Dal Consiglio Comunale / Bilancio / Sette gli Odg approvati

 Dal Consiglio Comunale / Bilancio / Sette gli Odg approvati

Potenziamento dei servizi alla persona e della vivibilità urbana i temi. Ok a quelli di maggioranza, con il voto del M5s. Approvate due mozioni “grilline”: una all’unanimità

Sostegno alle famiglie in difficoltà e ulteriore sviluppo della mobilità sostenibile rappresentano i principali argomenti dei sette ordini del giorno, su un totale di 13, collegati al Bilancio di previsione 2023-2025 e approvati dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di giovedì 30 marzo. In particolare, sono stati approvati quelli proposti dai gruppi di maggioranza, con anche il voto del Movimento 5 stelle, e quelli dello stesso Movimento 5 stelle, uno dei quali ha ottenuto il voto unanime dell’Assemblea.

Nel dettaglio, i tre ordini del giorno per lo sviluppo del welfare invitano l’Amministrazione: a rafforzare il sostegno alle famiglie in condizione di fragilità economica ed educativa proseguendo le azioni previste nel documento “Prendiamoci cura” (presentato da Vittorio Reggiani per il Pd, sottoscritto pure da Europa Verde-Verdi e Modena Civica e approvato con il voto a favore anche di Movimento 5 stelle e Sinistra per Modena; contrari Gruppo Indipendente per Modena, Lega Modena, Alternativa Popolare, Forza Italia e Fratelli d’Italia); a sollecitare il governo affinché potenzi i bonus nido e rafforzi gli altri stanziamenti utili ad allargare l’offerta dei servizi 0-6 (presentato da Federica Venturelli per il Pd, sottoscritto anche da Europa Verde-Verdi, Sinistra per Modena e Modena Civica e approvato con il voto a favore anche di Movimento 5 stelle; contrari Gruppo Indipendente per Modena, Lega Modena, Alternativa Popolare, Forza Italia e Fratelli d’Italia); a chiedere al Governo di sostenere i bilanci degli enti locali in modo che possano avere le risorse per attuare politiche redistributive e anti-inflazione a vantaggio di famiglie, imprese e terzo settore (presentato da Antonio Carpentieri per il Pd, sottoscritto anche da Modena Civica e approvato con il voto a favore anche di Europa Verde-Verdi, Sinistra per Modena e Movimento 5 stelle; contrari Gruppo Indipendente per Modena, Lega Modena, Alternativa Popolare, Forza Italia e Fratelli d’Italia).

I quattro ordini del giorno sulla mobilità sostenibile e sulla vivibilità degli spazi cittadini invitano l’Amministrazione: a proseguire il progetto di pedonalizzazione dell’area di piazza Sant’Agostino (presentato da Europa Verde-Verdi, sottoscritto da Sinistra per Modena e approvato con il voto a favore anche di Partito democratico e Modena Civica; contrari Lega Modena, Forza Italia; astenuti Gruppo Indipendente per Modena, Alternativa popolare e Fratelli d’Italia); a rivedere i limiti massimi di velocità in ambito urbano, prevedendo nuove “Zone 30” (presentato da Sinistra per Modena e sottoscritto da Europa Verde-Verdi, approvato con il voto a favore anche di Partito democratico, Movimento 5 stelle e Modena Civica; contrari Gruppo Indipendente per Modena, Lega Modena, Alternativa Popolare, Forza Italia e Fratelli d’Italia); a reperire specifici finanziamenti per fronteggiare l’emergenza siccità, pianificando un monitoraggio sullo stato della rete idrica del territorio comunale (presentato dal Movimento 5 stelle e approvato con il voto a favore di Partito democratico, Sinistra per Modena, Modena Civica ed Europa Verde-Verdi, Lega Modena, Gruppo Indipendente per Modena, Alternativa Popolare, Forza Italia; astensione per Fratelli d’Italia); a individuare risorse da destinare alla riqualificazione di spazi, soprattutto in periferia, favorendo l’aggregazione tra i giovani (presentato dal Movimento 5 stelle e approvato con voto unanime).

