La ministra Gelmini ospite a Modena rilancia sulle autonomie regionali

 La ministra Gelmini ospite a Modena rilancia sulle autonomie regionali

Maria Stella Gelmini riapre ufficialmente la partita delle autonomie regionali, “congelata” dalla pandemia assieme alle richieste – simultanee, ma differenti – avanzate dalle tre regioni-locomotiva d’Italia: Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. Più gradita quest’ultima, che ha chiesto di meno, senza proporre il passaggio attraverso referendum: meglio un iter parlamentare, spiega Stefano Bonaccini, purché parta subito.

Ci sono spiragli per arrivare davvero a una legge quadro sull’autonomia differenziata entro la fine della legislatura? “Ci sono assolutamente. Stiamo lavorando con grande intensità con tutte le Regioni che hanno chiesto, come l’Emilia-Romagna attraverso una legge, oppure, come nel caso del Veneto e della Lombardia, attraverso un referendum, l’autonomia differenziata. La legge quadro è sostanzialmente pronta, c’è una discussione aperta nella Bicamerale degli Affari regionali. Ci auguriamo di poter andare in Parlamento con la legge quadro il prima possibile”. Parola della ministra degli Affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini, che ne parla a margine oggi al Forum Monzani (Bper Banca) di Modena, dove si tiene una tappa del percorso “Italia Domani-Dialoghi sul Piano nazionale di ripresa e resilienza” in presenza d Elena Bonetti, ministra a Pari opportunità e Famiglia, del presidente della Regione Stefano Bonaccini, del sindaco Gian Carlo Muzzarelli e delle autorità locali.

Se Bonaccini ha continuato a incalzare sul percorso di autonomia anche recentemente, apre dunque Gelmini interpellata arrivando a Modena: per la legge in Parlamento “è solo una questione di qualche mese, siamo in dirittura d’arrivo”. E se l’Emilia-Romagna insiste nel sostenere una richiesta di autonomia un po’ diversa da quella dei colleghi lombardo-veneti, conclude sorridendo la ministra: “Bonaccini sarà soddisfatto, credo, dalla proposta che andremo a formulare insieme”.
BONACCINI: ASPETTIAMO PARLAMENTO, NESSUNO SI SPAVENTI

L’Emilia-Romagna aspetta e confida nella legge sull’autonomia differenziata, dopo la rassicurazione oggi sul percorso generale della ministra Mariastella Gelmini, a margine di un incontro Pnrr a Modena, per la quale la legge quadro sarà in Parlamento a breve.

“Spero di poter essere fiducioso- risponde quasi in diretta il presidente della Regione, Stefano Bonaccini- visto che in ballo c’è un iter che, non dovendo spaventare nessuna altra Regione, e non volendo nessuno più soldi di altri, vuole solo fare i conti con le esigenze dei territori. Se facciamo crescere ancora di più l’Emilia-Romagna, e questo vale per ogni regione, cresce di più anche e direttamente il paese”.

“Noi da subito abbiamo fatto una richiesta un po’ diversa- ricorda il presidente della Regione- da quella di Veneto e Lombardia, perché chiede più o meno la metà del totale delle richieste che hanno fatto loro. Alcune loro proposte non ci convincono, ad esempio quelle sulla scuola: per me è assurdo portare gli insegnanti ad essere dipendenti di una Regione, perché la scuola dev’essere una, unica e nazionale. Non devono esserci 20 scuole diverse”.

Più in generale, rimarca Bonaccini, “sono tra quelli che pensano che sia comprensibile che il Governo e la ministra Gelmini pensino ad una legge quadro da portare in Parlamento, prima ancora che singole intese come si era ipotizzato all’inizio. Se si coinvolge il Parlamento è meglio, dal punto di vista della garanzia a tutti di poter dire la propria ma soprattutto di poter trovare un ragionevole equilibrio, e per non spaventare nessuna regione. L’Emilia-Romagna, del resto, non ha mai chiesto residui fiscali e non ha mai chiesto un euro in più rispetto a quello che già ci arriva“.

Anzi, rilancia il governatore emiliano-romagnolo, “se ci dessero persino un euro in meno, a noi andrebbe bene: l’importante è che ci lascino programmare per anni, e non ogni anno sull’anno successivo, e soprattuto che ci permettano di poter semplificare norme che, in alcuni casi, attendendo Roma, ci mettono anni per essere approvate. Se lo facessimo per questioni regionali, in Emilia-Romagna- assicura Bonaccini- ci metteremmo molto meno”.
(agenzia Dire)

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