Doppio femminicidio a Castelfranco, la Provincia si costituisce parte civile

 Doppio femminicidio a Castelfranco, la Provincia si costituisce parte civile

Si è costituita parte civile, la Provincia di Modena, nell’ambito del femminicidio di Renata Gabriela Trandafir e della figlia Alexandra, avvenuto a Castelfranco Emilia lo scorso 13 giugno 2022 per il quale è attualmente imputato il marito Salvatore Montefusco, formalizzata nel corso dell’udienza che si è svolta questa mattina lunedì 22 maggio al tribunale di Modena.

La Provincia di Modena votato lo scorso 20 luglio in Consiglio provinciale, un ordine del giorno per la costituzione di parte civile e lo scorso 23 novembre aveva partecipato al tavolo dell’Osservatorio modenese sulla violenza contro le donne, nel corso del quale Maurizia Rebecchi, consigliera provinciale delegata al tavolo prefettizio contro la violenza di genere, sottolineava che «anche alla luce dei tragici eventi degli ultimi mesi che hanno riguardato purtroppo donne delle nostre comunità, l’esperienza del Protocollo d’intesa prefettizio per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione ed al contrasto della violenza nei confronti delle donne, evidenzia quanto sia fondamentale continuare a raccogliere e monitorare i dati della violenza di genere considerata nelle sue diverse accezioni: fisica, psicologica, economica e sessuale. Solo tenendo alta l’attenzione e non minimizzando il problema, possiamo sperare che quei numeri, oggi ancora troppo alti, scendano vertiginosamente fino a scomparire per sempre».

Tra le motivazioni che hanno portato la Provincia di Modena alla richiesta di costituzione di parte civile si legge che «La violenza sulle donne intesa come abuso, sopraffazione, limitazione delle libertà personali, disparità di trattamento e sottrazione di opportunità, violazione di diritti, rappresenta una violazione dei diritti fondamentali della persona, ed anche un fenomeno che coinvolge l’intera struttura della società ovvero la vita sociale in tutte le sue articolazioni. Il danno causato dalla violenza di genere comporta anche la lesione del diritto-dovere pubblico spettante alle Istituzioni di garantire l’integrità psicofisica dei propri cittadini e di eliminare ogni ostacolo di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impedisca il pieno sviluppo della persona umana».

PER SALVATORE MONTEFUSCO CHIESTO RINVIO A GIUDIZIO
E’ stato rinviato a giudizio al termine dell’udienza preliminare di oggi Salvatore Montefusco l’imprenditore 71enne in pensione che il 13 giugno dello scorso anno, in via Casona di Sotto, a Castelfranco Emilia uccise a colpi di fucile la moglie Gabriela Trandafir, 47 anni, e la figlia di lei, Renata, di 22, salvando solo il figlio adolescente della coppia. Una tragedia arrivata al culmine di un profondo dissidio nella coppia, con querele e contro querele. La donna voleva separarsi dal marito e proprio quel terribile giorno prima di essere uccise, madre e figlia avevano incontrato l’avvocato per la pratica di seperazione. Montefusco confessò l’omicidio, ma si discute sulla premeditazione, della quale è convinta l’accusa, mentre la difesa, rappresentata dall’avvocato Marco Rossi, ritiene che si sia trattato di un gesto di impulso al culmine dell’ennesima lite tra l’uomo e le due donne. Il giudice Barbara Malvasi ha rinviato a giudizio Montefusco fissando la prima udienza per il 26 ottobre prossimo. Ammessi come parte civile la Casa della donne, la Provincia di Modena, il Comune dei Castelfranco, il figlio minorenne dell’imputato, i fratelli, una sprrela e la madre di Gabriela

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