‘Adesso basta!”, si sciopera anche a Modena

 ‘Adesso basta!”, si sciopera anche a Modena

Le Associazioni Sindacali CGIL, UIL, NURSIND e USB PI hanno proclamato uno sciopero generale nazionale del personale di tutti i Settori pubblici e privati per l’intera giornata del 17 novembre 2023. Saranno garantite le prestazioni essenziali, mentre i servizi programmabili potranno subire riduzioni conseguenti all’adesione allo sciopero.

 

“Adesso Basta!”. Si sciopererà anche a Modena venerdì 17 e venerdì 24 novembre nell’ambito della tornata di scioperi nazionali organizzati da Cgil e Uil contro la legge finanziaria. Uno sciopero che interesserà il 17 novembre i settori pubblici e il 24 i settori privati. “Per alzare i salari, per estendere i diritti e per contrastare una legge di bilancio che non ferma il drammatico impoverimento di lavoratrici, lavoratori pensionate e pensionati e non offre un futuro ai giovani. A sostegno di un’altra politica economica, sociale e contrattuale che non solo è possibile ma necessaria e urgente”, come sostengono i sindacati. Due le manifestazioni previste in entrambe le giornate. Venerdì 17 novembre ci sarà un presidio dalle 10 alle 16 in piazza Grande, mentre il 24 un corteo partirà da piazzale Tien An men e arrivare in piazza Grande per gli interventi dal palco di Nicola Maria Russo, delegate e delegati e terminare alle 11.30 con il comizio conclusivo di Luigi Giove. “Le motivazioni – ha precisato Daniele Dieci, segretario Cgil Modena – sono quelle che portiamo avanti assieme alla Uil da due anni, come il lavoro dignitoso, lotta al fisco, pensioni, giovani, uno stato sociale. Con questa manovra finanziaria il Governo aumenta il precariato, taglia sanità pubblica, scuola, pubblico impiego, sicurezza sul lavoro (sono più di 700 le vittime sul lavoro da inizio anno). Non ci basta lasciar fare all’impresa, vogliamo realizzare un’idea alternativa di società e mettere al centro della vita delle persone”. “Agli ultimi 4 governi – aggiunge Roberto Rinaldi, coordinatore Uil Modena e Reggio Emilia – abbiamo presentato piattaforme unitarie che mettono al centro le persone e il lavoro dignitoso. Abbiamo chiesto di avviare una grande stagione di rinnovi contrattuali sia nel pubblico che nel privato, magari detassando gli aumenti contrattuali, ma non ci è stata fornita la risposta. E così non c’è redistribuzione a favore delle persone che sono in difficoltà”.

 

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