Ok a sviluppo CPC, ma in ex Pro Latte si amplia area verde

Confermato l’ampliamento dell’azienda alla Sacca ma cambiano le esigenze e non è più necessario spostare il centro religioso. Previsti anche 60 alloggi Ers

Nell’area ex Pro Latte nella zona a nord di Modena, completamente bonificata e trasferita in proprietà al Comune, non verrà più realizzato il centro religioso islamico, che rimane nell’attuale collocazione, ma raddoppia la prevista area verde, arrivando fino a 24 mila metri quadri, e si prevede la costruzione di quattro palazzine per circa 60 alloggi di edilizia residenziale sociale per giovani e forze dell’ordine. Le esigenze di ampliamento del comparto industriale produttivo e di servizi dell’azienda Cpc, infatti, si sono modificate non rendendo più necessaria la delocalizzazione dell’edificio religioso. Rimane confermato invece il piano di sviluppo produttivo e occupazionale dal valore di 350 milioni di euro che comprende, per garantirne la sostenibilità, anche gli interventi sulla viabilità della zona a carico dell’azienda (dalla rotatoria tra via delle Suore e strada Sant’Anna fino alla nuova ciclabile), insieme al parcheggio multipiano da 607 posti (circa 140 a piano terra saranno pubblici) e a un edificio a uso turistico ricettivo. E si prevede la cessione completa al Comune degli oltre 31 mila metri quadri dell’area ex Pro Latte.

Lo ha stabilito venerdì 2 febbraio la giunta comunale accogliendo, su proposta dell’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli, che ha presentato il provvedimento in conferenza stampa insieme al sindaco Gian Carlo Muzzarelli, la richiesta di definire un Accordo procedimentale, che modifichi quello del 2022, tra il Comune e i soggetti attuatori: Cpc srl, Mitsubishi Chemical Advanced Materials srl, Innovative Solutions srl.

Con la delibera, appunto, in coerenza con le indicazione del Consiglio comunale e l’impostazione del nuovo Piano urbanistico generale (Pug), si definiscono i contenuti del nuovo Accordo procedimentale prevedendo due percorsi distinti per oggetti, aree d’intervento e fasi temporali: il primo riguarda lo sviluppo e il potenziamento  del complesso produttivo utilizzando la procedura dell’articolo 53 della legge regionale, che dovrà essere approvata dal Consiglio comunale in questa consiliatura, il secondo è relativo all’area della ex Pro Latte con la presentazione, entro il 22 aprile, dell’accordo operativo in risposta all’avviso pubblico di attuazione del Pug: si prevede che, in cambio della de-sigillazione e della cessione completa al Comune (i primi 6 mila metri quadri vengono ceduti già con la procedura dell’articolo 53), si trasferiscano le capacità edificatorie nell’area di via Delle Suore di proprietà di Innovative Solutions srl per la realizzazione di una struttura direzionale e alberghiera, il cosiddetto Hospitality.

“Il programma di investimenti che si intendono complessivamente realizzare – è spiegato nella delibera – prevede un impatto positivo per la competitività del sistema economico regionale e un incremento occupazionale di nuovi addetti anche altamente specializzati” nel settore delle lavorazioni meccaniche e dei materiali compositi: l’azienda è leader nella laminazione di componenti in fibra di carbonio, principalmente per il settore automotive. Nei progetti di ricerca, inoltre, è previsto il pieno coinvolgimento di Unimore e i risultati contribuiranno a diffondere significativi avanzamenti tecnologici per il sistema produttivo, oltre all’interesse pubblico per gli effetti di “riqualificazione, rigenerazione e valorizzazione di un ambito territoriale”.

Nella delibera si precisa che le proposte che verranno sviluppate terranno conto degli impegni assunti da sindaco e giunta nei confronti del Consiglio comunale con gli ordini del giorno approvati lo scorso anno, a partire dall’ampliamento dell’area verde prevista nell’area ex Pro Latte e dalla realizzazione nel comparto di una quota di edilizia residenziale sociale, mentre il centro religioso islamico, che rimarrà in via Delle Suore, potrà essere riqualificato utilizzando parte delle risorse che Cpc è tenuta a versare, in base al Pug, come contributo pubblico per l’operazione urbanistica.

– ROTATORIA A SANT’ANNA E UNA CICLABILE

Previsto anche un parcheggio multipiano con 600 posti (oltre cento dei quali pubblici). Dorsale per le bici su via delle Suore fino a viale Finzi

Il piano industriale di Cpc prevede, nella fase di attuazione che verrà affrontata con la procedura urbanistica prevista dall’articolo 53 della legge regionale, la realizzazione del nuovo fabbricato Q-Zoox, per l’assemblaggio dei telai dell’autovettura completamente autonoma di Amazon, in un’area di proprietà dell’azienda. Così come sul lato nord di via delle Suore verrà costruito il nuovo parcheggio multipiano (607 posti) funzionale alle nuove centinaia di assunzioni previste da Cpc che già conta quasi mille dipendenti. I circa 140 posti auto a piano terra saranno pubblici e utilizzabili anche come parcheggio scambiatore.

