Dal Consiglio Comunale / Il Covid ha sospeso il progetto mensa all’ex cinema Cavour

 Dal Consiglio Comunale / Il Covid ha sospeso il progetto mensa all’ex cinema Cavour

IL COVID HA SOSPESO IL PROGETTO MENSA ALL’ EX CINEMA CAVOUR

L’assessora Vandelli ha risposto all’interrogazione del consigliere Stella (Sinistra per Modena): “Cantiere bloccato per ritrovamenti, poi pandemia e nuove prospettive per Auxilium”

La Fondazione Auxilium sta valutando se mantenere l’investimento per la riqualificazione dell’ex cinema Cavour dove era prevista la realizzazione di una mensa sociale. Il cantiere, infatti, si è inizialmente bloccato a causa di un ritrovamento di ossa umane per poi essere sospeso con il sopraggiungere della pandemia. L’emergenza sanitaria, inoltre, ha portato anche un aumento di richieste d’aiuto da parte delle famiglie e ha colpito pesantemente i settori della ristorazione e dell’accoglienza, portando la Fondazione Auxilium ad aprire una riflessione sulle proprie prospettive.

Lo ha comunicato l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 16 dicembre rispondendo all’interrogazione di Sinistra per Modena, illustrata dal consigliere Vincenzo Walter Stella, sui lavori di ristrutturazione dell’ex cinema Cavour e sull’avvio dell’attività della mensa dei poveri. Il consigliere ha chiesto un aggiornamento sullo stato dell’arte dei lavori di riqualificazione dell’ex cinema Cavour, di conoscere le ragioni per le quali a oggi non sono ancora conclusi e di sapere per quando è prevista l’ultimazione e l’inaugurazione del Refettorio Geminiano.

L’assessora ha spiegato che la Fondazione Auxilium, ex Opera diocesana assistenza, opera nell’ambito dell’accoglienza, avendo come prioritaria la mission di assistenza ai più fragili. Nel 2016 ha sottoscritto con la proprietaria Chiesa Santa Maria degli Angeli detta del Paradisino un contratto di comodato, in corso di scadenza il prossimo novembre, per la gestione dell’ex cinema Cavour, per il quale ha presentato in Comune un progetto per realizzare la cosiddetta mensa dei poveri.

“Quando erano in corso di progettazione – ha affermato Vandelli – i locali sono stati occupati dal collettivo Guernica tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018, per esserne poi sgomberati nella primavera 2018. L’inizio dei lavori effettivo è stato dato a novembre 2018 e nel mese di giugno 2019, a verifiche in corso, la procura della Repubblica ha sequestrato temporaneamente il cantiere a causa del ritrovamento di ossa umane, fatto che ha determinato un fermo del cantiere. Mentre si valutava la fattibilità di una ripresa dei lavori è intervenuta la pandemia che ha determinato l’assorbimento di ulteriori consistenti risorse finanziarie per la domanda crescente di aiuto da parte di tantissime famiglie e un calo di entrate per la Fondazione, come per tutte le attività di ristorazione e accoglienza, colpite più di altri settori dagli eventi pandemici. In questo quadro – ha continuato – la Fondazione sta quindi facendo approfondimenti circa il proseguire, sospendere o bloccare ogni investimento e impiego di risorse che non sia funzionale alla continuazione della propria attività di assistenza con le strutture già esistenti. A quanto è dato conoscere, rispetto all’ex cinema Cavour, non sono state assunte determinazioni; va sicuramente compreso che sino a quando questa situazione non troverà soluzione, è difficile fare scelte di riorientamento del patrimonio”.

L’assessora ha poi sottolineato come la Fondazione Auxilium stia individuando opportunità coerenti con la propria vocazione, che non comportino impiego di risorse finanziarie. A esempio, è in corso un’iniziativa congiunta, tra Auxilium e Città dei ragazzi di Modena, per la realizzazione all’interno del complesso della Cdr di una mensa selfservice in grado di ampliare l’offerta di ristorazione e aggregazione.

