Omicidio di Claudia Lepore, killer condannato a 30 anni

 Omicidio di Claudia Lepore, killer condannato a 30 anni

Antonio Lantigua, conosciuto come “El Chino”, era reo confesso del delitto avvenuto nel 2021 a Santo Domingo, in Repubblica Dominicana. Il corpo fu trovato legato e imbavagliato nel frigorifero della casa della donna che da qualche anno si era trasferita sull’isola caraibica

30 anni di carcere per Antonio Lantigua, detto El Chino, accusato dell’omicidio della carpigiana Claudia Lepore, avvenuto nel gennaio del 2021 a Santo Domingo. E’ la sentenza dei giudici dell’isola Caraibica ritenendo l’artigiano 48enne l’esecutore materiale ed unico responsabile del delitto. Il corpo di Claudia Lepore, barista carpigiana di 59 anni, venne trovato all’interno del frigorifero della casa a Bavaro, nella Repubblica Dominicana, dove la donna si era trasferita da anni e dove gestiva un bed and breakfast. Dall’autopsia emerse che era stata torturata e strangolata. A trovarlo e a dare l’allarme fu l’amica di Claudia, la modenese Ilaria Benati, in un primo momento indagata insieme Jacopo Capasso, originario di Pistoia ed il Chino di uccidere la donna per mettere le mani sui suoi beni.

LA VICENDA

Secondo i giudici, El Chino – artigiano di 48 anni – ha commesso l’omicidio per un vantaggio economico, rimasto però indeterminato, e per una proprietà nella zona di Bávaro. La vittima, originaria di Carpi (Modena), aveva 59 anni e dal 2009 viveva in Repubblica Dominicana, dove gestiva un locale sul mare e un bed&breakfast.
El Chino unico responsabile – Dopo il ritrovamento del corpo, El Chino aveva confessato l’omicidio alla polizia locale, indicando però al momento dell’arresto il coinvolgimento di altri due italiani – una donna, stretta conoscente di Lepore, e un socio in affari della stessa vittima – residenti a Santo Domingo, prima indagati e poi prosciolti. Fece quindi capolino l’ipotesi che l’uomo avesse agito per conto di mandanti dietro il pagamento di 200mila pesos dominicani, equivalenti a circa 3300 euro. L’accusa aveva ipotizzato un’associazione a delinquere tra El Chino e gli altri due italiani con lo scopo di mettere le mani sui beni della modenese. Questa tesi è poi caduta, e l’unico a essere processato (e ora condannato) per l’omicidio è proprio Lantigua.

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