Formigine / tornano a risuonare le canne dell’organo secentesco della chiesa Madonna del Ponte.
Concerto inaugurale giovedi 23 settembre con musiche del ‘600 e ‘700
La chiesa della Madonna del Ponte di Formigine, sede della Confraternita di San Pietro Martire, ritrova l’organo secentesco dei Traeri al termine dei delicati lavori di restauro che lo hanno interessato nei mesi scorsi ed eseguiti dal prof. Paolo Tollari.Un concerto inaugurale, che vedrà il maestro Adrea Chezzi impegnato a far risuonare sotto le volte barocche della chiesa formiginese la ritrovata, piena sonorità dell’organo, è in programma giovedì 23 settembre alle ore 21.00 (ingresso libero, posti limitati e obbligo della mascherina e di esibizione del green pass). Il programma della serata, inserita tra le iniziative del Settembre formiginese, intende offrire stralci dello stile musicale italiano tra Sei e Settecento con brani di Bernardo Pasquini (1637-1710), Domenico Scarlatti (1685-1757), Baldassare Galuppi (1706-1785) e Domenico Cimarosa (1749-1801).L’organo della Madonna del Ponte è attribuito all’opera del bolognese Carlo Traeri, appartenente ad una delle più prestigiose famiglie di costruttori d’organi che, tra il XVII e il XVIII secolo operarono in tutto il territorio emiliano. D’origini bresciane, vissuto tra i primi anni e la fine del ‘600, figlio di un intagliatore del legno, Carlo Traeri si fece conoscere a Bologna, dove visse e lavorò come “fabbricatore d’organi …con molta lode del suo nome e della sua rara virtù”. Il 3 luglio 1689 la confraternita formiginese di San Pietro Martire raggiunge un accordo con il Traeri per la costruzione di un organo “di sette piedi, di nove registri, e avente il Sol come canna maggiore di facciata”. Il maestro non fece però in tempo a rispettare il contratto perchè morì in quell’anno: lo strumento fu portato a termine l’anno successivo dai figli Domenico e Francesco. L’organo Traeri, oltre che per la sonorità prodotta è opera pregevole per la cassa lignea del tipo “a muro”, con prospetto a tre campate, cornici, intagli, volute e cimasa, riccamente ornata secondo i canoni artistici del secolo del Barocco. Il recente restauro ha interessato interamente l’opera: dal trattamento antitarlo preventivo agli interventi su tastiera, pedaliera, trasmissioni meccaniche, canne metalliche e lignee e cassa armonica. Il concerto di giovedì è stato preceduto, lunedì 20 settembre, dalla presentazione ufficiale del restauro, presenti il sindaco di Formigine Maria Costi, l’assessore alla Cultura Mario Agati, rappresentanti della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Bologna, esponenti dell’Ufficio Beni culturali dell’Arcidiocesi di Modena-Nonantola. La serata, aperta dal saluto del priore della Confraternita di San Pietro Martire, Giulio Dallari, ha visto poi susseguirsi gli interventi degli specialisti che hanno illustrato le varie fasi del restauro ed è proseguita con la benedizione dello strumento liturgico da parte del parroco di Formigine don Federico Pigoni. Il maestro organista Stefano Pellini ha infine fatto risuonare le canne dell’antico strumento, dimostrandone la ritrovata, piena sonorità. La presentazione dei restauri ha offerto l’occasione per un pubblico ringraziamento verso i benefattori che hanno sostenuto l’impegno finanziario del restauro: la Conferenza episcopale italiana, Banco Bpm e Fondazione Banco San Geminiano e San Prospero, Bper Banca, aziende e realtà produttive del territorio, associazioni culturali e di volontariato formiginesi oltre a numerosi singoli cittadini.La chiesa della Madonna del PonteNel 1617 l’architetto ducale Pasio Pasi da Carpi progettò l’ampliamento di una chiesetta che sorgeva nei pressi del ponte levatoio e custodiva l’affresco staccato dalla porta di accesso al borgo raffigurante la Madonna con il bambino. La chiesa barocca, tra quelle di maggior rilievo storico artistico del territorio formiginese, ospita numerose pale d’altare, tele e sculture e custodisce le reliquie di san Curio, protettore dei malati di mente. Notevoli la statua in bronzo della Madonna nella nicchia in facciata e, dietro l’altare maggiore, il ricco baldacchino in legno dorato che custodisce l’affresco.Nel fine settimana del 24 (sera), 25 e 26 settembre (mattina e pomeriggio) sono in programma visite guidate all’edificio sacro.