Al Mercato Albinelli scoperta la fontana restaurata

Concluso l’intervento sul manufatto in materiale lapideo al centro del mercato coperto. Si prosegue con il restauro conservativo dei banchi dell’ex pescheria

Ha ripreso a vegliare sul Mercato Albinelli la “Fanciulla con canestro di fiori”, opera in bronzo dello scultore Giuseppe Graziosi, sopra la fontana in materiale lapideo al centro della struttura coperta, che nell’ultimo mese e mezzo è stata interessata da lavori di restauro.

Questa mattina, giovedì 22 settembre, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, la soprintendente all’Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara Alessandra Quarto, gli assessori ai Lavori pubblici Andrea Bosi e alle Politiche economiche Ludovica Carla Ferrari, insieme alla restauratrice Silvia Tedone di Artemusa e di tecnici comunali, hanno assistito alla scopertura della fontana restaurata ora restituita ai modenesi. La statua, che raffigura appunto una fanciulla con un cesto ricolmo di frutta nel braccio destro e un mazzolino di spighe nella mano sinistra, è ora di nuovo visibile sul basamento al centro della fontana, una vasca di forma quadrilobata, anch’essa disegnata da Graziosi e oggetto del restauro conservativo.

L’intervento, per un valore complessivo di 60 mila euro, comprende anche il restauro dei banchi dell’ex pescheria, tuttora in corso, che sta procedendo per blocchi in modo da creare il minor disagio possibile alle attività e arriverà a conclusione intorno a metà ottobre.

I lavori sono stati resi necessari per la presenza di depositi superficiali, di stuccature incongrue e lacune di piccole entità, di alterazioni cromatiche dovute all’assorbimento di sostanze come terra e polvere, oltre a incrostazioni calcaree dovute alla permanenza dell’acqua e a macchie ferrose formatesi per effetto del contatto con monete. Con l’intervento, in particolare, si riportano le componenti allo stato originario con la pulitura, il trattamento biocida, la risarcitura delle microlesioni e il restauro della fontana al centro del mercato, della statua presente in sommità, degli storici banchi del pesce (le tre vasche centrali un tempo utilizzati per la vendita del pesce), dei supporti e della pavimentazione su cui alloggiano.

Durante le lavorazioni, un monitor posizionato sulla recinzione dell’area di lavoro della fontana ha consentito ai frequentatori e ai lavoratori del mercato di “partecipare” al restauro seguendo le immagini delle diverse fasi di lavorazione che giorno per giorno sono state caricate sullo schermo. Ora sarà spostato nell’area dell’ex pescheria dove proseguono le attività, per consentire la condivisione dell’attività di restauro con l’obiettivo di sensibilizzare e includere chi vive il mercato nel recupero dei beni.

COME È AVVENUTO IL RESTAURO CONSERVATIVO

Per la fontana in travertino romano utilizzato lo stesso materiale impiegato per la Fontana di Trevi. Rimosse resine e incrostazioni di calcare sul manufatto e sui banchi del pesce

È a base di polvere di travertino romano il materiale utilizzato per restaurare la fontana al centro del Mercato Albinelli, lo stesso utilizzato per la Fontana di Trevi e per la Fontana della Barcaccia in piazza di Spagna a Roma.

A garanzia di un restauro coerente con il manufatto esistente, infatti, i restauratori, qualificati per intervenire sulle superfici lapidee, hanno scelto questo materiale di nicchia, utilizzato solo per i restauri scientifico-conservativi più elevati, estremamente compatibile in quanto costituito dalla polvere dello stesso marmo di cui è fatta la fontana, appunto il travertino romano. E, per garantire uniformità di colore al manufatto, che in alcuni punti risultava con sfumature grigiastre o marroncine, laddove necessario è stato miscelato con pigmenti puri.

In particolare, se la statua in bronzo collocata sulla fontana che ritrae la “Fanciulla con canestro di fiori”, non presentava degradi significativi ed è stata oggetto di una pulitura superficiale dallo sporco, il manufatto lapideo, così come i banchi del pesce, sono stati oggetto di un restauro avvenuto in più fasi operative. Tutti gli elementi sono stati interessati da lavori di pulitura, con l’eliminazione di depositi attraverso impacchi con prodotti ad adeguata diluizione, l’utilizzo di spazzolini specifici, bisturi, spugne, e spruzzatori manuali, con l’ausilio di getto di vapore a caldo, ripetuti più volte dove lo sporco era più ostinato. È stato inoltre effettuato un trattamento biocida contro funghi, batteri e alghe. I lavori hanno riguardato poi il consolidamento localizzato di eventuali frammenti distaccati o pericolanti e la verifica della stabilità strutturale degli elementi, oltre al risanamento delle lacune e alla stuccatura di fessurazioni, lesioni e fughe. È infine stato steso un prodotto protettivo. Gli elementi metallici incongrui sono stati rimossi, mentre quelli da mantenere sono stati restaurati e ricollocati nelle sedi originarie.

La fontana, in particolare, aveva problematiche legate al catino della vasca, dove erano presenti resine utilizzate in interventi precedenti per evitare la fuoriuscita di acqua che si erano alterate e cristallizzate sulla superficie porosa del marmo travertino. Dopo la rimozione, all’interno delle vasche, attraverso i getti di vapore, è stato applicato un prodotto che crea una barriera idrorepellente ma allo stesso tempo traspirante.

La pulizia dei banchi dell’ex pescheria ha invece riguardato soprattutto la rimozione degli strati calcarei frutto dell’utilizzo quotidiano del ghiaccio necessario per conservare il pesce. In questo caso, l’intervento ha previsto l’utilizzo di compresse di carta con idonei solventi e la rimozione meccanica con getti di vapore: operazioni ripetute più volte per rimuovere le incrostazioni senza danneggiare il manufatto originale. I banchi sono successivamente stati oggetto di stuccature, con materiale a base di polvere di marmo anch’esso miscelato con pigmenti puri, e di un monitoraggio strutturale in quanto alcune vasche risultavano instabili.

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