il programma dell’inaugurazione – Prevenzione e promozione della salute, due cardini dell’offerta della Casa della Comunità, fanno da apripista anche il giorno dell’inaugurazione ufficiale: l’appuntamento di lunedì 18 marzo infatti si apre infatti alle ore 9 con le passeggiate della salute organizzate in collaborazione con le associazioni di volontariato, camminate di diverse durate intorno all’area della Casa della Comunità, fino al Parco della Cappuccina e ritorno, per dare modo a tutti di partecipare secondo le proprie condizioni. Alle 10 gli interventi delle autorità: a tenere a battesimo la struttura sarà il Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, che taglierà il nastro insieme al Sindaco di Carpi Alberto Bellelli; alla Direttrice Generale dell’Azienda USL di Modena Anna Maria Petrini e alla Direttrice del Distretto di Carpi Stefania Ascari; ad Alberto Caldana, Presidente Centro Servizi per il Volontariato Terre Estensi, e a Nicola Marino, Presidente Fondazione Casa del Volontariato. Monsignor Ermenegildo Manicardi, Vicario Generale della Diocesi di Carpi, benedirà i locali e, a seguire, visite guidate dei nuovi spazi al piano terra, dove sono già attivi alcuni servizi, mentre quelli presenti al primo piano saranno progressivamente avviati.

L’open day di sabato 23 marzo – Studenti, volontari, professionisti sanitari: saranno tanti ad accogliere i cittadini che vorranno conoscere di persona i locali e i percorsi di assistenza che animano la Casa della Comunità carpigiana. Le porte della struttura si apriranno alle 10, con un programma che spazia dall’attività fisica, con le lezioni di pilates e le camminate, alla musica, che accompagnerà le visite guidate.

Intervengono:

Stefano Bonaccini, Presidente Regione Emilia Romagna
Anna Maria Petrini, Direttrice Generale Azienda USL di Modena
Alberto Bellelli, Sindaco di Carpi
Alberto Caldana, Presidente Centro Servizi per il Volontariato Terre Estensi
Nicola Marino, Presidente Fondazione Casa del Volontariato
Stefania Ascari, Direttrice Distretto Sanitario di Carpi

sassuolo

Distretto di Sassuolo, .presentazione del progetto del nuovo Ospedale di Comunità. A fine marzo l’avvio dei lavori. Oggi lunedì 18 marzo alle ore 12 presso Convention Center del Museo Ferrari
Via Alfredo Dino Ferrari 43 – MaranelloSaranno presenti:

Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna
Anna Maria Petrini, Direttrice Generale dell’Azienda USL di Modena
Luigi Zironi, Presidente dell’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico e sindaco di Maranello
Federica Ronchetti, Direttrice del Distretto sanitario di Sassuolo
Michele Antoniazzi, Responsabile Risorse Umane di Ferrari Spa
Silvana Borsari, Consigliera d’Amministrazione della Fondazione di Modena

Saranno presenti anche Anna Franzelli, Direttrice del Dipartimento Cure Primarie Ausl e Gaetano Mirto, Responsabile unico del procedimento – Servizio unico attività tecniche Ausl Modena per illustrare le caratteristiche tecniche e assistenziali della struttura.

La CNA oggi incontra PIETRO GRASSO presso la Sala conferenze dell’Hotel la Cartiera di Vignola (MO), in via Sega 2, alle ore 20.45

Dialoga con l’autore PIERLUIGI SENATORE

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili

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“Sento il pericolo che la scintilla degli occhi di Giovanni e il sorriso di Paolo possano scolorire nel ricordo.

A 30 anni dalle stragi, metto le mie memorie nero su bianco e le affido ai ragazzi, affinché possano sapere”.

