Patologia epatica: un nuovo software diagnostico donato all’AOU di Modena (video)
Da qualche settimana, grazie alla generosa donazione dell’Azienda SICER di Fiorano, la Radiologia del Policlinico di Modena, diretta dal professor Pietro Torricelli, dispone del sistema Hepatic VCAR (Volume Computer Assisted Reading), prodotto da General Electric. Si tratta di un software di rielaborazione delle immagini TAC, nato per supportare radiologi e clinici nella diagnosi e pianificazione terapeutica della patologia epatica, in particolare di tipo tumorale.
“Questo applicativo – spiega il prof. Pietro Torricelli, Direttore del Dipartimento di Diagnostica per Immagini – consente di ottenere, in modo rapido e perfettamente riproducibile, il volume epatico totale, il volume dei diversi lobi e segmenti di cui il fegato è composto e quello delle eventuali lesioni tumorali in esso presenti. Queste informazioni sono fondamentali sia per la pianificazione nel trapianto di fegato, in particolare nel paziente vivente, sia per calcolare il cosiddetto “tumor burden”, ovvero il volume complessivo della o delle lesioni tumorali presenti nel fegato, elemento che è determinante per la pianificazione della chirurgia resettiva epatica”.
“L’evoluzione tecnologica nel campo della diagnostica per immagini ha fatto negli ultimi anni enormi progressi e l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena, si è impegnata per stare al passo e garantire il più elevato livello di prestazioni – afferma il Direttore Sanitario dottor Ottavio Nicastro – A questo sforzo contribuiscono altri soggetti con alta sensibilità sociale, che la Direzione ringrazia per il sostegno ai progetti e alle attività che migliorano la qualità delle cure rivolte ai cittadini”.
“Questa donazione – spiega il dottor Giuliano Ferrari Amministratore Delegato di Sicer S.p.A. – rientra in un programma di responsabilità sociale che la l’azienda ha adottato in questi anni. I soci e il consiglio di amministrazione hanno promosso queste attività benefiche in particolare a favore del territorio allargando l’ambito di responsabilità aziendale oltre che alle persone che lavorano nel gruppo anche verso la comunità. Ringraziamo l’Azienda Ospedaliero-Universitaria, il prof. Pietro Torricelli e il prof. Fabrizio di Benedetto per questa opportunità che ci auguriamo possa consolidarsi ulteriormente in futuro”.
Negli ultimi anni, infatti, oltre ai grandi sviluppi nelle tecniche di resezione, si sono molto ampliate le indicazioni al trattamento chirurgico e trapiantologico di molte malattie del fegato, non solo nei tumori primitivi come l’epato-carcinoma e il colangio-carcinoma, ma anche nelle metastasi di molte patologie oncologiche, primi tra tutti i tumori del colon-retto.
“Le moderne tecniche chirurgiche epatiche – aggiunge il professor Fabrizio Di Benedetto, Direttore della Chirurgia Oncologica Epato-Bilio-Pancreatica e Chirurgia dei Trapianti di Fegato – si basano su alcuni principi fondamentali, quali la salvaguardia delle unità funzionali epatiche e dalla perfetta conoscenza del “future liver remnant”, ovvero la quota di fegato che residuerà dopo la resezione chirurgica che non deve essere inferiore al 25-30% del volume originario del fegato. Un software come l’Hepatic VCAR è quindi per noi un grande aiuto nella scelta del miglior percorso diagnostico possibile.”.
Il software Hepatic VCAR consente di elaborare automaticamente e velocemente i dati dell’esame TAC e, tramite analisi automatiche di deep learning, genera accuratissime ricostruzioni dell’anatomia vascolare arteriosa e venosa del fegato ed analisi volumetriche, sia del fegato in toto che dei singoli segmenti epatici, da cui è possibile calcolare rapidamente, in ogni singolo paziente, la quota di fegato che residuerà dopo l’intervento chirurgico.
Il calcolo del volume della massa tumorale consente anche di monitorare nel tempo, con estrema accuratezza, la risposta a trattamenti sistemici o regionali delle lesioni epatiche.
“L’acquisizione di tale software – conferma il prof. Torricelli – ci ha consentito di migliorare qualitativamente le analisi vascolari e volumetriche del fegato, sia nel paziente oncologico che nell’epatopatico cronico, rendendo più rapida, ma soprattutto più accurata e riproducibile, la diagnostica e fornendoci uno strumento estremamente utile e di facile uso, disponibile su tutte le consolle di refertazione. Questa donazione, di cui ringraziamo sentitamente la SICER, migliora ulteriormente il già ampio ed eccellente parco tecnologico della Radiologia dell’AOU e rende possibile un ulteriore miglioramento delle già consolidate modalità di lavoro multidisciplinare”.
“Il chirurgo oncologo e dei trapianti – conclude il prof. Fabrizio Di Benedetto – lavora da anni a stretto contatto con il radiologo, soprattutto in programmi innovativi come il trapianto di fegato da donatore vivente. L’avere acquisito questo software è motivo di crescita di tutto il gruppo, consentirà di potenziare ulteriormente la collaborazione interdisciplinare e di avere studi di dettaglio del fegato da prelevare dal donatore, fornendo ricostruzioni tridimensionali (3D) vascolari ed anatomiche e misure volumetriche precise che consentono una programmazione chirurgica ottimale, riducendo in modo significativo le problematiche in corso di chirurgia e le complicanze post-operatorie”.