Per assicurare la sostenibilità dell’intervento industriale l’azienda progetterà e realizzerà a proprie spese anche una serie di opere pubbliche nel quartiere: una rotatoria tra via delle Suore e strada Sant’Anna, una dorsale ciclabile in via delle Suore da strada Sant’Anna fino alla rotatoria di viale Finzi e il “tornaindietro” in via del Tirassegno, con la chiusura della strada.

Inoltre, è prevista la cessione al Comune di circa 6 mila metri quadri (6.052) dell’area ex Pro Latte bonificata (il resto dell’area, complessivamente di 31 mila 657 metri quadri, verrà ceduto con l’accordo operativo) e una contribuzione al beneficio pubblico di 335 mila euro, come richiesto dalla disciplina del Pug.

Con il secondo provvedimento, l’accordo operativo che verrà realizzato in seguito alla risposta all’avviso pubblico di attuazione del Pug e dovrà poi essere approvato dal Consiglio comunale, si prevede, appunto, la cessione al Comune completa e gratuita dell’area ex Pro Latte che verrà completamente de-sigillata, con l’ampliamento del parco Vittime innocenti di Utoya, e la realizzazione di due palazzine per circa 60 alloggi di edilizia residenziale sociale, mentre il resto degli oltre 31 mila metri quadri sarà a verde pubblico. Le palazzine potranno essere collocate su via Canaletto o su via Finzi oppure su entrambe le strade, sono in corso gli approfondimenti tecnici sulle tre ipotesi per la definizione di un masterplan. Grazie al trasferimento delle capacità edificatorie, sull’area di via delle Suore di Innovative Solutions srl, nella zona della rotatoria con viale La Marmora, potrà essere realizzata una struttura direzionale e alberghiera, il cosiddetto Hospitality. Tutte le opere di bonifica e sistemazione delle aree sono a cura del soggetto attuatore senza alcun scomputo del contributo di costruzione.

“AVVIARE UNA DISCUSSIONE PUBBLICA SULLA RACCOLTA”

Ok del Consiglio all’ordine del giorno di M5s e gruppi di maggioranza per istituire un Tavolo di negoziazione. Risposta di Filippi a un’interrogazione di Rossini sul servizio

Avviare una discussione pubblica e partecipata sulle modalità migliori per gestire il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti, sempre nell’ambito del modello porta a porta che ha consentito a Modena di raggiungere il 78 per cento di differenziata a dicembre 2023 (con una crescita di 18 punti percentuali sul 2022), di ridurre di circa 10 mila tonnellate la quantità di rifiuti prodotta e di migliorare la qualità della carta e della plastica raccolte, con un effetto positivo sia sulla capacità di riciclo sia sui costi del servizio. È l’obiettivo principale dell’ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale di Modena, nella seduta di giovedì 1 febbraio, che invita a istituire un Tavolo permanente di negoziazione come sede istituzionale e regolamentata nella quale analizzare i dati sulla produzione e la raccolta dei rifiuti, identificare ed eliminare i disservizi, monitorare i costi ed elaborare proposte per migliorare il servizio, con l’intento di arrivare il prima possibile a un sistema di tariffazione puntuale e di garantire il massimo livello di informazione ai cittadini. L’ordine del giorno è stato proposto dal Movimento 5 stelle e dai gruppi di maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Modena civica, Europa verde-verde) e approvato con i voti di M5s, Pd (escluso il presidente Poggi, astenuto), Sinistra per Modena, Modena civica; contrari Lega Modena, Fratelli d’Italia, Gruppo indipendente per Modena.

Il documento è stato discusso insieme all’interrogazione presentata dalla consigliera Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) per chiedere chiarimenti sulla programmazione del servizio di gestione dei rifiuti alla quale ha risposto l’assessora all’Ambiente Alessandra Filippi.

