L’Emilia Romagna ricorda la seconda scossa

Dopo la commemorazione del sisma emiliano del 20 maggio, con la partecipazione del presidente Mattarella, l’Emilia-Romagna ricorda la seconda scossa, quella, appunto, del 29 maggio che colpì duramente soprattutto il mondo del lavoro, mentre era già in corso il tentativo per rialzarsi. Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha visitato il cantiere della Pinacoteca civica di Cento (Ferrara), che custodiva la più importante raccolta al mondo di opere del Guercino. I lavori per il recupero della Pinacoteca, gravemente danneggiata dal sisma sono in fase avanzata. Poi, a Pieve di Cento (Bologna) c’è stata una cerimonia per commemorare le fasi di emergenza e di ricostruzione. Tante, in tutto quello che fu il cratere del terremoto, fra le province di Modena, Bologna e Ferrara, le cerimonie civili e le commemorazioni religiose organizzate per il decennale. A Crevalcore (Bologna) il focus è sui cantieri che interessano il Municipio e il Teatro storico.

MIRANDOLA

L’intervento del Sindaco di Mirandola Alberto Greco in occasione del decennale del sisma 29 maggio 2022
A tutti i presenti, alle associazioni di volontariato, alle delegazioni oggi provenienti da altre regioni, compresi quelli che all’epoca accorsero in nostro aiuto, alle autorità civili, militari e religiose, alle forze dell’ordine a tutti i cittadini mirandolesi, va il mio ringraziamento e una cordiale stretta di mano di benvenuto.
Sono trascorsi 10 anni da quei giorni caratterizzati dalle violente scosse di terremoto che nella notte del 20 maggio 2012, prima e del 29 maggio poi, sconvolsero il territorio mirandolese, segnando indelebilmente l’intera comunità a popolazione della pianura emiliana. Alle 4.03 un terremoto di magnitudo 5.9 ci svegliò bruscamente, colpendo le nostre vite, le nostre storie, i nostri simboli… Neanche il tempo di capire, provare ad organizzarci per riprendersi, che solo dopo nove giorni, questa volta di mattino, un’altra scossa di magnitudo 5,8 a una profondità di 10 chilometri colpì nuovamente Mirandola, il territorio, tutti i Comuni limitrofi.
Il bilancio fu di 29 morti, quelli ricordati poc’anzi e 300 feriti. Il danno complessivo pari a 12,2 miliardi di euro. Eppure, fin dai primi momenti Mirandola – e così anche tutti i Comuni dell’area nord colpiti – ha dato prova di una laboriosità esemplare. La gente del territorio, o, permettetemi di usare il plurale in questo caso, noi tutti, ci siamo rimboccati le maniche per ripartire. Capire dove erano le emergenze, intervenire sulle criticità maggiori e delineare la via della ricostruzione in una stretta collaborazione con le istituzioni nazionali, regionali e la protezione civile. Con l’obiettivo di ripristinare le zone distrutte e far ripartire le aziende del luogo, le scuole, i servizi.
E oggi, dopo 10 anni, la ricostruzione è in stato molto avanzato – vi invito a guardarvi intorno a rimirare questa piazza, il centro e l’intero abitato di Mirandola, con sempre meno cantieri ed impalcature – e il “modello Emilia” è diventato un esempio da seguire per la capacità di saper reagire alle avversità. Questo perché, questo Modello Emilia, sempre citato, è insito in ognuno di noi e trae la sua linfa, nell’aiuto reciproco, nella vicinanza tra le persone, in quella solidarietà, che fa superare le criticità più avverse.
Ad oggi l’80-85 percento della nostra città è stato ripristinato. Nell’ottobre 2020 le pratiche per gli abitati erano già state chiuse, e due anni prima quelle relative alle imprese. A procedere più lentamente sono i lavori relativi agli edifici storici, o sarebbe meglio di gli edifici simbolo di Mirandola: il Palazzo Comunale alle nostre spalle, il teatro nuovo, il Polo culturale prossimo al termine dei lavori e fruibile entro l’anno – Beni per i quali, proprio perché rappresentano la vita della comunità si sta lavorando in modo incessante al fine di poterli rendere fruibili quanto prima.
A riguardo mi sia concesso un inciso, per l’opportunità di informare sullo stato attuale dei lavori completati, in via di completamento ed in corso. Terminati sono gli interventi del Centro sportivo Polifunzionale (bocciodromo, tiro con l’arco e pattinaggio), nuova autostazione autocorriere in via 29 maggio completata ed inaugurata martedì 24 maggio. Tra quelli in via di completamento cito: la Caserma dei VV.FF. in Via Caduti di Nassiriya, che è stata ricostruita dopo la demolizione della sede danneggiata dal sisma e a breve si
Via Giolitti 22 · 41037 Mirandola (MO) · tel. +39 0535 29 511· www.comune.mirandola.mo.it