Nella replica, il consigliere Stella ha ringraziato l’assessora per la risposta dichiarandosi soddisfatto: “Capisco le effettive ragioni che hanno causato il rallentamento dei lavori – ha affermato – però è comunque un peccato il fatto che un cantiere di questo genere, già partito, si sia stoppato: da come era stato presentato alla cittadinanza, era un’iniziativa lodevole che si abbinava alla riqualificazione e alla valorizzazione di un ‘contenitore’ che rischia di essere degradato. Il nostro auspicio – ha aggiunto – è che il progetto su questo ex cinema riparta e che la struttura possa essere rimessa nella disponibilità della città offrendo, al tempo stesso, una funzione sociale per Modena”.

“INFORMAZIONE E VERIFICHE PER LO SPORT IN SICUREZZA”

L’assessore Baracchi ha risposto all’interrogazione di Trianni (Sinistra per Modena): “Confronto continuo con le società per condividere i protocolli sanitari”

Il Comune di Modena sta collaborando con le società sportive impegnate nell’applicazione delle diverse disposizioni previste con l’emergenza sanitaria con l’obiettivo di continuare a garantire la pratica dello sport a tutti i livelli. In particolare, ci si confronta sulle misure diramate dal Dipartimento dello Sport e sulle indicazioni della Regione per lo svolgimento dello sport in sicurezza, oltre alla verifica del rispetto dei protocolli negli impianti comunali gestiti da associazioni e società sportive, “in un percorso di collaborazione e condivisione, che coinvolge il Tavolo sport”. Lo ha sottolineato l’assessora allo Sport Grazia Baracchi rispondendo, nella seduta di giovedì 16 dicembre del Consiglio comunale di Modena, all’interrogazione di Federico Trianni (Sinistra per Modena) incentrata sui protocolli a tutela della salute e dell’attività sportiva. Prendendo spunto da un fatto di cronaca, alcune positività all’interno di diverse squadre di calcio “che hanno portato a procedure di quarantena preventiva per decine di bambini”, l’interrogazione chiedeva informazioni sui rapporti tra Ausl, federazioni e società sulle modalità “di monitoraggio dei contagi in ambito sportivo”. Domandava, inoltre, quali siano le iniziative di informazione e sostegno alle società sui corretti comportamenti anti-Covid.

Nella risposta, l’assessora Baracchi ha esordito illustrando il contesto di regole in continua evoluzione cui si svolgono le attività sportive: i protocolli, oggi aggiornati all’introduzione del Green pass, sono diversificati anche a seconda delle varie discipline ma condividono l’attenzione sulla necessità di limitare la trasmissione del virus, a partire dai luoghi comuni dove si può diffondere più velocemente, come gli spogliatoi. Fondamentali sono quindi le azioni di prevenzione predisposte dalla società, anche col supporto dell’Amministrazione comunale: “Per questo motivo – ha sottolineato l’assessora – le convenzioni di gestione delle strutture, rinnovate nei contenuti e sottoscritte a fine agosto a seguito del bando comunale di assegnazione degli impianti, hanno visto un rafforzamento delle attività di pulizia e sanificazione, delle modalità di accesso alle strutture e del mantenimento di registri sugli accessi”.

Se all’interno di una squadra viene poi riscontrata una positività al Coronavirus “la società sportiva deve informare l’Ausl – ha spiegato Baracchi – che avvia l’indagine epidemiologica volta ad accertare la presenza di contatti stretti del contagiato, disponendo anche eventuali misure di quarantena per limitare il rischio di focolai”. Questo iter è stato seguito, per esempio, nel caso al centro dell’interrogazione, l’unico avvenuto in città dei 14 episodi registrati in provincia alla data del 29 ottobre. In quell’occasione la segnalazione della società, una squadra di calcio giovanile, all’Ausl aveva permesso di individuare, rispettando il protocollo d’accertamento “che si segue anche per il resto della popolazione”, 14 contatti stretti dell’atleta contagiato, tre contatti non rilevanti e tre allenatori. “La collaborazione di dirigenti e tecnici – ha aggiunto l’assessora – aveva consentito di risalire a tutti i contatti e pertanto era stato possibile offrire a tutti il tampone molecolare”. Non erano emersi altri casi di positività oltre a quello oggetto della segnalazione.