“Promuovere ogni azione politica affinché il Governo possa sostenere economicamente persone in difficoltà economica, ripristinando, per esempio, il Fondo sociale affitti e il Fondo morosità incolpevole”. È l’invito che rivolge all’Amministrazione la mozione presentata da Vittorio Reggiani del Pd. Il mancato finanziamento dei due fondi nell’ultima legge finanziaria, spiega il documento, sta infatti contribuendo ad alimentare nel Paese nuove diseguaglianze economico-sociali. A fronte di questa situazione nazionale, la mozione invita pure a proseguire, nel territorio, quegli interventi diretti a persone fragili, già intrapresi e delineati nel documento “Prendiamoci cura”, approvato dal Consiglio comunale nel 2021.

“Ripensare” la contrazione del fondo nazionale 0-6 anni è l’invito rivolto al Governo contenuto nell’ordine del giorno presentato da Federica Venturelli del Pd. Il documento, nello specifico, esorta l’Amministrazione a sollecitare l’Esecutivo affinché possa sostenere l’offerta e l’inclusività dei servizi 0-6 anni, garantendo quindi la valorizzazione e l’innovazione anche del sistema scolastico modenese. A questo proposito, l’atto chiede anche alla Regione Emilia-Romagna di riconfermare per il biennio 2023-2024 le risorse per l’abbattimento delle rette dei nidi e delle liste di attesa.

Un sostegno urgente del Governo ai bilanci degli enti locali per garantire, in particolar modo, la tenuta dei Comuni, ma anche per attivare politiche “dal basso” a sostegno di famiglie, imprese e terzo settore. È la principale richiesta contenuta nella mozione presentata dal capogruppo del Pd Antonio Carpentieri. Oltre a richiedere l’attivazione dell’Amministrazione nei confronti dell’Esecutivo, “affinché possa liberare anche risorse da impiegare in chiave redistributiva e anti-inflazione”, il documento chiede pure di proseguire sia l’iter politico, amministrativo e tecnico, per la realizzazione di investimenti provenienti dal Pnrr, sia il percorso con la Regione per la definizione dell’Agenda trasformativa urbana per lo sviluppo sostenibile (Atuss), “che può portare investimenti complessivi attorno ai 20 milioni di euro”.

Sono quattro le mozioni su temi ambientali e di vivibilità urbana approvate dall’Assemblea. La prima è stata presentata da Paola Aime (Europa Verde-Verdi) e riguarda la pedonalizzazione di piazza Sant’Agostino. In particolare, l’atto invita l’Amministrazione a riproporre la pedonalizzazione di quest’area “già sperimentata in passato in occasione di giorni festivi o iniziative pubbliche”. La consigliera, in aggiunta, ha chiesto di prevedere un percorso che consenta la possibilità di anticipare, “rispetto ai tempi del Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums)”, la completa pedonalizzazione dell’area definita “punto di straordinario significato culturale”. La revisione dei limiti massimi di velocità in ambito urbano è il contenuto della mozione presentata da Camilla Scarpa (Sinistra per Modena). Il documento chiede di dare continuità alle azioni di pianificazione strategica della mobilità sostenibile già indicate nel Documento unico di programmazione (Dup) 2023-2025. In particolare, Scarpa ha invitato l’Amministrazione a individuare e a programmare, grazie anche al reperimento di specifici finanziamenti, nuove “zone 30” nelle quali, appunto, ridurre la velocità di percorrenza dei veicoli a 30 chilometri orari. Approvazione anche per i documenti presentati dal Movimento 5 stelle sul tema dell’emergenza idrica e sulla riqualificazione di spazi da destinare all’aggregazione giovanile. Sollecitare il Governo affinché nella spesa dei fondi del Pnrr dia priorità a progetti di riqualificazione e potenziamento delle reti idriche è l’invito principale contenuto della mozione di Giovanni Silingardi (M5s). Il documento, in particolare, specifica la necessità di reperire specifiche risorse per fronteggiare l’emergenza siccità, anche nel contesto territoriale di Modena. A questo proposito, l’atto invita l’Amministrazione a richiedere, presso il Comitato locale di Atersir, che il gestore del Servizio idrico Hera, entro la fine del 2024, predisponga un monitoraggio della rete idrica del territorio comunale. Individuare risorse, tra le voci in bilancio, per recuperare spazi da destinare all’aggregazione giovanile è l’invito rivolto all’Amministrazione contenuto nell’ordine del giorno presentato da Andrea Giordani (M5s). Il documento chiede in particolare che questi luoghi, una volta riqualificati, possano essere riservati ad attività sportive gratuite, soprattutto nei rioni periferici, “promuovendo in questo modo l’integrazione nel mondo giovanile”.

