Il Modena compie 110 anni e Carlo Rivetti offre una birrà a tutti

 Il Modena compie 110 anni e Carlo Rivetti offre una birrà a tutti

Presentate le iniziative per la ricorrenza del 5 aprile. Ma il clou sarà al Braglia con l’Imolese quando la festa del compleanno potrebbe essere accompagnata da quella per la promozione in B.

‘B’ come birra, quella che il Modena offrirà a tutti i tifosi che il nove aprile saranno al Braglia per Modena-Imolese nell’ambito dei festeggiamenti per i 110 anni, ma ‘B’ anche come serie B, che il presidente Carlo Rivetti non nomina mai per scaramanzia ma che il proprietario del club si augurerebbe di regalare ai tifosi proprio in quella giornata. Sarebbe l’apoteosi. In attesa di festeggiare il traguardo meritato dopo una stagione prima di rincorsa e poi di testa, il Modena ha preparato una serie di iniziative per celebrare un compleanno storico, i 110 anni. Si comincia il 5 aprile, giorno in cui il club venne ufficialmente fondato (era il 1912 e il luogo era il al Caffè Cacciatori, in via San Carlo 8, dai soci di due club cittadini, l’Associazione Studentesca e l’Audax Foot Ball Club) dove ora c’è una targa scoperta in occasione del centenario) e si prosegue nei giorni successivi con il clou fissato al Braglia il giorno 9, dove le iniziative saranno molteplici (alcune non sono state svelate per il gusto della sorpresa) e dove ci si augura di avere l’impianto pienissimo.
Mercoledi tutte queste iniziative sono state presentate in una delle sale Hospitality dello stadio Braglia. Alla conferenza stampa erano presenti il presidente Carlo Rivetti, la vice presidente Ilaria Mazzeo, moglie dell’amministratore delegato Matteo Rivetti, pure presente, il Sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli e l’assessore allo sport del Comune, Grazia Baracchi. Nelle parole di ognuno di loro trasuda modenesità e l’ambizione di far diventare sempre più la squadra di calcio un tutt’uno con la città, attraverso una serie di opere da realizzare (vedi il parco 110 e il musoe permanente) e di poterla presto affiancare ai grandi nomi e simboli, come la Ferrari, Pavarotti, Panini ecc. Progetto ambizioso che un uomo come Carlo Rivetti, fondatore dell’impero Stone Island, vuole realizzare per dare qualcosa al territorio modenese, dal quale ha ricevuto tanto. Il pubblico, i tifosi lo hanno capito e per questo si è ormai creato un feeling che aiutato dai risultati della squadra sembra ormai indissolubile.

Ecco in sintesi le dichiarazioni di coloro che erano al tavolo della conferenza stampa.

Carlo Rivetti ha aperto gli interventi. “Emotivamente è importante entrare in un club che festeggia i 110 anni di storia. E’ un momento bellissimo perchè accade in un periodo estremamente positivo. Questi dieci mesi sono stati un film fantastico, anche se siamo partiti male e dopo Montevarchi mi chiedevano di esonerare il mister. Avrei preferito iniziare vincendo subito, ma i nove mesi successivi sono stati emozionanti per quello che abbiamo costruito. Anche nel rapporto con il pubblico siamo partiti lentamente, ma adesso è diverso perchè i tifosi mi riconoscono per strada ma sono sempre molto educati e civili. Se contro l’Imolese ci fosse la possibilità di festeggiare anche qualcos’altro sarebbe la ciliegina sulla torta, ma non è ancora detto nulla, può anche essere che il campionato lo vinca qualcun’altro. Ringrazio, onestamente, la Reggiana perchè se non ci fosse stata sarebbe stato un campionato noioso che avremmo già vinto. Personalmente le polemiche non mi hanno infastidito, fanno parte di un approccio al mondo del calcio che io però non condivido. L’arbitro è uno dei mestieri più difficili del mondo perchè qualsiasi cosa fa sbaglia. Noi siamo concentrati in casa nostra, abbiamo fatto una cavalcata fantastica. Spero nella promozione di entrambe. Braglia? Io mi sono innamorato del Modena per il suo stadio, ma ci sono cose che adesso bisogna sistemare. Centro sportivo? Al momento non è nei nostri pensieri. Museo? Avrà contenuti multimediali e sarà permanente. Mi piacerebbe creare un sistema museale in cui si inserisce anche il nostro. Settore Giovanile? Stiamo lavorando sui giovani. Il rapporto con Mauro Melotti è giornaliero e condividiamo il punto di vista che le giovanili devono essere prima di tutto educative, poi vengono i risultati”. Ha poi concluso: “Il mio sogno è vedere il Braglia pieno. Un grande ringraziamento va a Romano Sghedoni, che ho abbracciato dopo il terzo gol lunedì sera, per averci dato un club sano dal punto di vista finanziario e delle persone che lo formano”.

Sindaco Muzzarelli: “Questo è un momento davvero importante per Modena, il connubio tra il Modena Calcio e la città è fondamentale. Stiamo collaborando totalmente per queste iniziative e anche costruendo la convenzione per il futuro. Ci tengo a ringraziare Kerakoll, Sghedoni e la sua famiglia perchè è anche merito loro se siamo qui oggi. Rivetti lo avevo già conosciuto come imprenditore e si era instaurato subito un buon rapporto, quando le persone si stimano è tutto più facile. Insieme stiamo lavorando per la città, quando l’immagine di Modena cresce ci guadagnamo tutti”.

Grazia Baracchi: “E’ stato un piacere accompagnare Ilaria Mazzeo e il suo staff a scoprire i luoghi di Modena. L’idea è quella di vestire a festa la città per sottolineare il legame tra il Modena Calcio e il territorio. E’ un cammino insieme verso il futuro”.

Ilaria Mazzeo: “Ringrazio il comune per il supporto e il sostegno che ci sta dando per mettere in pratica tutte le nostre iniziative. Durante la partita contro l’Imolese ci saranno tante sorprese, inviteremo tutte le giovanili, l’Accademia. e le nostre società affiliate perchè i giovani rappresentano il futuro e per radicalizzare sempre di più il nostro legame con loro. Parco 110? È un gesto importante e un dono verso la città e la piazza modenese: riqualificare una zona limitrofa allo stadio per darle una nuova anima più sostenibile. In futuro potremmo pensare anche ad una serie di attività legate a questo spazio”. Infine, conclusione dedicata alla mostra gialloblù: i ringraziamenti vanno a Gabriele Lusoli per la parte di progettazione e a Alessandro Simonini che ci ha permesso di dare vita a questa mostra: i cimeli arrivano dai suoi archivi e il suo aiuto nella realizzazione delle didascalie è stato fondamentale”.”.

Matteo Rivetti: “Questo è un evento davvero importante che coinvolge tutti ed è una grande occasione per saldare il rapporto con la città”.

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