Ecco i 12 finalisti di “Tin Bòta” , la prima edizione del Festival della Canzone Dialettale

 Ecco i 12 finalisti di “Tin Bòta” , la prima edizione del Festival della Canzone Dialettale

Duilio Pizzocchi ospite della serata

 

Arriva la prima edizione del Festival “Tin bòta” dedicato alla canzone dialettale: finalissima sabato 11 novembre a Casalecchio di Reno con due appuntamenti:

Alle ore 17,30 presso la Casa della Conoscenza il convegno “Il futuro della canzone dialettale nell’era della globalizzazione” con Alberto Bertoni, Fabio Marri, Gianfranco Miro Gori, Gianfranco Borgatti.  Modera Giordano Sangiorgi.

Alle ore 21 presso il  Teatro Comunale “Laura Betti” serata con l’esibizione e successiva premiazione dei 12 finalisti. Ospiti  Duilio Pizzocchi,  Andrea Poltronieri, Fausto Carpani e il Gruppo Emiliano. Presentano Franz Campi e Giordano Sangiorgi.

Ingresso libero e aperto a tutti.

 

E’ stata un successo l’adesione al primo festival della canzone dialettale. Si sono infatti appena chiuse le iscrizioni al prima festival della canzone dialettale a cura dell’Associazione Rumore di Fondo, gestore della Casa della Musica di Faenza, in collaborazione con il MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti e con il supporto della Regione Emilia – Romagna

Sono trenta le proposte musicali pervenute e sono 12 i finalisti selezionati dalla giuria coordinata dagli organizzatori con Giordano Sangiorgi, Roberta Barberini e Franz Campi.

Ecco i finalisti coi titoli dei brani: Quinzan con Am So’, Radici Sonore con Kiriki Barababa, Leandro Pallozzi e i Vecchi Draghi con La Gazza, Silvia Parma e Gabriele Orsi con Ai Lov Iu, Figli dei Fuori con Guerdot in Ca’, Marcabru con Pizun Vizadour, Lilith and the Sinnersaints con Guerra, Ceffo con La Balee del Cheroche, Roberto Zanni con Trent’Ann, Taverna de Rodas con Al Matrimoni d’Osvaldo,  Claudio Toschi con Ninna Nanna per Te e Paolo Buconi con Dainter al Fos.

I dodici finalisti provengono sostanzialmente da tutta la Regione Emilia – Romagna valorizzando un po’ tutti i dialetti della nostra regione, da Piacenza a Bologna, da Comacchio alla Romagna, coinvolgendo cosi tutto il territorio regionale.

La Grande Serata finale si terra’ sabato 11 novembre 2023 alle ore 21 al  Teatro Comunale “Laura Betti” di Casalecchio di Reno con ospiti illustri quali Duilio Pizzocchi, Fausto Carpani e Andrea Poltronieri.

Il “Festival Emilia-Romagna della Canzone Dialettale Tìn Bòta”  si  avvale della collaborazione del musicista Franz Campi e dell’organizzatore Giordano Sangiorgi, che condurranno la serata, del Comune di Casalecchio di Reno e dei partner Edizioni Borgatti, San Luca Sound, Parametri musicali, PMS Studio, Paradoi Studio, Associazione Le Nuvole, Lega Hifi, L’isola che non c’era, Tuttorock e Radio Bruno.

Il Festival comprende anche l’organizzazione, sempre nella giornata dell’11 novembre, alle 17 e 30 presso la “Casa della Conoscenza” di Casalecchio di Reno, di un convegno alle ore 17 e 30 nella Casa della Conoscenza  sul futuro della canzone dialettale nell’era della globalizzazione che vedrà la partecipazione di operatori culturali, docenti universitari, giornalisti, produttori musicali e musicisti tra i quali Alberto Bertoni, Fabio Marri, Gianfranco Miro Gori e Gianfranco Borgatti moderato da Giordano Sangiorgi e aperto al pubblico e a ogni contributo

Tra i giurati saranno presenti tra gli altri ad oggi: oltre a Giordano Sangiorgi, patron del MEI, e al cantautore Franz Campi, conduttori della serata, Fausto Carpani , Gianfranco Borgatti.  Andrea Poltronieri , Oderso Rubini , Luciano Nicolini e un rappresentante della rivista Tuttorock ai quali si aggiungeranno altri giurati.

