‘Leggere Lolita a Teheran’ nella giornata della donna

 ‘Leggere Lolita a Teheran’ nella giornata della donna

‘My Stealthy Freedom’ was created in Tehran, Iran and reflects on the forced wearing of the hijab which -for the majority of Iranian women- is the much hated symbol of oppression. Additionally, I wished to break through the stereotype image that many Westerners have of Iran, to create a series that can build a bridge, to connect, so that we can all recognize each other across cultures. Every day, Iranians, especially the women, defy the regime courageously by small acts of defiance. By wearing the hijab too low, the colors too bright, the pants too tight or the manteaux too short. Together these constant acts of bravery are affecting change, slowly but visibly evolving. The regime on the other hand responds to these small acts of rebellion with regular crack-downs – when women are arrested and harassed – and by creating new laws, like the recent ban for women to ride a bicycle. This project came together with amazing and brave women offering to work with me. With the windows of my Tehran apartment covered in tinfoil so that the flash would not be visible from the outside, we were safe to create and let creativity flow. The women threw their brightly colored hijabs in the air and I captured this act of defiance. I will never forget the amazing energy of our time together! Below you’ll find a few reflections of their feelings: “As a girl, I did not wanted to follow a rule that was forced on me! But I had to, coz if something is not obeyed here, there will be consequences! And I did not wanted to trouble myself or my family in any way! So I followed but that did not made me a believer! From the time I went to school I always heard that we all are brothers & sisters! That we are all equal! But in real life.. well there was no equality! Coz I had to cover up for the men! How is that equal?! How come they didn’t have to cover up for me?!” “Revolution happened Iran before I was born , two years before so when I grew up I thought this is how it must be,

Mercoledì 8 marzo, al Teatro Storchi, il recital dedicato alle donne che combattono per essere libere. L’appuntamento al centro del programma che prosegue per tutto il mese

È ispirato alle donne iraniane che lottano per essere libere, il recital “Leggere Lolita a Teheran” in scena al Teatro Storchi, mercoledì 8 marzo alle 20.30, per celebrare la Giornata internazionale della donna che la città di Modena, con un programma dal titolo “8 marzo tutto l’anno!”, dedica a tutte le donne che ogni giorno combattono per il diritto ad autodeterminarsi. Il programma è proposto dal Comune di Modena e dal Tavolo comunale delle associazioni per le pari opportunità e la non discriminazione, in collaborazione con enti e associazioni femminili, culturali e sportive, e, come di consueto, prosegue per tutto il mese di marzo con performance teatrali e reading, presentazioni di libri, mostre e proiezioni, seminari, incontri e passeggiate culturali.

Il programma per la Giornata della donna è stato presentato questa mattina, mercoledì 1 marzo, in Municipio dall’assessora alle Pari opportunità del Comune di Modena Grazia Baracchi con una conferenza stampa alla quale è intervenuto anche Franco D’Ippolito in rappresentanza di Emilia Romagna Teatro-Ert che cura lo spettacolo al Teatro Storchi.

Come ha sottolineato l’assessora Baracchi, il programma proposto prevede quasi quaranta appuntamenti “costruiti insieme con numerose realtà del territorio, momenti di riflessione e condivisione per rappresentare la grande ricchezza del pensiero femminile in città, collaborare alla creazione di una cultura delle pari opportunità per tutte e per tutti, costruire insieme una città inclusiva”.

Lo scorso settembre Mahsa Amini morì dopo essere stata arrestata a Teheran dalla cosiddetta polizia morale per non aver indossato correttamente il velo. Da allora, le proteste guidate dalle donne, sostenute per la prima volta anche da tanti uomini, soprattutto giovani, hanno infiammato l’Iran. La serata allo Storchi, che riprende la tradizione dello spettacolo a ingresso gratuito su prenotazione fino a esaurimento dei posti, racconta questa nuova “rivoluzione” attraverso il recital, le immagini fotografiche e la musica, le testimonianze di quanto sta accadendo raccolte da Amnesty International. I biglietti, validi per una persona, possono essere ritirati (per due persone al massimo) alla biglietteria del Teatro Storchi, il martedì e il sabato dalle 10 alle 14 e dalle 16.30 alle 19; il mercoledì, giovedì e venerdì dalle 10 alle 14 (informazioni: biglietteria telefonica Teatro Storchi: 059 2136021; www.emiliaromagnateatro.com).

Lo spettacolo, tratto dal romanzo di Azar Nafisi e messo in scena da Ert, è recitato da Cinzia Spanò che darà voce ad alcuni estratti del libro, accompagnata dalle composizioni originali della pianista Roberta Di Mauro e dal coro delle donne di Amigdala; sullo sfondo, le foto di Marinka Masseus, tratte dal progetto “My stealthy freedom Iran”. Il recital si conclude con un momento di approfondimento costituito da testimonianze di donne iraniane lette da donne modenesi, con interventi di Tina Marinari, di Amnesty, e della stessa Cinzia Spanò.

“Leggere Lolita a Teheran” nasce dall’esperienza di Azar Nafisi che, nell’autunno del 1995, fu costretta a lasciare il suo incarico di docente universitaria a causa delle pesanti pressioni della Repubblica Islamica sui contenuti delle lezioni e, in generale, sulla vita privata delle persone, in particolare delle donne. Nafisi rispose aprendo il suo salotto di casa a sette studentesse che ogni settimana si riunivano per parlare di letteratura. Sebbene dalla rivoluzione iraniana siano passati più di quarant’anni, le parole e le vicende del romanzo di Nafisi risuonano vive e attuali, ancora di più oggi, con le proteste in corso in Iran.

Il reading si propone come un ideale prolungamento del salotto di Nafisi, per portare il romanzo oltre la letteratura, in altri spazi e contesti, dai teatri alle scuole, con l’obiettivo di amplificare la voce femminile della resistenza e mettere in connessione donne provenienti da differenti paesi, situazioni ed epoche.

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