ALTRI SEI ORDINI DEL GIORNO SONO STATI RESPINTI

L’assemblea consiliare non ha approvato le proposte di Lega Modena, Fratelli d’Italia, Modena Sociale, Forza Italia e Alternativa Popolare

Sul totale di 13 ordini del giorno collegati al Bilancio di previsione 2022-2024 e presentati dai diversi gruppi consiliari, sono stati sei quelli respinti dal Consiglio comunale di Modena nel corso della seduta di giovedì 30 marzo. Maggiore sicurezza, sostegno alla natalità e riduzione della pressione fiscale sono stati gli argomenti principali.

In particolare, l’assemblea consiliare non ha approvato: la proposta presentata da Lega Modena (sottoscritta da Alternativa Popolare, Forza Italia, Gruppo Indipendente per Modena, Fratelli d’Italia e Modena Sociale e respinta da Europa Verde-Verdi, Partito democratico, Modena Civica e Sinistra per Modena) che chiedeva maggiore sostegno alla sicurezza del territorio; le due mozioni proposte da Fratelli d’Italia per la riduzione dell’addizionale comunale all’Irpef (documento sottoscritto da Alternativa Popolare, Lega Modena, Forza Italia, Gruppo Indipendente per Modena, Modena Sociale e respinta dai gruppi di maggioranza) e aiuti alle famiglie in difficoltà per il caro-energia (documento sottoscritto da Alternativa Popolare, Lega Modena, Forza Italia, Gruppo Indipendente per Modena, Modena Sociale e respinto con il voto a favore anche di Movimento 5 stelle e il voto contrario dei gruppi di maggioranza); la mozione proposta da Alternativa Popolare (sottoscritta da Fratelli d’Italia, Lega Modena, Forza Italia e Gruppo Indipendente per Modena e respinto con il voto a favore del Movimento 5 stelle e il voto contrario dei gruppi di maggioranza) che chiedeva sostegno alle famiglie numerose modenesi; l’atto presentato da Forza Italia (sottoscritto da Lega Modena, Fratelli d’Italia, Alternativa Popolare, Modena Sociale e Gruppo Indipendente per Modena e respinto con il voto contrario dei gruppi di maggioranza e l’astensione del Movimento 5 stelle) che invitava a prevedere misure a sostegno delle politiche abitative per operatori delle Forze dell’ordine; l’ordine del giorno presentato da Modena Sociale (sottoscritto da Forza Italia e respinto con il voto a favore di Gruppo Indipendente per Modena, Lega Modena, Alternativa Popolare, Movimento 5 stelle e Fratelli d’Italia e il voto contrario dei gruppi di maggioranza) che esortava ad attuare sostegni alle politiche per la famiglia.

Il tema sicurezza è al centro dell’ordine del giorno del gruppo Lega Modena. Il documento, presentato dal capogruppo Giovanni Bertoldi, chiedeva di aumentare gli investimenti per la sicurezza del territorio “a fronte della riduzione, in quest’ambito, delle risorse economiche impegnate nel Bilancio di previsione 2023-2025”. In particolare, Bertoldi invitava ad “ampliare” i fondi destinati alla Polizia locale “per assicurare un più efficace contrasto alla criminalità”.

