Dal Consiglio comunale / Ok a ‘Villa Mirella Freni’per i malati oncologici

 Dal Consiglio comunale / Ok a ‘Villa Mirella Freni’per i malati oncologici


Il Consiglio ha approvato il permesso di costruire in deroga per il recupero conservativo da parte di Aseop del complesso rurale in strada Corletto sud a Baggiovara

È più vicina la realizzazione della nuova struttura di accoglienza dei pazienti oncologici e trapiantati “Villa Mirella Freni”, in strada Corletto sud a Baggiovara.

Il Consiglio comunale di Modena ha dato il via libera, infatti, al permesso di costruire in deroga per il restauro e il risanamento conservativo del complesso denominato “Villa al Corletto” in favore dell’associazione Aseop Ovd (Associazione sostegno ematologia oncologia pediatrica) per la destinazione a spazi per attività di autofinanziamento e la realizzazione di camere per l’accoglienza di malati. Nella seduta di giovedì 17 novembre, il Consiglio ha infatti approvato all’unanimità, eccetto FI che si è avvalso del non voto, la delibera presentata dall’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli.

“L’intervento – ha affermato Vandelli – è di indubbio interesse pubblico per l’elevato valore sociale delle attività svolte dall’Aseop per l’intera comunità. Con il recupero dello storico borgo che fu di Mirella Freni, per una superficie complessiva di oltre 1.800 metri quadrati, inoltre, sarà realizzata una struttura di accoglienza attraverso un intervento di rigenerazione che riguarderà tre edifici ex rurali e il parco circostante, con una serie di adeguamenti sismici, energetici e di accessibilità di tutto il complesso. La deroga – ha aggiunto – riguarda la destinazione d’uso a convitto per accogliere le famiglie a supporto dei bambini ammalati, analoga a quella residenziale e quindi coerente con la destinazione prevista dallo strumento urbanistico”.

Il nuovo progetto di Aseop arriva dopo La Casa di Fausta, costruita in via Campi per ospitare i bambini affetti da patologie oncoematologiche ricoverati presso il Reparto di Oncoematologia Pediatrica del vicino Policlinico e le loro famiglie. Questa ulteriore struttura di accoglienza intende rispondere alla sempre maggiore richiesta di ospitalità da parte di pazienti in cura anche presso altri reparti del Policlinico, che giungono da aree lontane e le cui famiglie sono spesso costrette a lunghi viaggi, anche giornalieri, e a spese altissime, talvolta insostenibili.

Il primo dei tre edifici che verranno recuperati, “Villa Mirella Freni”, sarà destinato a uso ricettivo per eventi, cerimonie, pranzi/cene aziendali (per circa 430 metri quadrati al piano terra e primo destinati a ospitare fino a 150 persone) volti all’autofinanziamento dell’associazione per coprire i costi di gestione di questa struttura e della “Casa di Fausta”. Al piano secondo verranno inoltre realizzate sei camere per complessivi 12 posti letto volti all’accoglienza di pazienti oncologici e trapiantati. Un secondo edificio, “Ostello di Accoglienza”, ospiterà 12 camere per complessivi 22 posti letto destinati a pazienti dei diversi reparti oncologici delle strutture sanitarie di Modena, giovani e adulti, mentre un ulteriore stabile, “Edificio polivalente” accoglierà il custode e vedrà il recupero dell’ex stalla e del grande portico come spazio a uso polivalente per l’associazione (180 metri quadrati per complessivi 60 ospiti).

Nell’area adibita a parcheggio di pertinenza del complesso verranno inoltre installate strutture a pergolato, con coperture leggere in legno e acciaio, che sosterranno un impianto fotovoltaico di potenza sufficiente a sopperire a gran parte del fabbisogno energetico degli impianti di riscaldamento, di raffrescamento ed elettrico degli edifici. Sarà inoltre recuperato e valorizzato l’esistente parco della villa che verrà utilizzato sia per l’attività ricettiva di autofinanziamento sia per lo svago e il riposo dei pazienti oncologici presenti nelle strutture di accoglienza.

Nel dibattito, Stefano Manicardi (Pd) ha espresso “grande soddisfazione per questo progetto: so quanto l’associazione, a cui va il nostro ringraziamento, ci tenga, tanto che sono già iniziate le attività propedeutiche”. Il progetto, che contribuirà a migliorare il luogo, “dovrà essere però seguito da una valutazione della situazione viaria dell’area”.

Esprimendo “apprezzamento per il progetto”, Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) ha messo l’accento sulla sinergia tra territorio, associazionismo e comunità, senza dimenticare il contributo della famiglia Freni, con l’obiettivo di dare risposta e permettere l’ampliamento di una realtà che aiuta tante famiglie e bambini”.