In replica, il consigliere Trianni, dichiarandosi “soddisfatto” per la risposta, ha sottolineato l’importanza che “le regole di sicurezza sanitaria per le società sportive siano stabilizzate”. Il consigliere ha messo inoltre l’accento sulla necessità “che, in un contesto di continuo aggiornamento delle normative, queste realtà attive sul territorio abbiano punti di riferimento con cui dialogare, compreso l’assessorato allo Sport del Comune”.

SPORT, ASSEGNATI 150MILA EURO ALLE SOCIETÀ COLPITE DAL COVID

Contributi per 25 realtà che propongono attività sportive di base e amatoriali. L’assessore Baracchi: “Sostegno a realtà che rappresentano anche un presidio di socialità”

Venticinque società e associazioni sportive modenesi riceveranno i contributi straordinari del bando del Comune di Modena che ha messo a disposizione un totale di 150mila euro per le società “colpite” dal Covid. Lo prevede la graduatoria dell’avviso pubblico delle scorse settimane per la concessione dei fondi ai soggetti che gestiscono strutture sportive – ricreative in aree in diritto di superficie o in concessione patrimoniale nel territorio comunale e che, appunto in seguito agli effetti del Coronavirus, hanno vista sospesa o ridotta la propria attività legata all’offerta sportiva di base e amatoriale per la comunità.

“L’emergenza sanitaria ha purtroppo colpito pesantemente lo sport – afferma l’assessora allo Sport, Grazia Baracchi – e quindi per il Comune è fondamentale sostenere le realtà attive sul territorio, come stiamo continuando a fare in questi mesi con diversi azioni, con la consapevolezza che il tema dello sport è e deve restare centrale nella vita delle persone”. Questi spazi, continua l’assessora, “sono luoghi storici, alimentati con l’indispensabile contributo del volontariato, e l’Amministrazione si impegna affinché rimangano a disposizione dei cittadini non solo per l’attività sportiva e ricreativa che possono offrire, ma anche perché rappresentano un presidio di socialità per i modenesi di tutte le età, dai bambini agli anziani”.

Nel bando, in particolare, si ricordavano che le limitazioni e le sospensione delle attività sportivo “hanno penalizzato fortemente non solo lo sport professionistico ma anche quello amatoriale e di base” praticato in maggior parte dalle associazioni di promozione sportiva e associazioni sportive dilettantistiche, con “significative ricadute in termini di disagio economico per le stesse società” visto che in pratica “nell’intero primo semestre del 2021 non sono state consentite attività sportive non agonistiche in impianti al chiuso”. In questo contesto si è sviluppata quindi la proposta di contributo straordinario, “in funzione dell’attività di pubblico interesse svolta da queste società sportive a favore della collettività”, sottolinea il bando, e potevano chiedere sostegno quelle realtà, iscritte all’Albo comunale delle forme associative, in grado di dimostrare mancati introiti nel trimestre marzo-maggio 2021 rispetto allo stesso periodo del 2019. Il contributo a fondo perduto poteva ammontare fino al 30 per cento della differenza economica risultante dal confronto tra i due periodi.

Entrando nel dettaglio delle erogazioni, è stato assegnato un contributo di 15mila euro a Polivalente 87 e Gino Pini, Polisportiva Modena est, Circolo Polisportiva Sacca e Circolo Polisportiva Saliceta San Giuliano; di 10.500 euro alla Villa d’oro; di 9mila euro a Polisportiva Morane e Il Torrazzo; di 7.500 euro a Polisportiva Madonnina e Polisportiva Alfeo Corassori; di 6.400 euro alla Polisportiva Forese nord; di 6mila euro alla Polisportiva Gino Nasi; di 4.600 euro alla Polivalente San Damaso; di 4.400 euro alla Bocciofila Modenese; di 3.700 euro alla Equiriders; di 3.400 euro alla Fratellanza 1874; di 3.100 euro alla Polisportiva San Faustino circolo Arci; di 2.500 euro al Circolo ricreativo Usl 16; di 2mila euro al Geesink team; di 1.700 euro al Circolo Sirenella; di 1.600 euro a Old Invicta e Circolo ricreativo culturale di Villanova; di 1.500 euro a Polisportiva San Donnino, Bocciofila Treolmese e Polisportiva Virtus Modena; di mille euro alla Polisportiva Baggiovara.