L’ordine del giorno, presentato dal consigliere Giovanni Silingardi (M5s), ricorda che l’avvio del nuovo sistema di raccolta ha creato difficoltà di adattamento ai cittadini e non ha eliminato i comportamenti scorretti, anche a causa della velocità con cui è stato introdotto, ma evidenza allo stesso tempo l’impegno della grandissima maggioranza dei cittadini che, pur alle prese con le difficoltà del cambiamento, “intendono proseguire con il nuovo sistema e migliorarlo, invece che tornare alla raccolta stradale precedente”. Su queste basi, il documento propone, appunto, di istituire un tavolo di negoziazione al quale partecipino rappresentanti della giunta e tecnici comunali, esperti e tecnici, esponenti del Consiglio comunale, di associazioni ambientaliste, di organizzazioni economiche, delle imprese e del gestore del servizio. Il Tavolo avrà il compito di analizzare i dati, valutare il servizio e indicare eventuali correttivi per rispondere alle esigenze della comunità, monitorare i costi ed elaborare proposte per lo sviluppo della tariffazione puntuale. Dovrà, inoltre, contribuire a sviluppare linee guida sui comportamenti per ridurre la produzione dei rifiuti urbani pro capite e incrementare la raccolta differenziata, il riuso e il riciclo; elaborare proposte per informare meglio i cittadini sull’economia circolare; monitorare il percorso per mettere a punto un sistema alternativo all’incenerimento dei rifiuti.

Insieme all’ordine del giorno è stata trattata l’interrogazione della consigliera Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) che chiedeva conto “dell’assenza del Piano annuale delle attività 2023 che deve essere presentato da Hera e di come, senza il Piano, Comune e gestore abbiano potuto programmare il servizio di gestione dei rifiuti”. L’assessora Filippi ha risposto che il Piano annuale delle attività 2023 esiste ed è stato presentato da Hera ad Atersir a dicembre 2022, nei tempi e modi richiesti dalla stessa Atersir. La versione definitiva del Piano è stata presentata a luglio 2023 a seguito dell’approvazione del Piano economico-finanziario, in quanto il Piano stesso è una declinazione tecnica e operativa del Pef. Il Piano annuale delle attività è uno strumento di indicazione preventiva ed è, ha precisato l’assessora, solo uno degli strumenti di programmazione del servizio che sono di diversa natura e vanno da quanto stabilito dalla Regione e da Atersir nei piani d’ambito e nei bandi di gara alle integrazioni sulla base delle esigenze dei singoli Comuni “fino alla programmazione industriale e operativa di cui è responsabile il gestore affidatario della concessione. I risultati raggiunti, nonostante la complessità della trasformazione eseguita, dimostrano che la pianificazione pubblica ha individuato strumenti adeguati e obiettivi raggiungibili”.

IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Gli interventi dei consiglieri prima dell’approvazione dell’ordine del giorno

Il Consiglio comunale di Modena ha approvato un ordine del giorno, proposto da Movimento 5 stelle e gruppi di maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Europa verde-Verdi, Modena civica) per istituire un Tavolo permanente di negoziazione sulla raccolta differenziata dei rifiuti. Insieme all’ordine del giorno, l’assemblea ha trattato anche un’interrogazione della consigliera Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) sulla gestione del servizio alla quale ha risposto l’assessora all’Ambiente Alessandra Filippi.

La discussione unica sui due temi è stata aperta da Giovanni Bertoldi (Lega Modena) che ha definito “ideologico” l’ordine del giorno: “Se chi produce più rifiuti rischia di pagare molto, è possibile che trovi sistemi per non conferire correttamente i rifiuti, rendendo la città una discarica a cielo aperto”. D’accordo sull’istituzione del Tavolo, il consigliere ha auspicato “un atteggiamento più collaborativo da parte degli organismi regionali con cui è difficile interfacciarsi”.

Diego Lenzini (Pd) ha condiviso il principio della tariffa puntuale in base al quale chi produce più rifiuti paga di più, che permetterà anche ai cittadini “di capire i costi della gestione dei rifiuti”, aggiungendo che il percorso iniziato “sta cominciando a dare risultati e che il passaggio alla tariffa puntuale sarà fondamentale”. Il Tavolo, secondo il consigliere, è una buona occasione di confronto “utile sia all’amministrazione sia al gestore”.

Per Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) il Tavolo “è un’arma di distrazione di massa. Quello che dobbiamo fare è riprendere in mano la situazione e riposizionare i cassonetti, perché i cittadini non possono farsi carico di ciò che dovrebbe fare Hera”. Sull’interrogazione, la consigliera si è dichiarata “non soddisfatta” della risposta affermando che “il Piano delle attività fornito non è a norma di contratto. Ci sono state inadempienze e nessuno dice a Hera di fare bene quello che deve fare”.

Giovanni Silingardi (M5s) ha ribadito che l’obiettivo, “come sostiene da sempre il nostro gruppo, è il porta a porta integrale”, ricordando anche che la tariffa puntuale, “oltre a essere giusta, è una norma di legge”. Il consigliere ha individuato tre obiettivi da raggiungere: l’applicazione della tariffa puntuale “che premia i cittadini virtuosi”; la riduzione della produzione dei rifiuti e, quindi, una migliore tutela dell’ambiente, anche grazie a una migliore raccolta differenziata; un “maggior decoro in città: uno spazio senza cassonetti è migliore”.

Altri Articoli che potrebbero interessarti

error: Content is protected !!