In sede di dichiarazione di voto, Piergiulio Giacobazzi (Forza Italia) ha sottolineato “il fervore che già si percepisce transitando nella zona della villa, grazie alle prime attività iniziate dai volontari. Si tratta, peraltro – ha aggiunto – di una struttura importante che ora avrà la possibilità di svilupparsi”.

DECADENZA AVVIATA PER L’ALLOGGIO ERP NON ABITATO

Procedura attivata in settembre sulla base di sopralluoghi iniziati in giugno. L’assessora Pinelli ha risposta all’interrogazione sul caso sollevato in tv

È stato emesso il 27 settembre, sulla base dell’esito dei sopralluoghi effettuati in più occasioni a partire da giugno, il provvedimento di decadenza dell’alloggio di edilizia residenziale pubblica (Erp) a carico di un cittadino originario del Marocco che è risultato non risiedervi. Lo ha comunicato al Consiglio comunale giovedì 17 novembre l’assessora alle Politiche sociali Roberta Pinelli rispondendo a un’interrogazione sui “controlli sulla residenzialità negli alloggi pubblici” che partiva dal caso sollevato da una trasmissione televisiva.

L’interrogazione, illustrata da Barbara Moretti (Lega Modena), è stata sottoscritta anche da Fratelli d’Italia, Forza Italia, Movimento 5 Stelle, Modena Sociale e la vicenda era nata dalla denuncia pubblica della proprietaria di un alloggio privato per il quale il cittadino straniero non stava pagando l’affitto, pur subaffittando l’appartamento, probabilmente, ad altri soggetti. È lo stesso comportamento che si pensava stesse mettendo in atto anche rispetto all’alloggio pubblico ottenuto regolarmente nel novembre dello scorso anno.

Sulla base delle segnalazioni giunte a Comune e Acer, in qualità di ente gestore, è stata effettuata una decina di sopralluoghi, anche da parte della Polizia locale, in giugno, luglio, agosto e settembre confermando la non stabile occupazione dell’alloggio da parte dell’intestatario e la presenza di persone non autorizzate, tutte identificate. Sono così state attivate le procedure per la decadenza e, nel frattempo, il caso ha ottenuto visibilità grazie alla trasmissione televisiva.

Rispondendo ai quesiti dell’interrogazione, l’assessora Pinelli ha precisato che non risultano pagate le rate dell’affitto (poco più di 70 euro al mese) a partire da giugno, ma l’assegnatario aveva comunque versato il deposito cauzionale di tre mensilità. La procedura di decadenza prevede le notifiche, con tempi dalle norme, al termine delle quali si potrà procedere con il rilascio forzoso dell’alloggio e la riassegnazione a chi ne avrà diritto in base alle graduatorie.

I provvedimenti di decadenza per abbandono di alloggio o per altri motivi quest’anno al momento sono tre (sono stati quattro nel 2021, due l’anno precedente), mentre controlli e sopralluoghi vengono svolti con continuità per verificare violazioni al regolamento d’uso: nel primo semestre di quest’anno sono stati oltre un centinaio (con 24 provvedimenti tra verbali e diffide), nel 2021 circa 160 (58 provvedimenti), l’anno precedente quasi 200 (55 provvedimenti). “È obiettivo dell’Amministrazione comunale – ha sottolineato Pinelli – individuare e perseguire qualunque situazione di illegittimità e irregolarità”.

IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Gli interventi dei consiglieri dopo la trasformazione in interpellanza dell’interrogazione presentata da Moretti (Lega Modena)

Aprendo il dibattito sull’interrogazione, dopo la trasformazione in interpellanza, per il Pd Alberto Bignardi ha sottolineato “l’elevato numero di controlli sugli alloggi di Erp a certificazione dell’attenzione verso il tema”, che assume ancora più valore “visto il periodo di emergenza sanitaria in cui è stato fatto”. E il basso numero di appartamenti occupati attesta “le azioni a favore della legalità”. Il capogruppo Antonio Carpentieri ha sottolineato “il valore della casa in un momento storico difficile anche per le difficoltà a trovare un immobile”. I numeri e gli esiti dei controlli “restituiscono un quadro confortante, confermando l’importanza di verifiche costanti e preventive”.

“Alcuni immobili pubblici sono occupati illecitamente e, quindi, non si può parlare di ‘quadro confortante’, bensì di situazione da analizzare”: lo ha affermato Giovanni Silingardi (Movimento 5 stelle). Esprimendo un “ringraziamento alla cittadina che ha fatto scattare la procedura”, il consigliere ha osservato che il tema della legalità è “fondamentale, soprattutto in questo periodo caratterizzato da un problema di accesso alla casa”.