Misure per fronteggiare il caro-energia e riduzione dell’addizionale all’Irpef sono stati i temi delle mozioni presentate da Elisa Rossini (Fratelli d’Italia). Il primo documento chiedeva all’Amministrazione, “come conseguenza dell’aumento dei costi di energia ed elettricità”, di adottare misure a sostegno di famiglie, piccole-medie imprese, enti e associazioni con sede nel territorio di Modena. In via prioritaria, Rossini invitava quindi a “sostenere persone in situazione di insolvenza o grave difficoltà incolpevole”, ma anche famiglie con Isee fino a 15 mila euro annui. Il secondo atto proponeva invece di ricondurre le aliquote dell’addizionale comunale all’Irpef a quelle in vigore prima del 2020, “con gli adattamenti necessari a conformare gli scaglioni di reddito a quelli introdotti a livello nazionale”. Per compensare il minor gettito causato dalla riduzione proposta, Rossini aveva suggerito di “sfruttare” una corrispondente quota della parte disponibile del risultato di amministrazione al 31 dicembre 2022.

Il fenomeno della bassa natalità è stato il tema della mozione presentata da Alberto Bosi del gruppo Alternativa Popolare. Il documento invitava l’Amministrazione, “a fronte di inadeguate politiche sociali al livello nazionale e locale”, ad avviare un potenziamento delle misure a sostegno delle famiglie numerose del territorio. In particolare, l’atto chiedeva di prevedere contributi aggiuntivi rispetto a quelli attuali.

Anche il documento presentato da Beatrice De Maio, del gruppo Modena Sociale, esortava a potenziare le politiche per la famiglia. De Maio, nello specifico, chiedeva all’Amministrazione di favorire la formazione di un gruppo di lavoro, costituito da vari soggetti, come associazioni familiari e imprenditori, “per condividere azioni coordinate a sostegno delle famiglie del territorio”. Per questo obiettivo, la consigliera aveva pure richiesto di incrementare, già a partire dal 2023, le risorse di competenza comunale destinate alle politiche per la famiglia e per le attività dell’ufficio sostegni economici del Centro per le famiglie.

La mozione presentata da Piergiulio Giacobazzi del gruppo Forza Italia metteva in evidenza la necessità di pianificare misure a sostegno delle politiche abitative per gli operatori delle forze dell’ordine. Giacobazzi proponeva di destinare, già dalla prima variazione di bilancio, una parte della quota di avanzo non vincolato, per almeno 20 mila euro, a sostegno di quegli operatori di Polizia che, per condizioni di reddito faticano a trovare alloggi in affitto. Per questo scopo, il consigliere aveva richiesto anche l’istituzione di un fondo specifico.

LA MAGGIORANZA: “POLITICHE CORAGGIOSE”

Numerosi gli interventi dei consiglieri nel dibattito prima dell’approvazione della manovra finanziaria 2023 – 2025

Sono diversi i consiglieri comunali dei gruppi di maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Europa verde – Verdi e Modena civica) intervenuti nel dibattito che ha preceduto l’approvazione del Bilancio nella seduta di giovedì 30 marzo del Consiglio comunale di Modena.

Aprendo il dibattito per il Pd, Marco Forghieri ha affermato che si tratta di un Bilancio attraverso cui il Comune “garantisce ai cittadini gli stessi servizi nonostante l’inflazione e l’aumento dei prezzi”, evitando quindi, nonostante gli incrementi dei costi, di “gravare sulle tasche sui modenesi e, allo stesso tempo, senza rifarsi sui soggetti appaltatori”. Si tratta perciò di una condotta “contraria a quella adottata dal Governo, che, per esempio, ha tagliato il Fondo sociale per gli affitti”. La manovra finanziaria inoltre, aggiunge il consigliere, “permetterà di riqualificare la spesa corrente grazie a percorsi di efficienza come la riduzione della spesa per gli affitti delle sedi comunali in via Galaverna per mezzo milione di euro”. Per Lucia Connola è un Bilancio “ricco di progetti, con l’obiettivo di poter realizzare nel 2023 il più grande piano di opere pubbliche e investimenti infrastrutturali della nostra storia”. La manovra, inoltre, si concentra “sul potenziamento delle infrastrutture della mobilità sostenibile, costruendo una stazione di rifornimento a idrogeno, preparatorio all’acquisto dei bus a combustibili puliti, ma per migliorare il servizio di trasporto pubblico locale occorrono maggiori risorse statali”. Anche Alberto Bignardi si è soffermato sul tema dei trasporti: “A Modena – ha affermato – sono disponibili per i residenti e per turisti e viaggiatori tutti i principali sistemi di mobilità, dai monopattini al bike sharing passando per programmi di mobilità per i lavoratori. Si tratta di argomenti al centro del Bilancio, al centro di percorsi che guardano al futuro anche all’insegna della sicurezza stradale, del risparmio energetico e della creazione di posti di lavoro per lo sviluppo di nuove forme di servizi per la mobilità di domani”.