OK A PERMESSO DI COSTRUIRE CONVENZIONATO A COGNENTO

Il Consiglio ha approvato la delibera per la realizzazione di un edificio bifamiliare con un aumento di capacità edificatoria di 90 metri quadrati trasferiti da altro lotto

Il Consiglio comunale ha dato il via libera al permesso di costruire convenzionato presentato dalla società Bertani srl per la realizzazione di un edificio bifamiliare con un aumento di capacità edificatoria di 90 metri quadrati in un lotto privato in via Guareschi nel comparto Peep di Cognento.

Nella seduta di giovedì 16 dicembre, la delibera illustrata dall’assessora Anna Maria Vandelli è stata approvata con il voto favorevole di Pd, Sinistra per Modena, Modena civica, Verdi, con l’astensione di Lega Modena, FI, Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia e Modena sociale, e il voto contrario del M5s.

“La delibera, molto attesa dal privato – ha spiegato l’assessora Vandelli – di fatto aumenta di 90 metri quadrati la capacità edificatoria del lotto trasferendo tale quota dal lotto 15, di proprietà dell’Immobiliare Clelia srl, al lotto 20, recentemente venduto da quest’ultima alla società Bertani. Con l’attuale strumento urbanistico, infatti, per portare capacità edificatoria in un lotto occorre procedere con variante ai Piani urbanistici o con strumenti di semplificazione come, appunto, i permessi di costruire convenzionati”.

A fronte del permesso di costruire convenzionato, che sarà siglato dal Comune e da entrambi i soggetti, l’Immobiliare Clelia srl provvederà alla cessione gratuita delle opere di urbanizzazione connesse all’intervento già realizzate.

Giovanni Bertoldi di Lega Modena ha espresso “riserve nei confronti di una delibera in cui vengono ampliate due ville con piscine sottraendo con questa superficie spazio ad abitazioni popolari in area Peep. Mi asterrò, secondo me è scelta un po’ discutibile”.

Nella replica, l’assessora Vandelli ha ribadito che “quella oggetto di delibera è la parte privata del comparto di Cognento, dove non vigono le regole dell’edilizia Peep”.

BILANCIO, RATIFICATA DAL CONSIGLIO LA DECIMA VARIAZIONE

Era stata approvata dalla Giunta per recepire maggiori entrate e prevedere spese a carattere d’urgenza. Anche 440 mila euro per il fondo rischi neve

In vista di possibili eventi atmosferici particolarmente intensi, il Comune di Modena prevede un aumento di 440 mila euro del fondo rischi neve e spargimento di sale applicando una quota dell’avanzo 2020 accantonato. È uno dei provvedimenti previsti con la decima variazione di bilancio ratificata dal Consiglio comunale giovedì 16 dicembre. La manovra finanziaria, fuori tempo massimo per le normali variazioni di bilancio, possibili solo fino alla fine di novembre, era stata approvata nei giorni scorsi dalla giunta per recepire maggiori entrate e maggiori spese a carattere d’urgenza che non era stato possibile inserire nella nona variazione approvata dal Consiglio lo scorso mese.

La delibera, presentata dall’assessore al Bilancio Gianpietro Cavazza, è stata approvata dal Consiglio comunale con il voto della maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Europa verde – Verdi e Modena civica) e l’astensione delle opposizioni: Movimento 5 stelle, Lega Modena, Forza Italia, Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia e Modena sociale. La variazione riguarda, per il 2021, 864 mila euro di maggiori spese correnti e due milioni e 437 mila euro in conto capitale.

