A Modena c’è Via Emiliadocfest, torna il cinema del reale
Da oggi giovedì 11 novembre al via, di nuovo dal vivo, la 12ª edizione del festival che presenta il meglio del cinema documentario italiano, incontri, e un concorso online
I documentari più belli, incontri con registe e registi, dibattiti e confronti sul futuro del settore e il concorso online che premia le opere migliori realizzate dalle scuole di cinema italiane. Torna il Modena Viaemili@docfest, il festival del cinema del reale che da giovedì 11 a domenica 14 novembre sarà alla multisala Astra di Modena con un programma ricco di appuntamenti a ingresso libero su prenotazione. La rassegna, giunta alla dodicesima edizione, ritorna dal vivo dopo la versione online del 2020, restituendo alla sala cinematografica la sua vocazione di luogo di cultura, relazione e scoperta.
La nuova edizione di Viaemili@docfest è stata presentata questa mattina, lunedì 8 novembre, con una conferenza stampa alla quale sono intervenuti Anna Lisa, presidente Arci Modena; Fabrizio Grosoli e Roberto Roversi co-direttori artistici del festival, e l’assessore alla Cultura del Comune di Modena Andrea Bortolamasi che ha sottolineato come con Viaemili@docfest “prosegua la lunga stagione dei festival che sta caratterizzando la nostra città con eventi e appuntamenti di alto profilo, in grado di garantire una partecipazione culturale diffusa. La manifestazione – ha aggiunto – è un appuntamento di ampio respiro che offre alla città momenti di approfondimento e confronto attraverso i documentari e la loro capacità di emozionarci e di interrogarci”.
“In questo periodo incerto vogliamo guardare al domani – spiegano Fabrizio Grosoli e Roberto Roversi – con la speranza che le trasformazioni, individuali e collettive, che la pandemia ha accelerato, se comprese ed elaborate, possano essere un ponte per il futuro”.
Il filo conduttore della nuova edizione è quello della biografia e sono dodici i documentari in programma al cinema Astra, con tre proiezioni al giorno accompagnate da registe e registi: si parte giovedì 11 novembre con “Marx può aspettare” di Marco Bellocchio, “Pino – vita accidentale di un anarchico” di Claudia Cipriani e “Game of the Year” di Alessandro Redaelli.
Si prosegue venerdì 12, con “Man Kind Man” di Iacopo Patierno in collaborazione con Enpa di Modena e “Punta sacra” di Francesca Mazzoleni. Nella stessa giornata si dà spazio anche al contest internazionale di video che raccontano la salute mentale in collaborazione con il festival Màt: “Meglio matti che corti”, con la possibilità per il pubblico in sala di votare e assegnare uno dei due riconoscimenti. Sabato 13 novembre sarà la volta de “L’occhio di vetro” di Duccio Chiarini e “Naviganti” di Daniele De Michele. A seguire “Disco Ruin” di Lisa Bosi e Francesca Zerbetto, con after show a tema al Vibra Club di Modena dove in consolle saliranno Lele Sacchi (dj, promoter, radiobroadcaster e producer) e SuperLaika.
La rassegna si chiude domenica con “La nostra malinconia – diario di una dad” di Esmeralda Calabria con il liceo Montessori di Roma; “Preghiera della sera” di Giuseppe Piccioni; “L’acqua, l’insegna la sete – storia di classe” di Valerio Jalongo e “Jihad Summer camp” di Luca Bedini.
Nel programma anche la premiazione del concorso online dedicato alle opere prodotte all’interno di percorsi formativi come scuole di cinema, laboratori e work shop, una unicità a livello nazionale, con 18 film selezionati, provenienti da tutta Italia.
La sala Truffaut ospiterà lo spazio di approfondimento e confronto con il convegno sulla formazione professionale nell’audiovisivo, la presentazione del catalogo “L’Italia che non si vede”, a cura di Ucca, e la presentazione delle proposte della Rete degli Spettatori. Infine, l’incontro con i registi Marco Bellocchio e Duccio Chiarini, che parleranno dell’autobiografia nel documentario, partendo dalle loro opere presenti in rassegna.
