Reggio Emilia / Omicidio in stazione, la confessione: “Ucciso per una bicicletta”

 Reggio Emilia / Omicidio in stazione, la confessione: “Ucciso per una bicicletta”

È stato arrestato alcune sere fa l’autore dell’omicidio del 18enne tunisino senza fissa dimora Mohamed Alì Thabet, avvenuto la notte del 31 maggio nella stazione storica di piazzale Marconi a Reggio Emilia. Oggi davanti al giudice l’indiziato Hadi Trabelsi, 22enne ha fornito la propria versione dei fatti. Ha dichiarato di essere stato in preda agli effetti di alcol e droga. All’origine della lite i soldi che la vittima gli doveva per avere comprato da lui una bici

Stando alle ricostruzioni il giovane Ali Thabet sarebbe stato ucciso per aver negato al conoscente, un 23enne, a sua volta senzatetto e connazionale, un prestito di 20 euro. L’arrestato ha anche raccontato di essere scappato dalla stazione dopo il ferimento in quanto non in regola col permesso di soggiorno. Dopo essersi rifugiato in un casolare il giorno seguente è poi fuggito in Francia, a Marsiglia, una volta appreso della morte del suo conoscente. Il giovane – che a lungo ha bazzicato nella zona di Sassuolo – ha dichiarato, infine, di essere tornato spontaneamente a Reggio per sottoporsi al processo.

L’arresto è stato eseguito nei giorni scorsi dai carabinieri del nucleo investigativo del Comando provinciale e dagli agenti della squadra Mobile della Questura di Reggio Emilia. Gli investigatori e il pm Giulia Galfano, nei 45 giorni trascorsi dal delitto, non hanno dato tregua al fuggitivo che, come ricostruito nelle indagini, dopo aver consumato l’omicidio si era disfatto degli indumenti intrisi di sangue e aveva preso un treno in direzione Marsiglia.
Gli inquirenti hanno immediatamente avviato, tramite l’unità Fast (Fugitive active search team) del Servizio di cooperazione Internazionale di polizia del ministero dell’Interno, la collaborazione con la Surete Departementale della polizia nazionale francese di Marsiglia. Gli investigatori italiani e francesi da giorni stavano stringendo il cerchio sul ricercato e il giovane tunisino, probabilmente sentendosi braccato, ha deciso di fare rientro in Italia. Ieri sera verso le 20.40 è stato bloccato e tratto in arresto, dalla task force di investigazione congiunta di carabinieri e polizia al suo arrivo a Reggio Emilia. Il giovane ora si trova nel carcere di Reggio Emilia.

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