Tra le spese correnti sono stati recepiti fondi a destinazione vincolata: contributi statali e regionali per i servizi educativi (anche 40 mila euro per un progetto sul contrasto alla violenza di genere) contributi della Regione per il polo bibliotecario (106 mila euro per il 2021 e 35 mila per il 2022), risorse regionali per l’emergenza abitativa come 293 mila euro per il fondo inquilini morosi incolpevoli e 60 mila euro per l’accesso alle abitazioni in locazione. Con uno storno, quindi, sono stati destinati di nuovo al sostegno delle famiglie in difficoltà i 692 mila euro che con la quinta variazione di bilancio erano stati assegnati all’emergenza abitativa.

In conto capitale, invece, sono stati stanziati 180 mila euro per concorrere al cofinanziamento di un progetto per la videosorveglianza nell’area Est di Modena: è stato chiesto al Ministero un contributo di 270 mila euro. Altri 440 mila euro sono stati destinati al completamento del nuovo Teatro delle Passioni (il primo stralcio della riqualificazione dell’ex Enel nel comparto Amcm) per fare fronte ai maggiori prezzi definiti per le opere conclusive dell’intervento.

Sempre in conto capitale è stata prevista una modifica al Piano alienazioni, che verrà adeguato nel 2022, per consentire l’adozione del protocollo d’intesa con l’Azienda Usl per la costruzione a Baggiovara dell’Ospedale di comunità che verrà realizzato nell’area dell’ex campo di calcio Dugoni concessa in diritto di superficie dal Comune.

ALLOGGI UNIVERSITARI, SI VALUTANO ALTRI EDIFICI IN CENTRO

Quasi pronti 46 alloggi a R-Nord. Modena città universitaria lavora anche su trasporti, sport, servizi, spazi per la didattica. Bortolamasi risponde a interrogazione di Venturelli (Pd)

“Dopo la firma dell’accordo tra Comune e Unimore per la realizzazione di uno studentato negli edifici Bonacorsa e San Barnaba, sono in corso valutazioni per riutilizzare a fini universitari altri immobili del centro, già sede di istituti ma al momento inutilizzati, come quelli in zona via Sgarzeria o ex sedi del Ministero della Difesa, quali Sant’Eufemia e le caserme Fanti e Garibaldi; mentre sono in fase di ultimazione 46 nuovi alloggi destinati a studenti universitari al comparto R-Nord. Più in generale, quello della Città universitaria è un processo in corso che si sviluppa negli anni, una scelta assunta dall’amministrazione, inserita nel Pug e nel Pums, per attrarre ragazzi che vogliono costruirsi un percorso di studio e poi di lavoro, quindi di vita, a Modena”.

Lo ha affermato l’assessore a Cultura e Città universitaria Andrea Bortolamasi durante il Consiglio comunale di giovedì 16 dicembre rispondendo a un’interrogazione del Pd sull’accoglienza degli studenti fuori sede, illustrata da Federica Venturelli. L’istanza, a un anno dal rinnovo dell’accordo quadro per Modena città universitaria, chiedeva “se si prevedono collaborazioni con altre istituzioni pubbliche e private al fine di individuare soluzioni per favorire lo sviluppo di Modena città universitaria; cosa è stato fatto e quali sono i risultati conseguiti nei dodici ambiti dell’accordo; se sono stati individuati nuovi spazi per residenze universitarie e se sia stata anche valutata la possibilità di utilizzare uffici adatti per rispondere all’emergenza”.

Ribadendo che “l’idea stessa di città che troverà esemplificazione nel prossimo Pug vede nella città universitaria uno dei suoi assi di sviluppo”, Bortolamasi ha sottolineato due ulteriori aspetti importanti. “Uno riguarda la cooperazione e la collaborazione continua che prevede anche l’inclusione, in un tavolo tecnico, dei rappresentanti degli studenti: quindi – ha precisato – il confronto è condiviso non solo con l’Ateneo, ma anche con gli studenti. Un ulteriore aspetto significativo è che, al di là di scelte di natura strutturale (nuovi spazi per abitare e per la didattica), abbiamo mantenuto un focus sulla parte ‘software’ come avviene, per esempio, attraverso l’azione dell’Osservatorio congiunto sulle politiche pubbliche, che intende assicurare lo scambio di reciproche competenze per insistere sulla visione di crescita della città universitaria nel contesto dell’accordo”.