Giovanni Bertoldi (Lega Modena) ha sollecitato l’azione di controllo del Comune “perché gli alloggi devono essere concessi a chi ne ha davvero bisogno o versa in una situazione di difficoltà”. Il consigliere ha suggerito di domandare a chi accede agli immobili “almeno una certificazione relativa al fatto che non possiede altre proprietà all’estero da cui eventualmente matura un reddito”, situazione che gli escluderebbe dagli aventi diritto.

Per Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) non è possibile “valutare, positivamente o meno, i dati sui controlli forniti dall’assessora, visto che mancano parametri di riferimento; rimane, comunque, l’esigenza di vigilare in maniera efficace affinché non si ripetano situazioni simili”. La consigliera ha ricordato, poi, il contributo dato dalla trasmissione tv “che, oltre a giocare probabilmente un ruolo nella procedura di decadenza, ha fatto emergere l’importanza di effettuare le verifiche”.

In replica, la consigliera Moretti ha auspicato “maggior impegno da parte dell’Amministrazione affinché fatti come quelli al centro dell’interrogazione non accadano più: occorrono, dunque, da un lato più tutele per chi affitta e dall’altro più opportunità per chi cerca casa, puntando per esempio anche sui tanti alloggi vuoti in città”. L’emergenza abitativa costituisce, infatti, “un tema da affrontare con più convinzione con l’obiettivo di perseguire maggiore equità”.

IN MUNICIPIO LA RAPPRESENTANTE DELLA CITTÀ DI LONDRINA

Giovedì 17 novembre, il sindaco Muzzarelli e l’assessora Baracchi hanno incontrato Liz Paludetto Rodrigues, responsabile delle relazioni internazionali della città brasiliana

L’innovazione tecnologica, i modelli educativi nella fascia 0-6 e la sostenibilità ambientale sono stati i temi al centro dell’incontro che si è svolto giovedì 17 novembre, nella sala del Vecchio Consiglio di Palazzo comunale dove il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli e l’assessora all’Istruzione Grazia Baracchi hanno accolto Liz Paludetto Rodrigues, responsabile delle relazioni internazionali della città brasiliana di Londrina, gemellata con Modena dal 1998.

L’incontro tra Rodrigues, a Modena in rappresentanza del sindaco di Londrina Marcelo Belinati Martens, il sindaco Muzzarelli e l’assessora Baracchi è stato l’occasione per dare un nuovo impulso alla relazione tra le due città in ambito economico, con particolare attenzione alle nuove tecnologie e all’intelligenza artificiale, tema centrale per entrambe le città, e in ambito educativo, con l’avvio di un confronto sul modello educativo 0-6 adottato da Modena. Rodrigues ha poi incontrato anche Piergabriele Andreoli, direttore dell’Agenzia per l’energia e lo sviluppo sostenibile.

Al termine della visita Rodrigues ha ricevuto in dono il libro fotografico “Modena effetto notte”, con le immagini di Franco Fontana, e una boccetta di aceto balsamico tradizionale prodotto dall’Acetaia comunale.

CAMBIA LA COMPOSIZIONE DELLE COMMISSIONI CONSILIARI

Il Consiglio ha approvato le delibere che recepiscono la costituzione del nuovo gruppo “Alternativa popolare” da parte del consigliere Alberto Bosi

Il Consiglio comunale di Modena, nella seduta di giovedì 17 novembre, ha approvato la modifica delle commissioni consiliari recependo la costituzione del nuovo gruppo consiliare “Alternativa popolare” da parte del consigliere Alberto Bosi, uscito nelle scorse settimane da Lega Modena. Le cinque delibere, una per ogni commissione, presentate dal presidente dell’Assemblea Fabio Poggi, sono state approvate col voto dei gruppi di maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Modena civica ed Europa verde – Verdi) e di Lega Modena, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Modena sociale e Alternativa popolare. Contrario il Movimento 5 stelle, assente Gruppo indipendente per Modena.

In particolare, in tutte le commissioni il numero dei componenti passa da 21 a 22 a seguito dell’ingresso, tra i gruppi, di Alternativa popolare e quindi del consigliere Bosi. Contestualmente, grazie al nuovo assetto, subentrano per Lega Modena la consigliera Luigia Santoro nella commissione Controllo e garanzia, la consigliera Barbara Moretti nella commissione Risorse e il consigliere Giovanni Bertoldi nella commissione Affari istituzionali: prendono, infatti, il “posto” del consigliere Bosi che rappresentava Lega Modena in questi tre organismi.

Come previsto dallo Statuto del Consiglio comunale, le cinque commissioni consiliari permanenti svolgono attività preparatoria, istruttoria e redigente su atti, provvedimenti, indirizzi e orientamenti da sottoporre alla decisione dell’Assemblea. Le commissioni sono: Programmazione e assetto del territorio, sviluppo economico e tutela ambientale, la cosiddetta “Seta” (presieduta dal consigliere Vincenzo Walter Stella); Risorse finanziarie, umane, strumentali e Affari generali (Marco Forghieri); Servizi culturali, sociali, educativi, sport e tempo libero (Tommaso Fasano); Controllo e garanzia (Giovanni Silingardi); Affari istituzionali (Stefano Manicardi).

