Dal Consiglio Comunale / Colonnine elettriche, “Tariffe a libero mercato”

COLONNINE ELETTRICHE, “TARIFFE A LIBERO MERCATO”
L’assessora Filippi ha risposto alla consigliera Parisi (Modena civica): “Va garantita l’accessibilità a tutti e l’interoperabilità”. Sono 44 quelle attive e ne saranno installate altre 58

“In un contesto di libero mercato e di concorrenza ogni gestore di colonnine per la ricarica elettrica può applicare le tariffe che ritiene più opportune, ma deve garantirne l’accessibilità a qualsiasi utente, indipendentemente che abbia attivato o meno con lui un contratto. E, attraverso l’interoperabilità tra operatori presente nel protocollo con l’Amministrazione, gli utenti possono accedere a qualsiasi colonnina del territorio comunale alle condizioni dell’operatore con cui hanno stipulato un contratto”.
Lo ha precisato l’assessora alla Mobilità sostenibile Alessandra Filippi nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 11 maggio rispondendo all’interrogazione di Katia Parisi (Modena civica) sul funzionamento delle colonnine di ricarica dei veicoli elettrici.
Attualmente le colonnine di ricarica a pubblico accesso esistenti e attive sul territorio comunale sono 44, per un totale di 85 punti di presa. Di queste 40 sono state installate da Hera Comm srl (in gran parte a doppio punto di ricarica), una da Enel X a tre punti di ricarica veloce a servizio del casello autostradale e tre a doppio punto di ricarica a cura di Enermia srl. Sono in corso di installazione con conclusione prevista entro fine anno altre 8 colonnine elettriche. Nell’arco dei prossimi tre anni, inoltre, sul territorio comunale verranno installate ulteriori 50 colonnine di ricarica: sono infatti recentemente stati sottoscritti altri due protocolli d’intesa con l’operatore Duferco Energia spa, che ha dichiarato di volerne installare 30, e con l’operatore Agrifer di Casarini Ottavio e figli srl, intenzionato a installarne 20.
La consigliera Parisi, nell’interrogazione, ha chiesto, in particolare, se il costo di ricarica che gli operatori applicano “su colonnine installate su suolo pubblico e che prevedono l’esenzione dal pagamento dell’imposta di occupazione suolo pubblico”, è determinato in accordo con l’Amministrazione o comunque previo comunicazione e se l’operatore può applicare tariffe diversificate per i cittadini che hanno attivo con lui un contratto di utenze domestiche. Parisi ha inoltre chiesto se il Comune è al corrente del fatto che alcuni operatori consentono l’utilizzo dell’app per ricaricare agevolmente i mezzi solo a chi risulta loro utente nelle utenze domestiche, se gli operatori forniscono periodicamente i dati di utilizzo delle colonnine e se è prevista dal protocollo d’intesa la possibilità di richiedere la rimozione di quelle “off line” da lungo tempo.
L’assessora ha ribadito che “gli operatori che installano, gestiscono e manutengono le colonnine decidono in autonomia le tariffe da applicare senza concertarle né comunicarle al Comune. L’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) – ha aggiunto – avrebbe dovuto definire le tariffe per la fornitura dell’energia elettrica per la ricarica dei veicoli nelle postazioni pubbliche e private, in modo da favorire l’uso di veicoli alimentati ad energia elettrica e da assicurare un costo dell’energia elettrica non superiore a quello previsto per i clienti domestici residenti, ma tali tariffe, ad oggi, non risultano ancora definite”.
Filippi ha quindi spiegato che il servizio è accessibile anche in assenza di un contratto, attraverso un qrcode presente sulla colonnina che consente il pagamento della specifica ricarica attraverso carta di credito e che l’operatore che consente l’utilizzo della app ai soli cittadini che hanno con lui contratto di utenze domestiche, interpellato in merito a questa problematica, ha spiegato che sta cercando di superare la limitazione dovuta a problemi di fatturazione e di contabilizzazione.
“I gestori – ha spiegato ancora – forniscono periodicamente i dati di utilizzo e, vista la rapidità di evoluzione del settore, abbiamo recentemente convenuto sull’opportunità che l’invio dei dati avvenga con cadenza trimestrale”. Rispetto alla possibilità dell’Amministrazione di richiedere la rimozione delle colonnine che risultano ‘off line’ da lunghi periodi, Filippi ha infine precisato che “i protocolli non contengono questa specifica clausola, ma stabiliscono che gli operatori hanno l’obbligo di mantenere in efficienza le installazioni e che la rimozione può essere richiesta da parte del Comune, insieme al ripristino dei luoghi, a fronte di un fatto nuovo e imprevedibile imposto da legge o regolamento, oltre che a scadenza del protocollo salvo proroga”.
Nel dibattito, dopo la trasformazione in interpellanza, Alberto Bignardi (Pd) ha sottolineato l’importanza “delle azioni finalizzate a sostenere la mobilità sostenibile, come appunto le auto con ricarica elettrica”. In questo ambito, il consigliere ha auspicato che “aumenti la presenza delle colonnine, coprendo tutta la città: per esempio non ci sono impianti nel quartiere Madonnina, nell’area della stazione dei treni e nella frazione di Villanova”.
Nella replica, la consigliera Parisi si è detta “non completamente soddisfatta: tutte le istituzioni spingono sulla mobilità alternativa al motore termico. Occorre dotare la città – ha affermato – di stazioni ricarica efficienti e accessibili ai turisti e garantire l’utilizzo degli strumenti informatici come app per agevolare la ricarica”. Semplificare, ha aggiunto, “significa anche uniformare le tariffe della carica su suolo pubblico”.
Nella sua replica, l’assessora Filippi ha chiesto che vengano fatte segnalazioni su colonnine che eventualmente non risultano interoperabili, elemento previsto dalla convenzione con il Comune. Sul fronte della copertura del territorio, la collocazione delle colonnine “rispetta principi di equilibrio – ha precisato – ma è chiaro che ci sono luoghi maggiormente ‘richiesti’ dagli operatori. L’obiettivo, comunque, è presidiare l’intera città”.

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