Tra i premi : vi saranno quelli per il vincitore e il secondo e terzo classificato, mentre vi sara’ un premio speciale per il miglior testo e un premio alla canzone piu’ votataa dal pubblico.

 

L’ingresso al convegno alla Casa della Conoscenza di Casalecchio di Reno  alle 17 e 30 e al Teatro Comunale Laura Betti di Casalecchgio di Reno e’ libero e aperto a tutti.

.

 

I Relatori al Convegno Il Futuro del Dialetto nell’Era della Globalizzazione

 

ALBERTO BERTONI

Nato a Modena nel 1955, dopo aver frequentato il liceo classico “Muratori” si sposta a Bologna dove, tra il 1974 e il 1979, frequenta la facoltà di Lettere dell’Alma Mater Studiorum. Coetaneo e amico di Pier Vittorio Tondelli, che negli stessi anni studiò presso l’università felsinea, è stato allievo di Ezio Raimondi. Amico di Francesco Guccini – con cui ha collaborato alla stesura della sua autobiografia “Non so che viso avesse” (Giunti, 2020) –, dal 1986 organizza performance in collaborazione con musicisti, tra cui Enrico Trebbi, Ivan Valentini, Franco D’Aniello e Massimo Giuntini dei Modena City Ramblers e Michele Francesconi.
Negli anni Ottanta è tra i fondatori della rivista “Gli immediati dintorni”. Nel 1993 ha preso servizio accademico presso l’Università degli Studi di Bologna, dove attualmente insegna Letteratura italiana contemporanea e Poesia italiana del Novecento.
Dal 1996 dirige per Book Editore le collane di poesia “Fuoricasa” e “Quaderni di Fuoricasa”. Nel 1997 è tra i soci fondatori del Centro di poesia contemporanea dell’Università di Bologna.
Dal 1999 al 2011 condivide, insieme a Ezio Raimondi, un insegnamento presso l’Università di Bolzano, nella facoltà di Scienze della formazione di Bressanone.
Ha collaborato alla collana di Letteratura Italiana Einaudi diretta da Alberto Asor Rosa. Nel 2004 dà vita alla rivista “Frontiera”. Dal 2008 al 2010 ha curato il Diario critico dell’Almanacco dello Specchio Mondadori, insieme a Biancamaria Frabotta. Nel 2012 ha pubblicato in spagnolo l’antologia El guardián del lugar.
È consulente scientifico del Poesia Festival e membro di giurie di premi letterari. I suoi testi sono stati tradotti in inglese, francese, russo, ceco, ungherese, spagnolo e romeno.

 

FABIO MARRI

modenese, è stato dal 1983 al 2020 titolare della cattedra di Linguistica italiana all’università di Bologna: abituale, ogni febbraio, la settimana di lezioni sulle canzoni appena presentate a Sanremo. Le sue principali aree di interesse hanno riguardato, oltre all’opera del Muratori (cui ha dedicato svariati volumi) il lessico italiano contemporaneo e la creazione di parole nuove, con decine di saggi soprattutto sul periodico “Lingua Nostra”, e la letteratura regionale e dialettale di area padana, illustrata in molte pubblicazioni tra cui il libro “Lingue di terra” del 2007. Il suo ultimo libro è “La lingua del Covid”(Padova, aprile 2023), 300 pagine che descrivono tutti gli aspetti linguistici e stilistici dell’epoca pandemica.

