STORIE, UOMINI, CULTURA: ALLA SCOPERTA DELLE RADICI DELLE DOP E IGP MODENESI CON FEDERICO QUARANTA, PAOLO REGGIANI E LEO TURRINI

 STORIE, UOMINI, CULTURA: ALLA SCOPERTA DELLE RADICI DELLE DOP E IGP MODENESI CON FEDERICO QUARANTA, PAOLO REGGIANI E LEO TURRINI

“Per stare al mondo, per conoscerlo, per viverlo bisogna versarlo, toccarlo, bisogna impastare per ritrovarsi nel piatto il buon cibo. Bisogna ascoltare il mondo, i suoni e i rumori della vita, bisogna ascoltare le storie dei nostri vecchi, dei nostri nonni, per sapere e costruire”.

È il motto di Federico Quaranta, “Cantastorie del territorio e del cibo”, ma è anche la perfetta sintesi del tema conduttore del talk show “Le radici dei prodotti modenesi DOP e IGP, ambasciatori di storie, di uomini e della cultura del territorio”, che ieri dal Castello di Levizzano Rangone a Castelvetro di Modena ha ufficialmente inaugurato la quinta edizione di Gusti.a.Mo21, la manifestazione organizzata da Piacere Modena con il patrocinio del Comune di Modena, Comune di Castelvetro di Modena, Comune di Carpi, della Provincia di Modena, della Regione Emilia Romagna e della Camera di Commercio di Modena.

Dell’importanza delle radici e del ruolo fondamentale che esse rivestono nel successo di un prodotto ad Indicazione Geografica, si è parlato diffusamente insieme a narratori” d’eccezione, tra cui proprio il conduttore televisivo e radiofonico Federico Quaranta, da anni impegnato a valorizzare il patrimonio italiano inteso come territori, personaggi, cibo ed eccellenze del mondo agricolo. Da due stagioni al timone di ‘Linea Verde Radici – Storie dalla Terra’, si conferma uomo di riferimento per i temi legati alla sostenibilità, alla tutela ambientale e al territorio che da sempre rappresentano il suo principale interesse. Quello che compie quotidianamente è un viaggio attraverso racconti e storie emozionali, luoghi e location inedite che conducono alla scoperta di tradizioni, eccellenze locali, storie di sostenibilità e salvaguardia ecologica. Con cui vengono messe in risalto le bellezze del territorio, l’artigianato, le prelibatezze gastronomiche e le aziende del nostro Paese rappresentanti delle eccellenze italiane, ma anche le storie della gente e degli addetti ai lavori, siano essi contadini o imprenditori, cuochi o guide locali. “La scomparsa dei prodotti tipici e tradizionali non rappresenta solo una diminuzione di ricchezza dal punto di vista economico ma una vera e propria sconfitta culturale – ha affermato Federico Quaranta. Esistono due tipi di cultura equivalenti in valori: quella alta fatta di libri e di studi, di biblioteca ed università e quella bassa, perché è bassa la terra, e delle sapienze tramandate per dizione tra generazioni. La prima è la bella copia dell’altra. Se scompare un piatto tradizionale, un prodotto locale, con lui andranno perdute tutte quelle storie che per secoli si sono raccontate intorno ai tavoli delle cucine o nelle botteghe artigiane… ogni prodotto è un progetto culturale che va in primis conservato e custodito perché è nella varietà e nella diversità che un popolo possiede ricchezza”.

Altra voce narrante dei prodotti DOP e IGP modenesi come ambasciatori di storie e cultura del territorio, è stata quella del “Biografo della terra dei motori” Leo Turrini, giornalista sportivo e scrittore di fama internazionale. Universalmente conosciuto e apprezzato per la sua professionalità, durante i giochi olimpici di Londra nel 2012 ha ricevuto dal Comitato Olimpico Internazionale un premio speciale per la sua ultradecennale partecipazione ai Giochi in qualità di inviato; un record che è proseguito fino ai recenti giochi olimpici di Tokyo 2020, a cui ha nuovamente preso parte. Tuttavia, è nel mondo della Formula 1 che ha fornito il più significativo contributo professionale: è considerato uno dei maggiori esperti italiani di questo sport – nonché figura da sempre vicina all’ambiente e alle personalità di spicco del Cavallino – e autore del blog Profondo Rosso, dove tratta le tematiche principali del mondo delle quattro ruote e in cui ama dilettarsi raccontando aneddoti e ricordi dei suoi protagonisti.