procederà con la sistemazione dell’area esterna. Il Polo Culturale di Piazza Garibaldi (lavori per oltre 6.700.000 Euro), che oltre alla biblioteca e ai fondi storici del Comune, ospiterà sale studio, spazi polivalenti, la sede del Centro Internazionale di Cultura Giovanni Pico, la sede del Centro Documentazione Sisma Emilia 2012 e aule e laboratori per la didattica universitaria. Procede il cantiere del Palazzo Municipale in Piazza Costituente (Oltre 5 milioni di euro di lavori), mentre per il cantiere del Teatro Nuovo (3 milioni e mezzo di lavori) si è resa necessaria una articolata variante ora in approvazione da parte degli Enti coinvolti. In sospensione l’Ex GIL, per cui il forte stato di ammaloramento della struttura ha reso necessario lo studio di un intervento provvisionale, per poter intervenire sulla struttura in piena sicurezza. I progetti di recupero delle ex Scuole elementari Dante Alighieri e dello Stadio comunale Lolli, sono nella fase finale di valutazione da parte della Regione Emilia Romagna, mentre per la Casa comunale di San Martino Spino il corredo degli elaborati è pronto per l’invio in Struttura Commissariale. Per quanto riguarda il progetto di recupero del Castello (parte pubblica) e dell’Ex Milizia, stante la dimensione e la complessità architettonica di entrambi si stanno valutando con la Regione le migliori soluzioni.
Poi c’è la chiesa di San Francesco, il cui progetto di recupero atteso da tempo è stato presentato proprio in occasione degli eventi relativi al decennale del sisma, dal gruppo di progettazione – Gnosis – primo classificato e quindi aggiudicatario del concorso, bandito dal MiC.
Questo nonostante, le nuove difficoltà intervenute: pensiamo alla pandemia con quello che ha comportato in termini di rallentamento dei lavori, ma pensiamo anche alla guerra, in corso in Ucraina, con le conseguenze in termini di approvvigionamento delle materie prime ed in particolare dei costi delle stesse in continua levitazione. Ma lavoriamo, andiamo avanti, perché l’intera comunità di cui siamo espressione, ma ancor di più facciamo parte, prima che amministratori, come cittadini, ha la necessità e il diritto di riprendersi quegli spazi che le appartengono e che la identificano.
Quando incontrai il mio predecessore, oggi qui presente e che ringrazio per il lavoro e per la testimonianza che vorrà portare di quei giorni, mi disse che ci sarebbero voluti diversi anni per ricostruire tutto. Ad oggi dopo 10 anni, siamo ancora lontani dalla completa e totale ricostruzione. E questo nonostante il lavoro dell’Amministrazione comunale, dei dipendenti della stessa tutti, che ringrazio, degli aiuti pubblici, e dell’opera del volontariato. Un fattore, il volontariato fondamentale per la ricostruzione, che si è mosso in coordinamento con le varie istituzioni fin dal primo giorno dell’emergenza. A tutte le 120 associazioni operative sul territorio comunale va il mio ringraziamento e quello di tutti i cittadini. Dopo il terremoto i volontari sono stati decisivi, considerando le gravi carenze anche in ambito medico e con l’ospedale più importante a 45 minuti di auto. Grazie a questa resilienza, i cittadini non si sono mai fermati, nonostante la pandemia e le più recenti difficoltà economiche globali.
Quegli stessi cittadini e mi ripeto, che hanno dato prova di una forza di reazione e determinazione, fatta di fatti, mi si scusi il gioco di parole, veri e concreti, senza i quali oggi non si potrebbe parlare né di risultati, né di ricostruzione.
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Risultati tangibili nella vita di tutti i giorni ed ancor di più in quello che è l’ambito produttivo economico mirandolese. So, che non vi dico nulla di nuovo in merito, ma il valore aggiunto, qui assurto ad eccellenza nazionale e mondiale, da consolidare la sua posizione in quest’ultimo biennio di covid, è qui rimasto. Al punto che alcune multinazionali hanno scelto questi luoghi per i loro impianti produttivi, anche dopo il terremoto. E ciò proprio per il valore che il territorio ha espresso, esprime e continuerà ad esprimere, grazie alla sua comunità, in termini di serietà, professionalità, innovazione.
Lo ha riconosciuto più volte anche il Presidente della Repubblica in occasione delle sue visite nella bassa modenese, ultima delle quali il 20 maggio scorso. Presidente che mi sento di ringraziare a nome di tutti, per aver voluto citare i comuni e quindi anche Mirandola, dalla parte delle persone, dei cittadini. È stata la gente nelle sue parole ad emergere per aver saputo reagire con laboriosità, desiderio di rinascita e solidarietà: i sentimenti più forti per affrontare e superare disperazione e difficoltà.
Grazie

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