Obesity Day 2024, in provincia metà popolazione adulta è in sovrappeso

 Obesity Day 2024, in provincia metà popolazione adulta è in sovrappeso

 

In provincia di Modena metà della popolazione adulta è in sovrappeso o presenta obesità. Tra i bambini di 8-9 anni due su dieci sono sovrappeso, mentre uno su dieci soffre di obesità

L’indagine PASSI mostra che circa la metà della popolazione 18-69 anni è in condizione di eccesso ponderale. In occasione della Giornata mondiale di sensibilizzazione, che ricorre il 4 marzo, l’Ausl di Modena illustra i progetti dedicati alla sana alimentazione fin dai primi mille giorni di vita.

 

In provincia di Modena il 49% delle persone nella fascia di età 18-69 anni è in eccesso ponderale: di questi, il 35% è in sovrappeso e il 14% presenta obesità; tra i bambini di 8-9 anni due su dieci sono sovrappeso e uno su dieci soffre di obesità.

In occasione dell’Obesity Day, la Giornata mondiale contro l’obesità che ricorre il 4 marzo, l’Ausl di Modena accende i riflettori sullo stato nutrizionale della popolazione fotografato dall’indagine ‘Okkio alla salute’ – il sistema di sorveglianza nazionale volto a monitorare lo stato nutrizionale dei bambini delle classi terze –, dall’indagine HBSC (Health Behaviour in school-aged children) sugli adolescenti tra 11 e 15 anni e dall’indagine PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) che analizza la fascia di popolazione adulta.

Secondo i dati PASSI emerge che in provincia di Modena 162 mila persone adulte sono in sovrappeso e quasi 66 mila sono in condizione di obesità. Dati che, nel periodo 2021-2022 relativo all’ultima indagine, sembrano interrompere un andamento che era in leggera diminuzione prima della pandemia. Sarà la nuova indagine PASSI, in uscita nei prossimi mesi, a stimare un eventuale effetto pandemia di Covid-19.

Per quanto riguarda i dati di HBSC (dati regionali ma sovrapponibili alla provincia di Modena), in Emilia-Romagna il 20% degli undicenni è in condizione di eccesso ponderale, percentuale che diminuisce di 2-3 punti percentuale nei ragazzi di 13 e 15 anni.

L’educazione alla sana alimentazione e la prevenzione di patologie inizia fin dai primi anni di vita, anzi: da anni l’Ausl, attraverso il Servizio Igiene degli alimenti e della nutrizione (Sian) promuove la sana alimentazione nei bambini fin dai primi mille giorni di vita cioè dal concepimento ai 2 anni di vita.

Le dietiste del Sian, in collaborazione con i Consultori dell’Azienda USL e con i Centri per le famiglie dei Comuni, svolgono incontri formativi e informativi rivolti alle donne in gravidanza all’interno dei percorsi di preparazione alla nascita e incontri on-line sui temi dell’alimentazione in gravidanza e dell’alimentazione complementare.

“Un’alimentazione varia ed equilibrata è indispensabile fin dal concepimento e dai primi anni di vita per assicurare una crescita e uno sviluppo ottimali di neonati e bambini ma è anche la

premessa fondamentale per una vita in salute a lungo termine e per la prevenzione dell’obesità e delle malattie croniche” sottolinea Simona Midili dietista del Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione.

L’attività dell’Ausl sui bambini, in ottica di prevenzione dell’obesità infantile, è molto articolata e tocca vari ambiti, dalla scuola alla famiglia.

Il Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione effettua le valutazioni dei menù scolastici proposti nei nidi, nelle scuole d’infanzia e primarie di tutta la provincia anche con sopralluoghi a campione: nel 2023 il Sian ha valutato 219 menù per assicurare un pasto sano, sicuro e sostenibile in conformità alle evidenze scientifiche indicate dalle Linee guida regionali per l’offerta di alimenti e bevande salutari e sostenibili nelle scuole e degli strumenti per la sua valutazione e controllo.

 

Sono decine gli incontri informativi rivolti ai docenti nonchè le commissioni mensa e gli incontri dedicati ai genitori per condividere non solo le basi di una corretta alimentazione ma fornire consigli pratici per la gestione dei pasti e rendere facili le scelte salutari.

