Carpi / azienda fa lavorare dipendenti in cassa integrazione con lo smart working

 Carpi / azienda fa lavorare dipendenti in cassa integrazione con lo smart working

La guardia di finanza ha scoperto una truffa ai danni dello Stato messa in opera da un’azienda di Carpi, titolare di un noto marchio di abbigliamento, che in periodo covid ha chiesto e ottenuto la speciale cassa integrazione da lockdown per 178 dipendenti, che però di fatto non hanno mai smesso di lavorare, di fatto in smart working. Sequestrata, in via preventiva, la somma di 240mila euro, come disposto dal tribunale. Denunciati per indebita percezione di erogazioni pubbliche il presidente della società e il responsabile delle risorse umane: rischiano, in caso di condanna, fino a tre anni di carcere.

L’indagine delle fiamme gialle è partita dalla denuncia di una dipendente che riferiva di essere stata messa in cassa integrazione, approvata dall’Inps in base ai decreti legislativi, ma di fatto non aveva mai smesso di lavorare, anche se da casa. Le verifiche dei militari hanno permesso di appurare come la ditta versasse ai dipendenti la differenza tra il sussidio pubblico e lo stipendio regolare, sotto la voce “indennità varie2.

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