 

GIANFRANCO MIRO GORI

Nasce a San Mauro Pascoli l’11 agosto 1951. Dopo gli studi classici si è laureato in filosofia all’Università degli Studi di Bologna e ha conseguito il dottorato di ricerca in “storia e filologia del cinema” nello stesso ateneo.
Ha fondato la cineteca del comune di Rimini nel 1986, dirigendola fino al 2012.
Tra i primi a dedicarsi in Italia ai rapporti cinema e storia, si è occupato del regista Federico Fellini, dello sceneggiatore e poeta dialettale Tonino Guerra, del musicista Secondo Casadei e del poeta Giovanni Pascoli.
Nel 2000 ha progettato l’associazione culturale Sammauroindustria, della quale è stato eletto presidente varandone le iniziative principali: il Premio Pascoli di poesia, il concorso Un talento per la scarpa riservato ai giovani stilisti, il Processo del X agosto nella Torre.
Nel 2004 è stato eletto sindaco di San Mauro Pascoli (FC), carica che ha mantenuto fino al 2014.
Ha pubblicato IL romanzo “Senza Movente” e quattro raccolte di poesie in dialetto (Strafócc, Chiamami Città, Rimini, 1995; Gnént, Pazzini, Verucchio, 1998; Cantèdi, Mobydick, Faenza, 2008; È cino, la gran bòta, la s-ciuptèda, Fara, Rimini, 2014).

 

GIANFRANCO BORGATTI
Laureato in Giurisprudenza all’Università di Bologna, con la tesi “La diffusione on-

line delle opere musicali”.

Dal 1982 svolge l’attività di editore e produttore musicale anno nel quale gli fu affidata la produzione esecutiva del 45 giri dei Daniel Sentacruz Ensemble “Per una volta ancora insieme”, portato al successo in Brasile da Jerry Adriani con il titolo di “Por um amor puro e sincero”.

Dal 1983 inizia le produzioni di dance music e nel 1985 con “I can feel it” di Rex Abe entra nelle classifiche europee di settore.

Nel 1986 inizia la collaborazione con la Rca Italiana che per l’interessamento di Renato Coppola distribuirà alcune sue produzioni, tra cui il singolo “It’s gonna be forever” – “V-time” dell’americano David Srb.

Nel 1987 produce “Nel cuore della musica” di Henghel Gualdi (1924-2005) pubblicato da Fonit-Cetra e con il padre Paolino apre la “Nothing Like the Music” producendo il live “One night for 3 pianos” realizzato dai pianisti jazz Marco Di Marco – Georges Arvanitas – Mike Melillo.

Sempre con questa etichetta viene dato spazio a giovani autori ed interpreti come Franz Campi e Maurizio Minardi che scriveranno per Gianni Morandi il successo “Banane e lampone”.
Produce il primo album di Franz Campi che sarà pubblicato nel 1994 dopo la partecipazione al 44° Festival di Sanremo con il brano “Ma che sarei”.

Nel 1996 produce gli album: “Sto con te” di Maurizio Minardi, “Dove finisce il mattino” di Enrico Lisei, “Rolls dolls”;
Nell’ambito della musica da ballo nel 1997 arriva il successo nazionale dell’Orchestra Mario Riccardi con il brano “Rosso di sera” lanciato dal programma TV di Rete 4 “Ballo, amore e fantasia” presentato da Iva Zanicchi e Gigi Sabani.

Nel 2009 con Freak Antoni e gli Skiantos cura la pubblicazione del singolo: “Fede Rossoblu”.

Dal 2010 al 2020 cura la produzione degli ultimi sei album del sassofonista e compositore di fama internazionale Silvio Zalambani oltre a tre album del gruppo cuneese “Lo Truc” dedicati alla valorizzazione della musica occitana con la proposta di brani tradizionali e di nuove composizioni.

Nel 2021, con il contributo del Comune di Bologna, ha curato la realizzazione del CD: “Il ballo, gli autori i successi” interpretati da Amedeo Fanti, Ruggero Passarini, Davide Salvi dedicato alla valorizzazione dei ballabili tradizionali e della filuzzi. Tra i ballabili spicca: Emilia-Romagna una composizione pressoché inedita firmata da Raoul Casadei e Amedeo Fanti in un’ideale sintesi tra i generi romagnolo e filuzziano.