CONSIGLIO, “AL CENTRO I DIRITTI DI BAMBINI E ADOLESCENTI”

In occasione della Giornata internazionale, i consiglieri leggono gli articoli della Convenzione dell’Onu. Muzzarelli: “I diritti dell’infanzia non sono negoziabili”

Il diritto dei fanciulli a crescere in un ambiente familiare amorevole, a preservare la propria identità e nazionalità, a esprimere liberamente il proprio pensiero, a godere del miglior stato di salute possibile, a beneficiare della sicurezza sociale e ad accedere a un livello di vita sufficiente a garantire il loro sviluppo fisico, mentale, morale e sociale. E poi, il diritto all’educazione, all’istruzione e al gioco e quello a essere protetti da ogni forma di sfruttamento e di violenza.

I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza contenuti nella Convenzione sottoscritta dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 sono stati riaffermati oggi, giovedì 17 novembre, dal Consiglio comunale di Modena che, per celebrare la Giornata internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ha affidato ai consiglieri la lettura degli articoli della convenzione stessa. La cerimonia è stata aperta dagli interventi del sindaco Gian Carlo Muzzarelli e del presidente del Consiglio comunale Fabio Poggi, mentre le conclusioni sono state dell’assessora all’Istruzione Grazia Baracchi.

Il sindaco Muzzarelli ha sottolineato che “quelli previsti dalla Convenzione dell’Onu sono diritti non negoziabili, sanciti anche dalla nostra Costituzione, che, come amministratori, dobbiamo avere sempre presenti, aggiornandoli e adattandoli al tempo attuale. E soprattutto in un momento di difficoltà come questo, dopo due anni di pandemia che ha colpito anche la vita sociale e le relazioni di bambini e ragazzi, è necessario rafforzare ancora di più la collaborazione tra famiglie, istituzioni ed agenzie educative pubbliche”. Il sindaco ha rivolto, quindi, un pensiero speciale “ai tanti bambini morti nel Mediterraneo, che ci fanno ribellare l’anima, ai tanti che soffrono nelle 59 guerre nel mondo, alle bimbe e ai bimbi ucraini, sottratti alla normale quotidianità di vita di cui avrebbero diritto; una quotidianità di vita che, per la loro età, è e deve essere innanzitutto scuola, gioco, musica, sport e tanta compagnia spensierata tra amici, protetti da una guerra insensata. Modena li ha accolti, ed è importante che tutti, dai nostri figli ai nuovi cittadini, possano crescere bene, studiare, giocare, essere parte della comunità aperta e inclusiva. Non è solo un dovere per il rispetto dell’infanzia e dell’adolescenza, ma anche un investimento sul loro futuro, che è anche il nostro”.

Il presidente del Consiglio comunale Fabio Poggi ha affermato che, indicando i diritti fondamentali dell’infanzia e dell’adolescenza, la Convenzione “sognava” che ogni bambino e ogni ragazzo avessero una famiglia, potessero andare a scuola, avere un medico che li curasse, un giudice che garantisse il loro preminente interesse e, soprattutto, che potessero essere ascoltati dagli adulti. “Ma sappiamo che non è così e per questo è importante rileggere e dare voce oggi, insieme, alla Convenzione per ricordare a tutti, noi stessi per primi, che la nostra prima responsabilità è non permettere che il caos sociale universale nel quale ci troviamo, segnato dagli effetti della pandemia, dai conflitti, dai cambiamenti climatici ma anche da un uso sguaiato della comunicazione sociale e da dipendenze tecnologiche, sia l’habitat naturale al quale bambini e ragazzi devono adattarsi”.

Chiudendo gli interventi, l’assessora Baracchi ha messo l’accento sull’inalienabile diritto all’infanzia dei minori, “che hanno il diritto fondamentale di essere bambini e bambine, senza nessuna discriminazione e indipendentemente dal luogo in cui sono nati. E dobbiamo riflettere su come questa convenzione venga tenuta in considerazione nel nostro quotidiano agire politico”. L’assessora, quindi, ha messo in evidenza in particolare il diritto al gioco di bambini e ragazzi, “perché giocare, per loro è uno strumento di crescita”, ricordando le diverse iniziative attuate dal Comune coinvolgendo la rete integrata nell’ambito della più ampia progettualità di Modena 0-6. Baracchi, infine, ha espresso l’auspicio che “il Parlamento trovi l’unanimità per finanziare adeguatamente le politiche per l’infanzia, in modo da dare piena ed efficace attuazione agli articoli della Convenzione”.

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