Estradati due narcotrafficanti italiani, sequestri per oltre 50 milioni

 Estradati due narcotrafficanti italiani, sequestri per oltre 50 milioni

A maggio le fiamme gialle avevano fermato una quarantina di persone per traffico internazionale di sostanze stupefacenti, tra cui alcuni modenesi legati alla ‘ndrangheta e alla Camorra.

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna, in collaborazione con la Polizia aeroporto di Fiumicino e con il supporto del Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata, hanno dato corso alla cattura di due uomini italiani, sospettati di appartenere a un’associazione a delinquere dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Le indagini, durate oltre due anni, hanno portato al sequestro di 43 kg di cocaina, 44 kg di hashish, 9.650 prodotti contraffatti, oltre 900 mila euro in contanti e all’arresto, in flagranza di reato, di 4 italiani; inoltre, è stata data esecuzione, complessivamente, a 42 misure cautelari personali, nonché al sequestro di oltre 40 immobili e terreni (di cui 29 in Emilia-Romagna e 13 in Calabria) e altri beni per un valore complessivo stimato di oltre 50 milioni di euro.
Diverse le misure cautelari che hanno colpito anche personaggi che gravitavano nel modenese, tre gli arresti che sono risultati essere veri e propri figli d’arte. Un 40enne di Vignola, nato a Roma ma originario della Campania, aveva letteralmente seguito le orme del padre che militava nel clan camorristico dei Muzzoni, specializzato nel riciclaggio del denaro. Tra i principali acquirenti dell’organizzazione, in grado di piazzare carichi di cocaina e hascisc, c’era anche un siciliano di 33 anni residente a Modena. Nel suo caso era lo zio a intrattenere rapporti diretti con Cosa Nostra, tanto da fingersi pentito per ostacolare le indagini sull’attentato a Paolo Borsellino. Nella nostra regione era attivo il capo dell’organizzazione, Romeo Giuseppe, che si avvaleva anche della collaborazione di una rete di criminali cinesi, in grado di mettere a disposizione il denaro contante per pagare i narcotrafficanti colombiani.

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