23enne ghanese condannato per lesioni personali aggravate al Pronto Soccorso

E’ stato giudicato per direttissima il 23enne ghanese senza fissa dimora che sabato sera al pronto soccorso del policlinico ha scatenato il panico, aggredendo quattro persone. In tribunale a Modena il giudice ha convalidato l’arresto disponendo per lui la custodia cautelare in carcere in attesa del processo che inizierà il prossimo 11 luglio. Dovrà rispondere di lesioni personali aggravate, ma non di resistenza a pubblico ufficiale. Quattro come detto le persone ferite: una donna presente nei locali dell’emergenza urgenza, rimasta leggermente contusa, una infermiera e una operatrice sociosanitaria intervenute a tutela dei pazienti, e che hanno riportato ferite lievi, oltre alla guardia giurata, anche questa rimasta ferita. Sul posto è poi subito arrivata la polizia che ha immobilizzato il giovane straniero, ospite saltuario di Porta Aperta, che avrebbe anche pregressi problemi psicologici. L’avvocato difensore aveva chiesto la custodia presso una Rems, ma è stato negato. Sarà monitorato in carcere. In attesa che la giustizia faccia il suo corso, l’aggressione ha scatenato nuove prese di posizione. Per il presidente dell’Ordine dei medici di Modena Carlo Curatola le misure di prevenzione messe in atto dall’Azienda Ospedaliero-universitaria non bastano servono strumenti normativi di repressione di questi fenomeni. “Questi episodi allontanano i giovani dalla nostra professione e acuiscono il problema della carenza di organici – aggiunge – in particolare nei Pronto soccorso. Anche il sindacato di polizia Siulp chiede interventi normativi mirati, puntando il dito sull’eccesso di burocrazia introdotto dalla legge Cartabia.

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