Stefano Manicardi ha sottolineato come attraverso il Bilancio sia possibile “investire in grandi progetti, come, per esempio, il comparto San Paolo, e allo stesso tempo continuare a prendersi cura dell’importante patrimonio cittadino”. Il Comune, ha precisato, “attraverso la manovra finanziaria e le politiche dell’Amministrazione sviluppa un’idea di società che si prende cura della città per renderla bella, attrattiva, vivibile e attiva”. Per Diego Lenzini si tratta di un Bilancio “coraggioso nelle politiche, solido nella gestione finanziaria e capace, attraverso gli investimenti, di guardare al futuro”. Con strumenti come il Pug, il Pums e il Piano del verde, infatti, “si mettono al centro la rigenerazione della città e la sostenibilità – ha rilevato – e si applica in maniera virtuosa il principio del co-finanziamento con i soggetti privati che moltiplica il valore degli interventi. Per portare alla città un beneficio ancora maggiore”. Ilaria Franchini ha messo l’accento “sugli investimenti pubblici effettuati dal Comune: rappresentano un catalizzatore di investimenti privati e un generatore di lavoro e opportunità per l’ecosistema imprenditoriale, nel segno dell’innovazione della transizione energetica e digitale”. E le ricadute positive “riguardano naturalmente anche il lavoro”. Tutto ciò nel contesto di un’economia “che cresce: le politiche di sviluppo e di spesa danno, infatti, risultati tangibili ed effettivi”. Vittorio Reggiani si è concentrato sull’attenzione che la manovra dedica ai temi del sociale e, in particolare, “al welfare comunitario, radicato nella città di prossimità. Si tratta della capacità di attivarsi di fronte alle criticità, anche grazie al volontariato che è in grado di intercettare bisogni e necessità”. È importante, dunque, “spendere le risorse nella maniera più efficace possibile, coinvolgendo i vari soggetti attivi sul territorio”.

Mara Bergonzoni ha parlato di “errore del Governo nella scelta di non rifinanziare il fondo per gli affitti: prevediamo nella nostra città oltre 5mila richieste d’aiuto. Chi risponderà a queste famiglie?”. La consigliera ha osservato, quindi, che “questa emergenza peserà sul territorio, minando la coesione sociale”. “Siamo in un contesto sociale ancora fragile, con il 20 % dei modenesi che vive con 10 mila euro all’anno: possiamo permetterci di abbassare le tasse?”. È la domanda di Antonio Carpentieri che ha spiegato l’importanza di “tenere le risorse per aiutare proprio quella fetta consistente di cittadini”. Tuttavia, il capogruppo ha anche affermato che “questa manovra sa guardare pure al futuro perché 146 milioni di investimento, incentrati soprattutto sulla rigenerazione, danno un’idea concreta di prospettiva”. Rispondendo alla questione sicurezza sollevata dalle opposizioni, ha precisato che “Modena è dotata di un buon sistema di videosorveglianza e che ulteriori azioni dovrebbero provenire dallo Stato che è primo competente in questa materia”. Per Federica Venturelli “si tratta di un Bilancio ambizioso e con importanti investimenti nel 2023”. La consigliera ha parlato di “Comune affidabile, lontano dal rischio dissesto e capace di intervenire a sostegno dei cittadini, a fronte di insufficienti interventi del Governo”. A questo proposito, ha sottolineato l’importanza di un bilancio che “tutela i servizi alle persone, rilancia l’occupazione e che dà impulso alla semplificazione della Pubblica amministrazione”.

