Bufera sull’Accademia Militare: ufficiale accusato di sessismo

Bufera sull’Accademia Miliare di Modena, dove un’ufficiale risulta indagato con l’accusa di violenza privata, molestie e abuso di autorità. La denuncia risale a due anni fa ma i fatti contestati si sarebbero protratti per anni. A ricevere l’avviso di chiusura indagini è stato tenente colonnello Giampaolo Cati che dovrà rispondere di azioni persecutorie, abuso di potere e violenza privata. Secondo l’accusa avrebbe sottoposto i militari addetti al servizio alle Scuderie dell’Accademia, sia uomini che donne, ad atti punitivi e umilianti, come per esempio lavare frequentemente i genitali dei cavalli. 11 le persone coinvolte, costrette a mansioni degradanti che non spettavano a loro. L’indagine è condotta dal Sostituto Procuratore Francesca Graziano: ad aggravare la posizione dell’indagato  ci sono le testimonianze di continui apprezzamenti sessuali, inviti diretti e indiretti, addirittura lo sfoggio di foto di altre donne in abiti succinti alle sottoposte – ma dai testimoni viene pure descritto il clima di costante minaccia cui il Tenente Colonnello avrebbe sottoposto il personale: “ti stronco la carriera” è la frase che ricorre, assieme alle punizioni inflitte – permessi saltati e anche altre mansioni umilianti. Cati risulta ancora in forza all’Accademia, ma trasferito ad altro incarico. La segnalazione sarebbe giunta a un altro Tenente Colonnello dell’Accademia, Giuseppe Manzi, poi gli atti formali d’accusa sono stati forniti alla magistratura dal comandante dell’Accademia, generale Davide Scalabrin.

CHI E’ GIAMPAOLO CATI

Cati, 53enne originario di Rieti, avrebbe addirittura scattato fotografie ad alcune colleghe in momenti imbarazzanti. E’ difeso dagli avvocati difensori dell’uomo Guida Sola e Francesca Romana Pellegrini: “Vogliamo sottolineare che si sta parlando d’un ufficiale pluridecorato, con un curriculum vitae importante che sempre si è speso in primis in favore dei propri soldati, che mai ha abusato del proprio potere e che, comunque, operava in contesto per sua natura gerarchico, con conseguente, quotidiano, controllo da parte degli ufficiali superiori” – hanno sottolineato i difensori. “Una persona che ha saputo aprire il centro ippico alla comunità modenese, dando vita a importantissimi service territoriali in favore di primarie associazioni di volontariato, con particolare attenzione alle persone più fragili anche a livello di interventi assistiti con gli animali. l’ufficiale é sereno concludono i legali e nutre piena fiducia nella magistratura e attende di poter dimostrare l’assoluta infondatezza delle accuse nelle competenti sedi”.

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