Ed è proprio su quest’ultimo aspetto che ha incentrato il suo intervento al talk show di ieri. “Ho dedicato alle avventure e alle macchine di Maranello gran parte della mia fortunata carriera giornalistica – ha premesso Leo Turrini – ma c’è una cosa su cui non sempre ci si sofferma abbastanza, ovvero la relazione tra quello che è il mito creato da Enzo Ferrari e l’iniziativa Gusti.a.Mo, che torna in presenza di pubblico dopo la pausa forzata per la pandemia. La maggior parte delle persone – ha aggiunto – non sa, infatti, che tante delle idee e dei progetti di Enzo Ferrari sono nati a tavola; è proprio attraverso quella catena di episodi e retroscena che hanno alimentato negli anni una proficua aneddotica, che siamo a raccontare in questa occasione le radici della nostra terra, attraverso i suoi prodotti, i suoi uomini e le loro storie personali prima ancora che pubbliche”.

Una terza testimonianza è stata quella del “narratore del gusto”, cuoco del ristorante Laghi di Campogalliano, nonché docente all’Istituto Alberghiero Agrario Convitto R. Corso di Correggio (R.E.) Paolo Reggiani, il quale ha sottolineato come la ricerca delle radici abbia rappresentato un passaggio fondamentale per la sua vita professionale: “ho iniziato da giovane a praticare la cucina e la passione per questo lavoro mi ha spinto ad avvicinarmi con sempre maggiore interesse ai testi più significativi sull’argomento. Tuttavia mentre approfondivo le mie conoscenze attraverso di essi, ho iniziato a coglierne limiti e condizionamenti ed è stata questa la molla che mi ha convinto ad andare a ricercare le origini delle tradizioni e della cucina, nonché delle materie prime che mi sarei trovato ad utilizzare. Il fatto – ha concluso Paolo Reggiani – che oggi se ne parli come un valore aggiunto imprescindibile per la qualità dei prodotti e per il contesto di riferimento, mi conferma che con quell’intuizione ho intrapreso la strada giusta”.

Uomini, storie, prodotti del territorio che grazie alla loro fama rendono Modena un territorio intriso di eccellenze, con tutto il buono e il bello di questa parte di Emilia concentrato in una realtà unica nel suo genere quale è Piacere Modena, brand territoriale che da oltre dieci anni opera riunendo sotto un unico cappello tutti gli operatori della filiera del turismo del gusto, dai Consorzi di Tutela dei prodotti DOP e IGP modenesi, al Consorzio Modena a Tavola e Modenatur.

“La ricerca delle radici è il filo conduttore di questa edizione di Gusti.a.Mo21 – ha spiegato il Presidente di Piacere Modena Enrico Corsini – ed è questa la motivazione che ci ha spinto a raccontare e farsi raccontare oggi dalla voce di tre narratori d’eccezione il lato meno conosciuto del nostro patrimonio. Non tanto quello economico, comunque interessante con oltre 680 milioni di euro di valore alla produzione che permettono a Modena di far parte stabilmente della Top 5 tra le provincie italiane col maggior valore complessivo nella produzione Food. Ma quello emozionale e valoriale, fatto di persone, volti, mani che lavorano, cuori che battono per una passione tramandata nelle famiglie di generazione in generazione; elementi che né il tempo né lo spazio potranno mai scalfire”.

Insieme a Corsini, sono intervenuti per un saluto istituzionale al talk show moderato dalla giornalista Rai Camilla Nata, altresì l’Assessore del Comune di Modena al Turismo e promozione della Città Ludovica Carla Ferrari ed il Sindaco di Castelvetro di Modena Fabio Franceschini, mentre a concludere l’incontro è stato l’Assessore regionale all’Agricoltura, Agroalimentare, Caccia e Pesca Regione Emilia Romagna Alessio Mammi, che si è detto onorato di poter presenziare a Gusti.A.Mo21, nella terra di tante produzioni DOP e IGP che ogni giorno valorizzano il cibo di qualità in tutto il mondo. “L’Emilia-Romagna – ha affermato – è la regione con più prodotti a denominazione d’origine di tutto il continente europeo. Un record che non è solo numerico ma ci dice con chiarezza il valore identitario ed economico che ha per noi il cibo di qualità. Oggi che il mondo è in ripartenza, l’Emilia- Romagna sta manifestando in maniera forte la propria vocazione all’export, grazie a una produzione di DOP e IGP sul territorio che vale più di 3 miliardi di euro. La Regione sta facendo la propria parte attraverso progetti e sostegno alla promozione verso l’Europa e i Paesi Terzi. In questi ultimi due anni – ha concluso – abbiamo finanziato oltre 2milioni e 500mila euro progetti per il riconoscimento e la promozione delle denominazioni d’origine nella provincia di Modena”.

Intanto Gusti.a.Mo21 continua anche domenica 10 ottobre, con gli eventi di gusto che si spostano nelle aziende di produzione dei prodotti DOP e IGP di Modena. Dove, per l’occasione, tornano ad aprirsi le porte al pubblico per mostrare e raccontare come nascono predette eccellenze. I programmi, con gli itinerari e il materiale informativo utile per le visite nelle aziende, sono disponibili sui siti www.gustiamodena.it e www.visitmodena.it.

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