Annunciando il voto a favore di Sinistra per Modena, Vincenzo Walter Stella ha comunque auspicato che “nei bilanci del futuro si ponga maggiore attenzione alle necessità soprattutto delle fasce di cittadini più deboli, per riequilibrare giustizia sociale e fiscale”. Intanto nell’immediato, ha suggerito il consigliere, il Comune potrebbe destinare “all’ampia platea” di cittadini in difficoltà “una parte delle risorse programmate per gli investimenti come pure una quota dei dividendi percepiti dall’ente locale”. Per Camilla Scarpa lo scenario internazionale attuale, segnato dalla crisi economica, sociale ma anche energetica, deve implicare “un ripensamento del ruolo del settore pubblico, soprattutto in termini di ricerca e sperimentazione”. A questo proposito, la capogruppo ha fatto presente che la manovra riconferma il ruolo centrale del Comune “nella sua funzione di primo riferimento per i cittadini e di sportello di ascolto”. La consigliera ha sottolineato l’importanza degli investimenti previsti per ambiente e mobilità sostenibile: “Grande obiettivo è la sicurezza stradale, per la quale occorre, per esempio, rivedere i limiti di velocità, promuovendo “Zone 30”.

Katia Parisi (Modena Civica) ha spiegato che “questo è un Bilancio che dà risposte ai cittadini, soprattutto a quelli fragili”. In particolare, la consigliera ha puntualizzato che “l’Amministrazione è pronta a mettere in atto azioni concrete per le famiglie senza sacrificare il sistema del welfare”. Parisi ha specificato quindi che interventi importanti riguarderanno i servizi alla persona, con particolare riguardo per istruzione e cultura. La consigliera ha affermato che “l’Amministrazione dimostra qualità nel saper pianificare investimenti nonostante il complesso clima geopolitico internazionale e lo scarso sostegno del Governo ai Comuni”.

Paola Aime di Europa Verde – verdi ha sottolineato l’importanza di un Bilancio che mette al centro bisogni e desideri dei cittadini. Rigenerazione, riqualificazione e tutela della salute e dell’ambiente sono, per Aime, “strade maestra da seguire”. In particolare, la consigliera ha voluto sottolineare il valore strategico dei degli investimenti, soprattutto di quelli provenienti dal Pnrr: “Interventi di mobilità sostenibile, ma anche di sicurezza per pedoni e ciclisti, saranno in grado di dare a Modena un volto moderno, alzando la qualità sociale”. La consigliera, inoltre, ha messo l’accento “sull’impegno per il verde” previsto nel 2023: “Si punterà a integrare meglio ambiente e territorio, in una città, come la nostra, particolarmente esposta all’inquinamento”.

LE OPPOSIZIONI: “MANOVRA SENZA PROSPETTIVE”

Gli interventi dei consiglieri dei gruppi di minoranze nel dibattito in Aula

Aprendo il dibattito per le opposizioni, Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) ha parlato di un bilancio che presenta una “visione distaccata dalla realtà”. In particolare, la consigliera, evidenziando un incremento complessivo delle entrate per l’Ente, ha affermato che “sarebbe doveroso ridurre le aliquote dell’addizionale all’Irpef riportandole a quelle in vigore prima del 2020: questa riduzione porterebbe infatti ristoro ai cittadini modenesi”. A questo proposito, Rossini ha anche invitato l’Amministrazione a “rivedere” le tariffe Tari: “Anche questo sarebbe opportuno, considerati i numerosi disservizi legati al nuovo sistema di raccolta differenziata. Sottolineando “le importanti misure adottate dal Governo”, Rossini ha poi puntualizzato che “a queste devono affiancarsi anche contributi da parte di quegli enti locali, come il nostro, che dispongono di risorse per intervenire”.

“Avremmo voluto che in quest’ultimo bilancio di consiliatura ci fosse qualcosa di più per la Modena del futuro”. Ad affermarlo è Barbara Moretti di Lega Modena che ha parlato di scelte poco coraggiose dell’Amministrazione: “È un bilancio che non investe sulle famiglie, non promuove la natalità e neanche un’azione di cura per gli anziani”. La consigliera ha quindi manifestato il proprio rammarico per la “mancata scelta di non ridurre la pressione fiscale nonostante la presenza di un margine adeguato”. Ricordando “la bocciatura del documento da parte del Consiglio del Quartiere 1”, Giovanni Bertoldi ha definito “deludente” il Bilancio, soprattutto perché “si continua a chiedere uno sforzo ai cittadini senza che se ne vedano i risultati: meglio, allora, abbassare il carico fiscale”. Il capogruppo ha spiegato che “l’anno scorso il Comune ha speso oltre 600 milioni di euro, con tanti elementi di spesa corrente ma pochi investimenti. Nonostante questo, rimangono diverse criticità”. Ha quindi fatto alcuni esempi: “Sul fronte ambientale la nuova raccolta dei rifiuti funziona male, mentre non si registrano politiche a favore delle famiglie. Inoltre, la Polizia locale non contribuisce alla sicurezza dei cittadini, limitandosi alle violazioni al Codice della strada visto l’obiettivo del Comune di fare cassa”.