C’è tutto l’impegno morale, civile e politico di Pietro Grasso, accanto alla sua inesauribile passione per la cultura della legalità, nel libro “Il mio amico Giovanni” (Feltrinelli), che l’ex presidente del Senato ha scritto per continuare a condividere con le nuove generazioni la propria esperienza di testimone e protagonista della lotta alla mafia. “Ho il dovere di raccontare con nuovo vigore e slancio i ricordi di un’esistenza vissuta con Giovanni Falcone, che posso considerare un amico e che ha condizionato la mia vita professionale e familiare”.

Con la prefazione di Roberto Saviano, il libro “Il mio amico Giovanni” ripercorre le vicende che hanno scandito la carriera dell’autore, quando era un giovane magistrato, poi giudice a latere del Maxiprocesso di Palermo e procuratore antimafia: un racconto autentico, toccante e appassionato, scritto con semplicità, nel quale emergono i ritratti di Falcone e Borsellino, colleghi ma soprattutto amici che hanno condiviso con Grasso il suo percorso umano e lavorativo. “Voglio evitare che si cada nell’indifferenza e nella rassegnazione, terreno in cui le mafie vecchie e nuove prosperano. E voglio che la speranza che i giovani hanno nel futuro non sia delusa: per questo oggi tutto il mio tempo libero è per loro, cerco sempre di incontrare i ragazzi, anche se questo significa sacrificare tempo ai miei impegni e alla famiglia, ma mia moglie è insegnante e dunque mi comprende”, prosegue, “ai giovani offro la mia testimonianza diretta, e racconto storie, che poi sono proprio quelle che restano più impresse. A volte mi capita di incontrare gli stessi ragazzi dopo anni, e la mia più grande gratificazione è quando qualcuno di loro mi dice: oggi se devo scegliere so da che parte stare, da quella della legalità”.
“Voglio dare la possibilità di conoscere non l’eroe, ma l’uomo Giovanni Falcone: sembrava serioso, distaccato, in realtà la sua diffidenza nei confronti delle persone era uno scudo per capire bene chi aveva davanti. Ma con gli amici era diverso, aveva un incredibile humour inglese e giocava sempre con i nomi”, dice ancora Grasso, che non manca di ricordare dell’amico anche “la grande capacità strategica, di prevedere cose, di capire la mafia nelle sue sfaccettature. Quando tutti brindavano per la conferma della sentenza del Maxiprocesso, nel 1992, lui era perplesso e si aspettava una reazione. O anche dopo il 12 marzo quando fu ucciso Salvo Lima, Falcone disse che poteva succedere di tutto”.
Lei ha dichiarato di sentirsi un sopravvissuto. “E’ così, dovevo tornare con lui il giorno della strage di Capaci, invece all’ultimo minuto trovai un posto in aereo la sera prima. E tante altre volte la mia vita è stata in pericolo: capita che i ragazzi stessi mi chiedano come io abbia fatto a sopravvivere”, prosegue, “spesso mi sento in colpa. Forse se il Maxiprocesso non avesse avuto così successo Giovanni e Paolo sarebbero ancora vivi. Ma poi penso a quanto fossero determinati ad andare avanti in questa guerra di liberazione del popolo siciliano intimidito e assoggettato. Loro avrebbero continuato e io davanti alle loro bare ho giurato che mi sarei impegnato al massimo”.
E ora, a che punto siamo nella lotta alla mafia? “La mafia è cambiata, non c’è più il contrasto aperto alle istituzioni, ma il tentativo costante di infiltrarsi nell’economia. I principi alla base però restano: l’intimidazione e nessun rispetto per la vita”, dice, “ora con l’arrivo dei soldi del Pnrr l’attenzione deve essere massima, ma i controlli non devono provocare ritardi. Il principio comunque è quello di Falcone, Follow the Money, perché i soldi lasciano sempre traccia”. E’ vero che non si separa mai dall’accendino che le ha regalato Falcone poche settimane prima di morire? “Sì, è sempre nel taschino o nella borsa. Quando mi trovo davanti a una difficoltà lo sfioro e mi dà la forza di andare avanti”.

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