Tra i progetti di educazione alimentare rivolti agli alunni (dal nido alla scuola secondaria di primo grado) si sottolineano ‘Mangia giusto, muoviti con gusto e ‘Mani in Pasta’ progetti che nel 2023 hanno raggiunto circa 7500 alunni e le loro famiglie.

 

 

L’Ausl ha inoltre attivato uno specifico percorso di presa in carico dei bambini in condizioni di sovrappeso e obesità nella fascia da 1 a 14 anni, in tutta la provincia, gestito da team multidisciplinari (dietista, psicologo, chinesiologo) a cui si accede su invio del pediatra di libera scelta. Il bambino e la sua famiglia vengono presi in carico in un percorso di accompagnamento verso uno stile di vita sano che comprende non solo l’alimentazione ma anche la promozione dell’attività fisica. Nel 2023 sono stati complessivamente presi in carico 145 bambini in condizione di sovrappeso o obesità su tutta la provincia, un dato in calo rispetto ai 175 del 2022 ma in aumento rispetto a 132 nel 2021.

In provincia di Modena metà della popolazione adulta è in sovrappeso o presenta obesità. Tra i bambini di 8-9 anni due su dieci sono sovrappeso, mentre uno su dieci soffre di obesità

L’indagine PASSI mostra che circa la metà della popolazione 18-69 anni è in condizione di eccesso ponderale. In occasione della Giornata mondiale di sensibilizzazione, che ricorre il 4 marzo, l’Ausl di Modena illustra i progetti dedicati alla sana alimentazione fin dai primi mille giorni di vita.

 

In provincia di Modena il 49% delle persone nella fascia di età 18-69 anni è in eccesso ponderale: di questi, il 35% è in sovrappeso e il 14% presenta obesità; tra i bambini di 8-9 anni due su dieci sono sovrappeso e uno su dieci soffre di obesità.

In occasione dell’Obesity Day, la Giornata mondiale contro l’obesità che ricorre il 4 marzo, l’Ausl di Modena accende i riflettori sullo stato nutrizionale della popolazione fotografato dall’indagine ‘Okkio alla salute’ – il sistema di sorveglianza nazionale volto a monitorare lo stato nutrizionale dei bambini delle classi terze –, dall’indagine HBSC (Health Behaviour in school-aged children) sugli adolescenti tra 11 e 15 anni e dall’indagine PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) che analizza la fascia di popolazione adulta.

Secondo i dati PASSI emerge che in provincia di Modena 162 mila persone adulte sono in sovrappeso e quasi 66 mila sono in condizione di obesità. Dati che, nel periodo 2021-2022 relativo all’ultima indagine, sembrano interrompere un andamento che era in leggera diminuzione prima della pandemia. Sarà la nuova indagine PASSI, in uscita nei prossimi mesi, a stimare un eventuale effetto pandemia di Covid-19.

Per quanto riguarda i dati di HBSC (dati regionali ma sovrapponibili alla provincia di Modena), in Emilia-Romagna il 20% degli undicenni è in condizione di eccesso ponderale, percentuale che diminuisce di 2-3 punti percentuale nei ragazzi di 13 e 15 anni.

L’educazione alla sana alimentazione e la prevenzione di patologie inizia fin dai primi anni di vita, anzi: da anni l’Ausl, attraverso il Servizio Igiene degli alimenti e della nutrizione (Sian) promuove la sana alimentazione nei bambini fin dai primi mille giorni di vita cioè dal concepimento ai 2 anni di vita.

Le dietiste del Sian, in collaborazione con i Consultori dell’Azienda USL e con i Centri per le famiglie dei Comuni, svolgono incontri formativi e informativi rivolti alle donne in gravidanza all’interno dei percorsi di preparazione alla nascita e incontri on-line sui temi dell’alimentazione in gravidanza e dell’alimentazione complementare.

“Un’alimentazione varia ed equilibrata è indispensabile fin dal concepimento e dai primi anni di vita per assicurare una crescita e uno sviluppo ottimali di neonati e bambini ma è anche la

premessa fondamentale per una vita in salute a lungo termine e per la prevenzione dell’obesità e delle malattie croniche” sottolinea Simona Midili dietista del Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione.

L’attività dell’Ausl sui bambini, in ottica di prevenzione dell’obesità infantile, è molto articolata e tocca vari ambiti, dalla scuola alla famiglia.