Il festival è stato anticipato da tre anteprime, tra Modena e Nonantola in collaborazione con il Nonantola Film Festival e la Sala Truffaut.
Durante le giornate del festival, al Cinema Astra di Modena, sarà attivo il bar a cura di Juta Stereobar. Per l’edizione 2021 l’immagine è stata curata dall’illustratrice Anita Salvato. Il Modena Viaemili@docfest è promosso da Arci Modena, Comune di Modena, Ucca, Kaleidoscope Factory con il patrocinio della Regione Emilia Romagna e il sostegno della Fondazione di Modena. In collaborazione con Cinema Astra, Sala Truffaut, Juta Stereobar, Nonantola Film Festival, Màt – Settimana della Salute Mentale, Associazione Circuito Cinema, Rete degli Spettatori, Enpa, Circolo Vibra e Laika Mvmnt. Il programma e le informazioni sull’accesso alla sala e le prenotazioni sono disponibili su www.modenaviaemiliadocfest.it.
TUTTI I DOCUMENTARI IN PROGRAMMA
Al cinema Astra, a ingresso libero su prenotazione, anche le opere di Marco Bellocchio, Duccio Chiarini, Claudia Cipriani, Giuseppe Piccioni, Esmeralda Calabria
Marco Bellocchio, Duccio Chiarini, Claudia Cipriani, Lisa Bosi e Francesca Zerbetto, Giuseppe Piccioni, Esmeralda Calabria: sono alcuni dei registi protagonisti della 12ª edizione del Modena Viaemili@docfest, il festival del cinema documentario in programma a Modena, al Cinema Astra, dall’11 al 14 novembre 2021 con dodici proiezioni a ingresso libero con prenotazione.
Fil rouge che lega la selezione delle opere in rassegna, curata dai direttori artistici Fabrizio Grosoli e Roberto Roversi, è la biografia. Tra i documentari troviamo, infatti, “L’occhio di vetro” di Duccio Chiarini, che con questa opera ha vinto il Festival dei Popoli 2020. Il documentario racconta la storia di Ferruccio, uno zio del regista, che figlio di un eroe della Seconda Guerra Mondiale si trova a combattere tra le fila degli ultimi difensori della Repubblica di Salò (sabato 13 novembre, alle 15). Claudia Cipriani, con “Pino – vita accidentale di un anarchico” (giovedì 11 novembre, alle 18.30) racconta la storia di Giuseppe Pinelli, definito dal presidente Giorgio Napolitano “la diciottesima vittima della strage di Piazza Fontana”, dal punto di vista delle due figlie.
È una storia di famiglia – quella dello stesso regista Marco Bellocchio – anche “Marx può aspettare” (sempre giovedì 11, alle 16), presentato al Festival di Cannes 2021, che narra della morte di Camillo, il suo gemello, avvenuta nell’anno rivoluzionario 1968 e offre una riflessione sul dolore dei sopravvissuti. Mentre è un viaggio visionario nei club italiani “Disco Ruin” di Lisa Bosi e Francesca Zerbetto che lo hanno presentato alla Festa del Cinema di Roma 2020 per raccontare che non conta cosa fai di giorno ma solo chi interpreti di notte (sabato 13, alle 21).
Un viaggio, ma questa volta nel mondo dei videogiochi, è “Game of the Year” (giovedì 11 alle 21) di Alessandro Redaelli, presentato al Biografilm Festival 2021, che disegna un vero e proprio ritratto generazionale, mentre Iacopo Patierno in “Man Kind Man” (venerdì 12 novembre, alle 15.45) testimonia la lotta di chi non si arrende al fluire inarrestabile degli eventi. Il ritratto intimo del destino di un gruppo di ex studenti è raccontato in “L’acqua, l’insegna la sete – storia di classe” (domenica 14 alle 16.45) di Valerio Jalongo, presentato al festival Visioni dal mondo 2020, che, attraverso la ricerca del professore Lopez e le parole di Emily Dickinson, prova a svelare il valore delle cose.
