Unimore organizza un seminario su Giambattista Vico

Nuovo appuntamento con il XXVI ciclo del “Seminario permanente di Teoria del diritto e Filosofia pratica”, coordinato dai Professori Thomas Casadei, Gianluigi Fioriglio, Gianfrancesco Zanetti (che ne è stato il primo ideatore).

Venerdì 6 maggio si discute di Giambattista Vico.

Il XXVI ciclo del “Seminario permanente di Teoria del diritto e Filosofia pratica” prosegue con gli incontri che quest’anno hanno per tema comune la “Tra teoria e prassi del diritto: aspetti dell’“efficacia”, a partire da alcuni classici”.

Il Seminario è organizzato con la collaborazione anche dell’Archivio storico-giuridico “Anselmo Cassani” istituito presso il CRID – Centro di Ricerca Interdipartimentale su Discriminazioni e vulnerabilità (www.crid.unimore.it) di Unimore, diretto dal Prof. Gianfrancesco Zanetti.

Al centro delle riflessioni, condotte a partire da alcuni volumi e scritti recenti, sarà il concetto di efficacia così come è stato elaborato, nel corso della tradizione giusfilosofica, da alcuni classici quali Giambattista Vico, Santi Romano, Carl Schmitt, Lon Fuller, Gustav Radbruch, Jürgen Habermas.

Di “Efficacy in the Italian Tradition: Vico”, si parlerà venerdì 6 maggio 2022, dalle ore 12.15, presso l’Aula G, con la della Prof. Valeria Marzocco (Univ. di Napoli Federico II).

Il confronto si svilupperà a partire da V. Marzocco, Il diritto come fatto. Prime notazioni su Vico e la filosofia giuridica tra Otto e Novecento, in «Diacronìa. Rivista di storia della filosofia del diritto», 1, 2021, pp. 141-162.

Tutti i Seminari si svolgeranno in presenza presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, in via San Geminiano 3 a Modena.

Il Comitato scientifico del “Seminario permanente di Teoria del diritto e Filosofia pratica” è composto dal Prof. Thomas Casadei, dal Prof. Gianluigi Fioriglio e dal Prof. Gianfrancesco Zanetti. Il coordinamento scientifico-organizzativo è a cura della Dott.ssa Benedetta Rossi. —-

Unimore ha organizzato a Palazzo Dossetti (Reggio Emilia) un’installazione artistica multimediale e multipiattaforma, in occasione di Fotografia Europea – Circuito Off 2022, che sarà aperta al pubblico nei fine settimana del 7-8 maggio e 14-15 maggio

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L’Osservatorio Geofisico e il Comune di Spilamberto insieme per una collaborazione sui temi ambientali. La stazione metereologica presente sul torrione medievale di Spilamberto entra nella rete delle stazioni monitorate da Unimore.
Il Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” ed il Comune di Spilamberto hanno stipulato un protocollo di intesa per sviluppare forme di collaborazione sui temi dell’ambiente, del territorio e dello sviluppo sostenibile.

La collaborazione nasce in seguito al sostegno offerto dal Comune di Spilamberto al progetto Fondo Ateneo per la Ricerca (FAR) UNIMORE “Valutazione dei possibili effetti della radiazione solare UV sulla trasmissione del virus SARS-CoV-2” che coinvolge ricercatori e ricercatrici del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” e del centro CREAGEN del Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuroscienze ed è coordinato dal Prof. Sergio Teggi. Questo progetto, cofinanziato dalla Fondazione di Modena, focalizza l’attenzione sul ruolo giocato dalla radiazione UV come fattore limitante per la diffusione del virus, in combinazione con altre variabili meteorologiche come, per esempio, temperatura, umidità e quantità di precipitazione.
“Sappiamo che diffusione del Coronavirus – sottolinea il Prof. Marco Vinceti del Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuroscienze di Unimore – dipende essenzialmente da tre fattori: l’ospite (uomo, fattori fisiologici) che sviluppa l’infezione e può diffondere il virus, le sue modificazioni nel tempo e le condizioni ambientali nelle quali il virus si diffonde. Informazioni specifiche sui fattori che aumentano la diffusione del virus possono essere preziose per i soggetti che si occupano della prevenzione e del controllo dell’epidemia”.

Il Comune di Spilamberto, con la sua stazione meteorologica sita sopra al Torrione medioevale ha dato la sua disponibilità ad inserire questo importante punto di monitoraggio nella rete delle stazioni dell’Osservatorio Geofisico di Modena, istituzione di Unimore che detiene una delle serie di misure meteorologiche più lunghe ed ininterrotte d’Italia.

“La caratterizzazione della meteorologia e della climatologia – dichiara il Prof. Sergio Teggi, Responsabile dell’Osservatorio Geofisico di Modena – è fondamentale in molti studi ambientali e sanitari. In questo ambito, nonostante il notevole progresso tecnologico dei prodotti forniti dai modelli di assimilazione e di previsione e delle immagini satellitari, i dati misurati dalle stazioni meteorologiche rimangono l’informazione di miglior qualità. È per questo motivo che L’Osservatorio Geofisico di Modena ha come attività principale la misura dati meteorologici presso diverse stazioni dell’Ateneo e raccoglie le osservazioni di altre stazioni, come quella del comune di Spilamberto, ritenendole di notevole valore”.

“La radiazione UV dovuta all’irraggiamento solare, ed in particolare frazione UV-B che riesce a raggiungere il suolo – commentano Sofia Costanzini, Francesca Despini e Luca Lombroso, dell’Osservatorio Geofisico UNIMORE -, può avere importanti effetti germicidi. Tuttavia, questo parametro non è così frequentemente misurato, da un lato a causa delle esigenze di strumentazione specifica e, dall’altra, a causa del limitato interesse dell’effetto dell’UV, come soglia dell’eritema, alle nostre latitudini. Di conseguenza il dato dell’UV di Spilamberto è per noi molto prezioso, ed andrà ad affiancarsi ai dati raccolti dalle nostre stazioni”.

La convenzione vuole andare a perseguire una politica sistematica di collaborazione tra il mondo accademico e le istituzioni pubbliche, al fine di raccordare le attività formative con le esigenze del territorio.

“Come Comune di Spilamberto – spiega il Sindaco di Spilamberto Umberto Costantini – siamo felici di poter dar vita a questa intesa. Oggi come in passato è importante dare fiducia alla scienza, l’Università di Modena è un ricco tesoro per il nostro territorio ed è naturale per noi collaborare insieme. Quando abbiamo installato la nostra stazione metereologica lo abbiamo fatto per poter capire meglio la realtà che ci circonda monitorando i fenomeni meteorologici. Oggi stiamo facendo un passo avanti. Sono grato all’Università che metterà a frutto con competenza la strumentazione della nostra comunità”.

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