Il Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione effettua le valutazioni dei menù scolastici proposti nei nidi, nelle scuole d’infanzia e primarie di tutta la provincia anche con sopralluoghi a campione: nel 2023 il Sian ha valutato 219 menù per assicurare un pasto sano, sicuro e sostenibile in conformità alle evidenze scientifiche indicate dalle Linee guida regionali per l’offerta di alimenti e bevande salutari e sostenibili nelle scuole e degli strumenti per la sua valutazione e controllo.

Sono decine gli incontri informativi rivolti ai docenti nonchè le commissioni mensa e gli incontri dedicati ai genitori per condividere non solo le basi di una corretta alimentazione ma fornire consigli pratici per la gestione dei pasti e rendere facili le scelte salutari.

Tra i progetti di educazione alimentare rivolti agli alunni (dal nido alla scuola secondaria di primo grado) si sottolineano ‘Mangia giusto, muoviti con gusto e ‘Mani in Pasta’ progetti che nel 2023 hanno raggiunto circa 7500 alunni e le loro famiglie.

L’Ausl ha inoltre attivato uno specifico percorso di presa in carico dei bambini in condizioni di sovrappeso e obesità nella fascia da 1 a 14 anni, in tutta la provincia, gestito da team multidisciplinari (dietista, psicologo, chinesiologo) a cui si accede su invio del pediatra di libera scelta. Il bambino e la sua famiglia vengono presi in carico in un percorso di accompagnamento verso uno stile di vita sano che comprende non solo l’alimentazione ma anche la promozione dell’attività fisica. Nel 2023 sono stati complessivamente presi in carico 145 bambini in condizione di sovrappeso o obesità su tutta la provincia, un dato in calo rispetto ai 175 del 2022 ma in aumento rispetto a 132 nel 2021.

In merito alla situazione dell’assistenza sanitaria di Fanano una nota Ausl

 

Riguardo all’organizzazione dei servizi di urgenza ed emergenza sul territorio del Frignano, l’Azienda USL di Modena ribadisce di lavorare costantemente per garantire l’assistenza ai cittadini.

 

Il modello attuale prevede un protocollo con la medicina convenzionata per il supporto al sistema di emergenza e urgenza in caso di codici rossi. Da fine gennaio a Fanano è stato inoltre aperto un Centro di Assistenza e Urgenza (CAU), struttura prevista per la risposta alle urgenze di bassa complessità in trasformazione del Punto di Primo Intervento, con personale afferente alle Cure Primarie.

 

L’Azienda sta lavorando per trovare una nuova soluzione organizzativa per integrare in modo più appropriato le figure professionali impiegate nelle due forme organizzative prima citate. Questo anche monitorando costantemente i criteri in base ai quali garantire il servizio di emergenza, nel pieno rispetto dei tempi di arrivo sul luogo della chiamata e di centralizzazione dei pazienti nei servizi di risposta assistenziale.

 

In modo concreto, data la peculiarità del territorio al fine di rafforzare l’efficacia dell’azione assistenziale, l’Azienda sta ulteriormente investendo avviando da subito un incremento di due infermieri per il potenziamento degli organici assistenziali, e anche rafforzando la collaborazione con le associazioni di pubblica assistenza territoriali. Tutto questo in coerenza con la delibera regionale 1206/2023 di riorganizzazione dell’emergenza-urgenza.

Le chiamate al 118 sono in ogni caso garantite attraverso gli equipaggi infermieristici e medici a disposizione dell’emergenza, sempre in coordinamento con la Centrale Operativa di riferimento del 118.

 

E inoltre attiva la progettazione di un modello innovativo di assistenza sanitaria alle aree montane, che rafforza la risposta sul territorio ed è basato sulla valorizzazione dell’assistenza primaria (medicina generale e medici di continuità assistenziale).

Tale modello organizzativo prevede una maggiore ulteriore attenzione e risorse dedicate all’assistenza domiciliare per i bisogni di bassa complessità, attraverso il coinvolgimento della medicina generale. L’obiettivo è quello di fare evolvere il modello del CAU tradizionale verso un servizio maggiormente capace di rispondere alle esigenze dei cittadini dell’alta montagna, andando a integrare tutte le risorse esistenti, rafforzando in modo significativo anche la risposta durante i periodi di particolare affluenza turistica.

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