In “Punta Sacra” (venerdì 11 alle 18.15) Francesca Mazzoleni esplora il mondo al femminile della famiglia di Franca, che vive nell’ultimo lembo di terra alla foce del Tevere, un racconto tra realismo e immaginato. Con “Jihad Summer Camp” di Luca Bedini (domenica 14, alle 19.15), presentato al festival Visioni dal Mondo 2021, si arriva a Modena nell’estate del 1994, dove in una polisportiva si svolge un campo che attira l’attenzione di un anziano poliziotto che lo collega ai fatti dell’11 settembre. In una storia tra il comico e il surreale, raccontata per la prima volta dai protagonisti.
La pandemia e l’emergenza sanitaria saranno al cento di tre opere: Giuseppe Piccioni nel suo “Preghiera della sera – diario di una passeggiata” (giovedì 11 alle 15.30), presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, torna all’estate del 2020, quando la ripresa inizia, ma non per la cultura, e un regista si trova a lavorare a una pièce teatrale con gli attori Filippo Timi e Lucia Mascino. Presentato sempre a Venezia anche “Naviganti” di Daniele De Michele (sabato 13, alle 19), che narra le vicende umane e professionali di un gruppo di artisti alle prese con la vita durante l’estate 2020. In “La nostra malinconia – diario di una Dad” (domenica 14, alle 15), invece, la regista Esmeralda Calabria, racconta l’esperienza della didattica a distanza con la partecipazione del liceo statale Maria Montessori di Roma spostando quindi l’ottica dal mondo della cultura e spettacolo a quello della scuola.
OCCASIONI DI INCONTRO E CONFRONTO
La rassegna propone anche un convegno sulla formazione professionale, un dialogo con Chiarini e Bellocchio sull’autobiografia e il catalogo “L’Italia che non si vede”
Non solo proiezioni al Modena Viaemili@docfest ma anche occasioni di incontro e confronto sul cinema, in particolare quello biografico, e sul lavoro professionale nell’ambito della settima arte. I registi e le registe dei documentari in rassegna saranno presenti in sala per raccontare la genesi della loro opera e dialogare con il pubblico.
Sabato 13 novembre alle 10.30, alla Sala Truffaut di Modena, si riflette, appunto, sulla formazione professionale nel convegno “Insegnare il cinema: esperienze formative a confronto” con Pierfrancesco Li Donni del Centro sperimentale di cinematografia di Palermo; Tonino Curagi della Civica scuola di cinema Luchino Visconti di Milano; Antonio Borrelli di FILMaP e Arci Movie e Francesca Bergamini, responsabile del Servizio programmazione Politiche Istruzione, Formazione, Lavoro e Conoscenza della Regione Emilia Romagna. Il tema del convegno si collega al concorso online Viaemili@docfest dedicato alle scuole di cinema e ai percorsi di formazione professionale sugli audiovisivi, la cui premiazione è in programma sabato 13 novembre alle 21 al cinema Astra di Modena.
Sempre all’Astra, sabato 13 novembre al termine della proiezione de “L’occhio di vetro” (in programma alle 15), i registi Duccio Chiarini, autore dell’opera, e Marco Bellocchio dialogheranno su “Ritratto di famiglia: l’autobiografia nel documentario”, partendo proprio dai film presentati in rassegna i quali, da una riflessione biografica, intima e familiare spostano l’analisi su temi universali, come solo il grande cinema riesce a fare. A seguire, il co-direttore artistico e presidente di Ucca, Roberto Roversi, presenterà il catalogo di film promosso dall’Unione dei circoli cinematografici Arci: “L’Italia che non si vede”, che annualmente trova spazio all’interno del festival. Sempre sabato 13 novembre, alle 20.45 ci sarà anche la presentazione della Rete degli spettatori con il presidente Valerio Jalongo.