L’assessore ha passato quindi in rassegna ogni ambito dell’accordo. Innanzitutto, dopo i “luoghi dell’abitare”, rispetto ai quali, oltre a quanto affermato, auspica che nei prossimi mesi si possano individuare nuovi spazi, anche i “luoghi dello studio” che vedono il Comune collaborare con l’Ateneo per agevolare la riqualificazione del patrimonio esistente, migliorare la qualità e l’efficienza delle strutture per didattica, ricerca e servizi; mentre è già stato definito il protocollo d’intesa tra Comune e Unimore per la concessione in comodato d’uso gratuito dell’auditorium Beccaria in via Razzaboni.

Per quanto riguarda “i luoghi della cultura”, l’assessore ha evidenziato come Comune e Ateneo siano impegnati a collaborare con la Fondazione di Modena per la realizzazione del Polo culturale S. Agostino che dovrà “coniugare innovazione e valorizzazione dei giacimenti culturali della città, anche attraverso la ridefinizione di funzioni e strutture universitarie da collocarvi. Analogo impegno è riservato allo sviluppo del Polo della creatività all’ex Amcm”, ha sottolineato citando inoltre “l’attività del Laboratorio aperto e gli spazi dedicati alla didattica, come il progetto Clap, programma di innovazione nel settore delle industrie culturali e creative, nato dalla collaborazione tra Centro Interdipartimentale di Digital Humanities, Laboratorio aperto e Comune”.

Ha quindi ricordato l’impegno dell’amministrazione comunale per integrare l’offerta sportiva anche nei parchi cittadini con nuovi poli (percorsi fitness, campi da calcio, aree per la corsa); l’istituzione del Tavolo tecnico sui trasporti con particolare attenzione a strategie di mobilità sostenibile, trasporti integrati regionali e collegamenti alle sedi Unimore; il progetto sull’offerta formativa e orientamento che ha visto, tra l’altro, l’attivazione di diversi tirocini in Comune e, per l’ambito comunicazione e informazione, la realizzazione, con il coinvolgimento degli studenti, del nuovo portale ‘Modena città universitaria’ prossimamente on line.

Dopo la trasformazione in interpellanza, per Fratelli d’Italia–Popolo della famiglia, Elisa Rossini ha richiamato l’amministrazione a “maggiore concretezza sul tema degli alloggi: al di là dei tavoli tecnici, rimane il problema della disponibilità di appartamenti per gli studenti, soprattutto per i fuori sede” e ha ribadito perplessità sulla scelta di destinare alloggi dell’R-Nord che non ritiene “un luogo ospitale per i giovani, meglio sarebbe stato risolvere prima i problemi dell’immobile”.

Per Alberto Bignardi (Pd) si tratta invece di una “scelta che contribuirà a migliorare l’area: i giovani ‘vivono’ i luoghi”, ha detto spiegando anche un nuovo fenomeno che si sta verificando in città: “A causa delle scarsità di alloggi in affitto, le famiglie più abbienti degli studenti fuori sede procedono all’acquisto; questo comporta costi molto alti, non alla portata di tutti, per accedere alla città”. In sede di replica, la consigliera Venturelli ha giudicato “positivo” il percorso intrapreso, a partire dall’attenzione al tema degli alloggi: “su cui tutti devono fare la propria parte, anche i privati, perché la mancanza di appartamenti disincentiva i giovani a scegliere Modena. Altri punti importanti del progetto Città universitaria – ha affermato – sono quelli che riguardano “le azioni in corso sui luoghi della cultura, sugli spazi per l’aggregazione e per lo sport, e a favore dei trasporti”.

Altri Articoli che potrebbero interessarti

error: Content is protected !!