Nel 2022 ha curato la riedizione del primo Disco Mix di Vasco Rossi contenente la versione integrale di “Jenny”.

In campo cinematografico con Borgatti Edizioni Musicali ha curato le edizioni musicali del lungometraggio “Il vento fa il suo giro” di Giorgio Diritti, Arancia Film 2005, è stato l’ editore musicale oltre che produttore associato del pluripremiato lungometraggio “L’uomo che verrà” di Giorgio Diritti, Arancia Film 2009.

Nel 2010 è stato produttore musicale e produttore associato de “Il volo” diretto da Wim Wenders, il primo lavoro sperimentale europeo in 3D di nuova generazione. Produttore ed editore musicale delle colonne sonore dei lungometraggi Malavoglia, Arbash 2010 e Biagio, Arbash 2012 diretti da Pasquale Scimeca.

Nel 2011 ha prodotto e diretto il cortometraggio “La cummare” 3D presentato in alcuni festival internazionali tra cui il 3D Film Festival di Hollywood.

Fra il 1987 e il 1988 ha collaborato con Marco Di Marco alla realizzazione del programma radiofonico “Il jazz in Emilia-Romagna” realizzato presso la sede regionale Rai di Bologna;
Ha scritto per la Radiofonia Rai Estero: Una storia del jazz in Emilia-Romagna.

E’ stato membro e presidente della Commissione Musica S.i.a.e. E’ stato membro del Consiglio di sorveglianza S.i.a.e.

 

Ecco i 12 finalisti con le formazioni alla prima edizione di Tin Bòta, il primo festival della canzone dialettale dell’Emilia-Romagna:

 

Quinzan

Pietro Bandini detto Quinzàn: voce

Andrea Sarneri: tastiere

Marco Vitali: chitarra acustica, cori

Damiano Silvagni: contrabbasso

Luca Savorani: chitarra elettrica

 

 

Taverna de Rodas

Katia Salice                cantante

Ermes Dal Pozzo       cantante

Sauro Bussolari          cantante

Enrico Zamagni          batteria

Domenico Marchi       basso

Luigi Biasini                chitarra

Thomas Foschini        violino

Umberto Cavalli          fisarmonica

 

 

Leandro Pallozzi e i Vecchi Draghi

Leandro Pallozzi, voce, autori dei testi e musiche

Alberto Landi, batterista

Moris Zotti, chitarrista

Davide Sani, bassista

Giuseppe Daprile, chitarrista

Andrea Vignocchi, fisarmonicista.

 

 

 

Gabriele Orsi e Silvia Parma

In duo chitarra e voce

 

Ceffo

Cantautore, chitarra acustica e voce  + eventuali percussioni e tastiera

 

Lilith & The Sinnersaints

Chitarra acustica e voce

 

Radici Sonore

Coro e Orchestra della Scuola di Musica di Comacchio

 

 

Figli dei Fuori

Matteo Brozzi voce,

Daniele Morelli chitarra elettrica,

Davide Marchetti chitarra acustica

Andrea Clerici basso

Gigi Bianchi batteria

 

 

Claudio Toschi

Cantautore, chitarra e voce

Paolo Buconi

violino/voce

 

Roberto Zanni

Chitarra e voce che accompagnato da

1 voce + 1 chitarra acustica / 1 chitarra classica / 1 piano o fisarmonica / 1 basso elettrico / 1 cajon

 

Marcabru

Formazione composta da Batteria/percussioni, Didjeridoo, Basso/Voce e Voce

 

 

Contatti  dell’Organizzazione per Info: segreteria@materialimusicali.it , 349.4461825, www.meiweb.it

 

Altri Articoli che potrebbero interessarti

error: Content is protected !!