SI PREMIA IL CONCORSO ONLINE
Sabato 13 novembre, alle 21, al cinema Astra, la consegna dei riconoscimenti. Sono 18 i film selezionati provenienti dalle scuole di cinema di tutt’Italia
Sono 18 i film provenienti dalle scuole di cinema e dai percorsi di formazione professionale di tutt’Italia selezionati per partecipare al concorso online di Viaemili@docfest e alla premiazione di sabato 13 novembre, alle 21, al cinema Astra.
I film, che sono stati visibili gratuitamente dal 24 ottobre al 7 novembre sul sito www.modenaviaemiliadocfest.it, concorrono ai premi della giuria, del pubblico (che ha votato direttamente sul sito) e dei Documentaristi Emilia –Romagna. A pochi giorni dalla messa online dei documentari erano già oltre mille le visualizzazioni delle opere e più di cento i voti assegnati.
La giuria per l’edizione 2021 è composta da Martina Melilli, Dario Bonazelli, Filippo D’Angelo, Gabriele Veronesi e Chiara Malerba.
Le scuole e altri percorsi formativi che hanno inviato documentari sono: Centro sperimentale di cinematografia Palermo; Centro sperimentale di cinematografia Roma; Milano Civica scuola di cinema Luchino Visconti; Scuola Holden di Torino; Corso di alta formazione in Cinema documentario e sperimentale di Cineteca di Bologna, Comune di Parma e Università di Parma; Re-framing Home Movies; Residenza artistica Suoni e visioni presso l’archivio AAMOD di Roma; Scuola d’arte cinematografica Gian Maria Volonté Roma; Antropologia visiva Bologna; master di Cinema e televisione Università Suor Orsola Benincasa Napoli; Accademia Renoir e Nuova Accademia di Belle Arti Milano.
“MEGLIO MATTI CHE CORTI”
Salute mentale e cinema dialogano nel concorso internazionale organizzato da Arci e Ausl di Modena all’interno di “Màt – Settimana della salute ambientale”
Salute mentale e cinema tornano a dialogare al Modena Viaemili@docfst con il concorso internazionale “Meglio Matti Che Corti”, promosso e organizzato da Arci e dall’AUSL di Modena all’interno di Màt – Settimana della Salute Mentale. Il contest vuole diffondere una cultura di inclusione, di sensibilizzazione e di lotta al pregiudizio indagando il mondo della salute mentale e le storie di chi lo vive. Quale modo migliore di utilizzare il linguaggio cinematografico per dar voce ai cittadini e a tutti gli operatori che ogni giorno si impegnano per ridurre la sofferenza e migliorare la qualità di vita di chi accede ai servizi? Quest’anno sono oltre cento gli autori da tutti il mondo che hanno inviato la propria opera per il concorso e la selezione dei film finalisti è stata curata da Ennesimo Film Festival (www.ennesimofilmfestival.com).
I cortometraggi arrivati in finale sono sette e saranno proiettati al cinema Astra venerdì 12 novembre: “The bath” (Anissa Daoud, Francia, Tunisia); “I’m not telling you anything, just sayin” (Milardović Sanja, Croazia, Francia); “All that’s left” (Hugo Salvaire, Belgio); “Submarine man” (Jake Morris, Regno Unito); “Eggshell” (Ryan William, Irlanda, Italia); “Phase 5” (Valdés Carles, Spagna); “Motus. Not a word” (Wallace Elodie, Francia).
Due sono i premi per i quali concorrono questi migliori sette: il Premio Vittorio Saltini, che sarà assegnato da una giuria tecnica formata da Fabrizio Starace (direttore dipartimento di Salute mentale Ausl di Modena), Roberto Roversi (presidente nazionale Ucca) e Leonardo Gandini (professore Università di Modena e Reggio Emilia), e il Premio del pubblico che sarà scelto dagli spettatori della serata di proiezione attraverso un’apposita scheda voto.