Maxi processo Aemilia / Confermata “correttezza operato” dei giudici di primo e secondo grado

 Maxi processo Aemilia / Confermata “correttezza operato” dei giudici di primo e secondo grado

Ieri la seconda sezione penale della Cassazione ha depositato le motivazioni della sentenza di terzo grado del processo contro la ‘ndrangheta Aemilia.

Reggio Emilia. – Si chiude il cerchio sul maxi processo “Aemilia” contro la ‘ndrangheta al Nord, scaturito dall’operazione del 2015 della Procura di Reggio Emilia. La Seconda sezione penale della Corte di Cassazione ha infatti depositato ieri le motivazioni della sentenza numero 39774, emessa lo scorso sette maggio, che porta a conclusione il procedimento a carico di 88 imputati. Gli “ermellini” ribadiscono in particolare che, quella che per un decennio ha operato con “penetrazione criminale” nella provincia di Reggio Emilia e si è infiltrata nel tessuto economico e sociale anche delle province limitrofe fino alla bassa Lombardia, non era solo una “succursale” della cosca “madre” calabrese. Bensì, un’organizzazione caratterizzata da “un articolato e differenziato programma associativo” e dotata di suoi uomini e mezzi.

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