Dopo aver sottolineato come il Bilancio comunale sia maturato in “un contesto di austerità perseguito dal Governo”, Giovanni Silingardi (Movimento 5 stelle) ha sottolineato che nel documento “troviamo investimenti presenti già nelle precedenti manovre finanziarie: vengono riproposti attestando le difficoltà dell’Amministrazione nel recuperare risorse e spenderle”. Il M5s ha suggerito, quindi, cinque temi da sviluppare. “Un necessario intervento sulla rete idrica, vista la dispersione preoccupante di acqua; la necessità di spazi di aggregazione giovanile in periferia nell’ottica della città di prossimità; la creazione di un bosco urbano spostando risorse dal parcheggio in zona Musicisti che si prevede di realizzare; la maggiore dotazione per le attrezzature nelle Cra; nuovi investimenti per sostenere la ciclabilità”.

Beatrice De Maio (Modena Sociale) ha condiviso il proprio “parere negativo” per un bilancio che “nonostante l’enorme avanzo non riduce la pressione delle imposte: il Comune, quindi, incassa ma non redistribuisce”. La consigliera ha poi manifestato la propria perplessità per le scelte compiute dall’Amministrazione a proposito delle politiche sociali: “Diritto alla casa, sostegno alle disabilità e all’istruzione, sono tutti campi in cui assistiamo a una riduzione degli investimenti”. De Maio ha quindi parlato di “scelta da bocciare poiché non in grado di accogliere le sfide sociali della Modena del futuro”.

Per Alberto Bosi (Alternativa Popolare) “questo bilancio manca di progettualità e visione”. In particolare, il consigliere ha parlato di “poco coraggio” per non aver ridotto la tassazione locale a imprese e famiglie. Bosi ha voluto manifestare quindi perplessità per un “mancato ascolto delle opposizioni e degli imprenditori che avevano chiesto riduzioni delle imposte, anche per scongiurare nuove chiusure delle aziende”. Maggiore sicurezza, superamento dell’“inverno demografico” ma anche stop all’incenerimento dei rifiuti provenienti da fuori provincia, sono i campi in cui il consigliere avrebbe osato di più: “Ma la giunta ha preferito non cambiare nulla, mantenendo lo status quo”.

Per Antonio Baldini (Gruppo Indipendente per Modena) occorre una “visione storica” per valutare il bilancio: “I dati propagandati dall’Amministrazione vengono smentiti dall’incremento Irpef avvenuto nel 2020 e dall’entrate di imposta in costante aumento”. Il consigliere ha quindi rilevato che nonostante l’avanzo di risorse, l’Amministrazione ha compiuto la “scelta politica” di non servirsene per sostenere i cittadini modenesi, “preferendo contare solo sui sussidi provenienti dallo Stato”.

Secondo Piergiulio Giacobazzi (Forza Italia) il bilancio “non inserisce la marcia in più ma il freno tirato”: “Siamo in presenza di una manovra che resta nell’ordinaria amministrazione, senza progettualità, senza carica innovativa”. In particolare, il consigliere ha parlato di “città senza iniziativa privata e sempre meno attrattiva per giovani, famiglie di nuove generazioni e lavoratori”. A questo proposito, il consigliere ha rilevato la necessità di compiere scelte più coraggiose a sostegno, per esempio, di quegli operatori di Polizia e personale Seta in difficoltà nella ricerca di alloggi. Giacobazzi ha poi affermato che è una “scelta senza logica” quella di non “sfruttare” il disavanzo per la riduzione delle tasse.

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